domenica 11 marzo 2012

Di pregiudizi e limiti mentali e di un gratin di cavolfiori e noci

Per il cavolfiore non ho mai avuto particolare simpatia.
Anzi, diciamola tutta e senza mezzi termini: a me il cavolfiore ha sempre fatto cordialmente ribrezzo.
Il suo odore, da cotto, mi suscita davvero brividi di disgusto.

Proprio per questo il mio programma di rieducazione alimentare (di cui ho più volte parlato)  non poteva non includere questo prezioso frutto della terra - peccato l'odore, accidenti, ma non si poteva evitarlo in qualche modo? mi chiedo.

Comunque, anni fa, quando ero vegetariana, scoprii che mangiato crudo in insalata, tagliato fine fine con una mandolina, con pezzettini di prugne secche o uvetta e mandorle tostate e condito con una vinaigrette delle più semplici, mi piaceva molto. 
Peccato che il mio colon non fosse affatto entusiasta di questa mia scoperta. 
Dopo 3 o 4 tentativi dalle conseguenze tragicomiche (più tragiche che comiche), ho capito che il cavolfiore crudo per me, anche se godibile, è veleno.

E dunque bisognava cuocerlo.
Il primo passo è stato chiaramente utilizzarlo per condirci la pasta, con una ricetta simil-siciliana: due filetti di acciuga sciolti in padella insieme a un cucchiaio d'olio e a uno spicchio d'aglio schiacciato, pane grattato, uvetta, pinoli e abbondante pecorino grattugiato (ma date un'occhiata a questa ricetta della Gaia Celiaca, molto più seria della mia).

Io, però, non sono una grande mangiatrice di pasta (eh ma quante fisime, qualcuno penserà, e a ben donde), e allora ho cercato e cercato ricette che potessero sembrarmi anche poco poco attraenti.

E alla fine ne ho trovata una: la parolina magica è stata "noci" (l'ho già detto qui che sono una frutta secca-dipendente).

La ricetta è semplice, rapida e io non posso che raccomandarvela con l'entusiasmo ingenuo e vagamente molesto del neofita (e anche con quella soddisfazione un po' idiota che provo sempre quando riesco a superare un mio pregiudizio, o un limite più che altro mentale - capita anche a voi?).

L'ho presa dal numero di gennaio di Cucina Naturale, una rivista che compro da qualche mese e che finora mi ha convinta: mi piacciono la sua attenzione ai prodotti di stagione, il suo taglio salutista ma senza estremismi, la sua spiccata predilezione per la cucina vegetariana e le preparazioni semplici. 
A me pare che sia un'alternativa valida, meno glamour e patinata ma più sobria, a Sale & Pepe (la cui lettura, per alcuni motivi che ho spiegato qui, trovo spesso imbarazzante).

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Gratin di cavolfiori, patate e porri con formaggio e noci

(per 4 persone)

1 cavolfiore da circa 700 gr
2 patate
2 porri
60 gr di formaggio grattugiato (nella ricetta originale bitto o groviera; io ho sempre usato del pecorino fresco acquistato col mio gas)
40 gr di un misto di noci, mandorle e nocciole pelate
1 spicchio d'aglio
100 ml di latte intero (nella ricetta originale parzialmente scremato)
sale, pepe bianco, noce moscata
burro per lo stampo

Preriscaldate il forno a 250°.

Tritate finemente ma senza ridurla in polvere la frutta secca e tostatela in una padella a secco.

Pulite il cavolfiore e con una mandolina o un coltello riducetelo a fettine sottili (se le cimette si sbriciolano nessun problema); fate lo stesso con le patate sbucciate e con i porri.

Cuocete al vapore le verdure per 5'-6' (ma regolatevi voi; dipende dallo spessore delle fettine in cui avete tagliato le verdure).

Strofinate lo spicchio d'aglio senza pelle sul fondo e sui bordi di una pirofila da forno di circa 25 cm di diametro; ungete poi con un poco di burro e ricoprite con le fettine di verdure. 
In teoria bisognerebbe creare degli strati ordinati e alternati di patate, porri e cavolfiori; io, che sono una nota sciattona impaziente, in genere rovescio di malagrazia le verdure un po' per volta, le sistemo alla bell'e meglio con un mestolo o la mano, poi le copro con un po' di formaggio grattugiato (lasciatene un po' per l'ultimo strato), condisco con sale, pepe bianco e noce moscata e vado avanti così fino alla fine.

Sull'ultimo strato versate il resto del formaggio, il latte e infine spolverate con il misto di frutta secca tostata.
Mettete in forno per circa 10', poi spostate la pirofila in alto e accendete il grill per 5'.

Aspettate qualche minuto prima di mangiare questo gratin, altrimenti potrete rischiare l'effetto pomodorino di Fantozzi (che io conosco bene, ché la Spia me ne dà quasi quotidianamente un'accurata e fedele interpretazione).

Enjoy!


