Sarà perché sono nata proprio in coda a questa stagione, e dunque sono probabilmente avvezza da sempre alle sue atmosfere, sono anche forse più incline di altri a godere dei suoi molti doni, anche quelli considerati meno charmants: non mi irritano né il suo grigiore né l'umidità; non mi immalinconiscono il sempre più anticipato spegnersi del sole nel cielo e la pioggia spesso incessante, né mi inquieta la graduale avanzata delle tenebre e del gelo.
Trovo deliziosi e personalissimi motivi di soddisfazione nel tornare ad indossare le scarpe chiuse che hanno atteso per mesi nel buio della scarpiera; nel tirar fuori dall'armadio la trapunta leggera che avvolgerà il mio sonno fino a quando bisognerà sostituirla con il piumino; nel cercare di riscaldarmi le mani quasi sempre ghiacce tenendo tra le dita una tazza di tè fumante; nell'infilarmi - la mattina, appena sveglia, ancora tiepida e stropicciata di sonno - nel mio lungo cardigan da casa beige, un po' sformato sui polsini e sul cannolet.
L'autunno per me significa anche e soprattutto ritrovare il piacere perfetto di un certo tipo di cucina: nutriente, corroborante, quella che produce ciò che gli inglesi etichettano - con il loro speciale talento per la creazione di espressioni sintetiche e chiarissime che racchiudano e diano perfetta voce a concetti anche molto vaghi o complessi - come comfort food.
Quando ho sfogliato per la prima volta il nuovo libro di Rachel Allen, Cake, ho subito capito che questa pear crumble cake sarebbe stata perfetta per dare il mio personale benvenuto all'autunno: ci sono le pere, ci sono le nocciole, è ricca quel tanto che basta ma ha anche una sua sobrietà, un aspetto casalingo, nient'affatto lezioso, che è molto di mio gusto.
Son quasi sicura che nelle intenzioni dell'autrice i tre strati che compongono questa torta (partendo dal basso: la sponge, poi le pere caramellate alla cannella, infine il crumble di nocciole) sarebbero dovuti rimanere ben distinti, mentre a me l'ultimo, quello del crumble, è quasi del tutto collassato all'interno. Poco male: al di là delle chiacchiere e del suo aspetto, questa torta è davvero buonissima, fidatevi.
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Pear crumble cake (con modifiche)
per una tortiera a fondo mobile di circa 24-25 cm di diametro
per la sponge:
150 gr di burro
150 gr di zucchero (io ho usato il Demerara del commercio equo)
3 uova
175 gr di farina 0
2 cucchiaini di lievito per torte
per le pere:
400 gr di pere, sbucciate, pulite e tagliate a pezzetti
1 cucchiaino di cannella in polvere
50 gr di burro
50 gr di zucchero
per il crumble
75 gr di burro
150 gr di farina 0
100 gr di zucchero (io ho usato il Demerara e un paio di cucchiai del Dulcita, del commercio equo)
100 gr di nocciole, tostate, spellate e tagliate grossolonamente
Preriscaldate il forno a 170°; imburrate e infarinate la tortiera.
Per prima cosa, occupatevi delle pere: mettetele in un padellino con la cannella, il burro e lo zucchero e cuocetele, a fuoco medio, senza coperchio, per circa 5'-10' o per tutto il tempo necessario a far evaporare gran parte del liquido. Indi spegnete e tenetele da parte.
Passate poi al crumble: fondete il burro in un pentolino, poi aggiungete la farina, lo zucchero e le nocciole. Mescolate e mettete da parte.
Per la sponge: con le fruste elettriche lavorate il burro fino a ridurlo a crema, poi unite lo zucchero e proseguite fino ad avere un composto soffice e chiaro.
Rompete le uova in una ciotola, mescolatele con una forchetta appena appena e poi aggiungetele gradualmente al burro e allo zucchero. Solo quando vi sembreranno amalgamate aggiungete la farina setacciata e il lievito, mescolate bene perché il composto sia liscio e senza grumi, poi versatelo nella tortiera.
Adagiatevi sopra le pere, cercando di ricoprire il più possibile l'impasto sottostante.
Concludete con il crumble, poi infornate.
Per i tempi: sul libro sono segnati 45'; nel mio forno ci è voluta praticamente un'ora. Come al solito, regolatevi: date un'occhiate a partire dai 40': la superficie dovrà essere ben dorata.
Quando la tirate fuori dal forno, lasciate la torta su una gratella per circa 10'; quindi, dopo aver passato un coltello o una paletta molto fina tutto intorno, liberatela dalla tortiera.
Rachel Allen consiglia di servirla con panna montata appena addolcita da zucchero a velo e insaporita da brandy o liquore di pere.
Per una volta, però, e stento a credere a quel che dico, vi invito a scegliere la sobrietà: questa torta va benissimo esattamente così com'è.
Enjoy!
Per me, promossa a pieni voti!
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Sorbetto di sedano e limone (ho modificato leggermente la procedura)
3 dl di acqua
180 gr di zucchero di canna
100 gr di foglie e parti apicali del sedano (quelle che normalmente si scartano)
1 limone
1 albume
Mettete l'acqua e lo zucchero in un pentolino, portate a bollore e fate sobbollire per 5'.
Lasciate raffreddare.
Lavate e tritate il sedano: mettetelo dentro il bicchiere del frullatore insieme alla scorza grattugiata del limone.
Unite lo sciroppo di zucchero e azionate per 25"-30": per i miei gusti, meno si sentirà la granulosità delle foglie tritate e meglio sarà.
Aggiungete l'albume e azionate nuovamente il frullatore per altri 30".
Trasferite in un tupperware e mettete in freezer.
In teoria ogni 2-3 ore dovreste tirarlo fuori e dargli un'altra energica mescolata (con una frusta, elettrica o no). Io preferisco lasciarlo dentro il freezer tutta la notte e l'indomani mattina ripassarlo brevemente nel frullatore.
Quando volete consumarlo non c'è bisogno di tirarlo fuori con largo anticipo: 10-15 minuti sono sufficienti.
Enjoy!