10 commenti:

  1. Accidenti: in questo modo riesci a suscitare acquolina in bocca anche coi cavolfiori!!!!

    Abbracci paperi :D

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  2. o duck! che ci faccio io in questo post? guarda che la tua pasta è come la mia, anzi, più glamour, per copiare la tua espressione, perché c'è pure il pangrattato.
    comunque ti mando un abbraccio lo stesso, sei proprio carina

    su questo gratin di cavolfiore invece ho molto da dire: che è buono, che è chic, anzi, come si dice, country-chic (...) e che me lo mangerei tutto

    perché io, al contrario tuo, sono brassica-dipendente, cavolfiore, cavolo nero, verza, cavolo romanesco, cime di rapa, cavoletti. quelli che mi piacciono meno sono i broccoli, perché tendono a scuocere e se scotti sono un po' papposi.
    molti li mangio cotti e crudi, il cavolfiore è uno di questi, crudo anche semplicemente in pinzimonio. mi dispiace che ti sia fastidio, in effetti sono verdure non proprio facili da digerire.
    ma questa cosa qui che ci hai proposto, con il tuo consueto understatement, la farò mia al più presto.

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  3. Questa ricetta la farò mio prestissimo. Anche io, come Gaia, amo moltissimo tutte le cavolacee (anche se ultimamente fatico alla digestione), e i gratin di cavoli e patate già li facevo, ma senza frutta secca e con la besciamella. Mi piace questa cosa del latte, mi piacciono le noci, mi piace il pecorino. Mi piace tutto. E me lo mangerò quanto prima!

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  4. Da quando vivo in Belgio sono diventata cavolo- dipendente in tutte le sue varianti. Peccato per l'odore che permane per giorni( o forse per anni) in tutta la casa. Passerò subito la tua ricetta al mio cuoco personale che, sono sicura, ne sarà entusiasta: ha l'aria di essere gustosissima.

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  5. A me piacciono tantissimo i cavolfiori. Persino l'odore non mi riesce sgradito! La ricetta mi convince. Domani la provo. Ti farò sapere. Grazie!!!

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  6. Provate a cuocere il cavolo sia esso cappuccio, romano, broccolo o quel che vi apre, mettendo nel cestello della vaporiera una fetta di pane intinta in poco aceto. Miracolo! l'odore quasi scompare. E semmai desiderate che il cavolfiore lessato rimanga bianco e non assuma un tono appena giallino, mettete nell'acqua mezzo cucchiaio di bicarbonato. Come nelle pubblicità del detersivo "il mio cavolfiore, signora è più bianco del suo"!. Provare per credere. Baci

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  7. Quindi tu dici che...pardon, scrivi che, in questo modo, si oltrepassa l'antipatia per il vegetale in oggetto? Allora provo! Devo convincere il fratello della figlia golosa a mangiare verdure cotte...
    Bye&besos grattinati (sì, scritto proprio con 2 "T", come le grattatine che i ns amici animali gustano tanto)

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  8. @ Zio Scriba: il fatto di riuscirci, con un ortaggio da me poco amato, ha quasi del paranormale. Ricambio i paperi abbracci!

    @ Gaia: oh come invidio la tua passione per cavoli & co. Ma sono fiduciosa che col tempo io riesca a trovare altri modi per farmeli piacere invece che limitarmi a mangiarli solo perché mi fanno bene. Un abbraccio anche a te.

    @ 'povna: mi farebbe piacere sapere che cosa ne pensi, eventualmente.

    @ Grazia: il tuo cuoco personale non ha bisogno di suggerimenti; è talmente bravo così.

    @ Giacy.nta: se invidio Gaia per la sua passione, invidio doppiamente te che non ti fai disgustare dall'odore. Chissà se ti è piaciuto...

    @ Oriana: mettere nel cestello una fetta di pane appena intinta nell'aceto farà sicuramente sparire l'odore di cavolo & co., ma fa anche sparire la Spia che ha per l'aceto lo stesso amore che un vampiro potrebbe avere per l'aglio. Magari posso provare l'effetto bianco-più-bianco, così, per una ragione squisitamente estetica. Grazie per i consigli della nonna!

    @ Nela San: mah, io l'ho superata. Il che non significa che mi sfreghi le mani dalla soddisfazione tutte le volte che mi ritrovo un cavolfiore nel frigo. Tieni presente che quasi tutte le verdure che entrano in casa mia ci arrivano dentro una cassetta mista che compro col mio gruppo d'acquisto e il cui contenuto non decido quasi mai (è il produttore, in base alle sue disponibilità, che la compone). Dunque faccio di necessità virtù. Ma questa ricetta a me piace davvero tanto, anche se con noci e pecorino era praticamente impossibile che non mi piacesse.
    Baci grattinati anche a te!

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  9. Splendido splendido splendido blog, ma come ho fatto a non... trovarti prima??!! Ti ho scovato grazie alla recensione del libro I love torte e ora non ti mollo più: sono diventata tua lettrice fissa, così da non perdermi le tue prossime realizzazioni! Anche per me il cavolfiore crudo è impraticabile, questo gratin invece ha un'aria davvero stuzzicante, grazie!

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  10. Buonissimo, Duck cara. Ho solo sostituito i porri ( che non avevo ) con lo scalogno. Buona giornata!

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