lunedì 7 novembre 2011

Di lezioni e maestri e di una torta al cioccolato e nocciole

Qualche sera fa io e la Spia abbiamo avuto dei cari amici a cena, amici per i quali è un piacere cucinare, di quelli che apprezzano la qualità (e anche la quantità!) del cibo che offri loro, di quelli che è un piacere vedere seduti intorno alla tua tavola e con cui discetti per intere mezz'ore di ricette, procedure, dosi, ingredienti - il genere di conversazione che adoro.

Volevo preparare un dolce al cioccolato che non avevo mai provato, una ricetta che mi ispirava da tempo, semplice, non elaborata, con le nocciole, che mi piacciono tanto.

La procedura era insolita e a metà della preparazione ho pensato che sarebbe stato un disastro: quel che doveva essere un composto più o meno omogeneo assomigliava a tutto tranne che a un composto, una visione non proprio incoraggiante che non lasciava sperare niente di buono.

Per un attimo la Francesca Bertini che è in me (ricordate? era un'attrice del cinema muto famosa per le scene madri durante le quali, generalmente, si aggrappava a tende e tendaggi in preda alla disperazione) ha preso il sopravvento. 
Poi, grazie anche alle parole rassicuranti della Spia - che prima di darsi per vinto, in effetti, attende sempre prove inconfutabili della catastrofe - ho deciso di andare avanti e ho fatto bene. L'aggiunta degli albumi montati ha salvato la situazione: il composto è tornato ad essere un composto e non un accrocco indefinibile che avrebbe potuto essere quasi qualunque cosa.

Circa 2 ore dopo, mentre i miei ospiti si servivano per la seconda volta di questa torta, ho riflettuto tra me e me su quanto poco ci voglia, a volte, per farsi prendere dallo sconforto, per dichiararsi sconfitti, per saltare a conclusioni pessimistiche - magari frettolose, superficiali.

E su quanto invece, spesso (non sempre, ma spesso), sia solo questione di tempo e speranza.
Si può decidere di avere fiducia e continuare a fare ciò che si deve fare; si può scegliere di mettere a tacere la mente, non farsi trascinare dal panico, concentrarsi sui gesti, fare un passo alla volta.
E le cose si mettono a posto.

Incredibile come da una torta di cioccolato e nocciole si possa trarre una lezione di vita.
Anzi, no. Non incredibile. Io ormai credo di aver capito che le lezioni - se si sia disposti ad ascoltarle - possono giungere praticamente da qualunque cosa. 
È un pensiero confortante, non trovate?
Se l'allievo è pronto, dicono in Oriente, il maestro arriva.

****

Chocolate truffle tart with hot chocolate da Falling Cloudberries di Tessa Kiros

(per una tortiera di 20 cm di diametro)

100 gr di burro
100 gr di zucchero (io ho usato il golden caster sugar del commercio equo)
100 gr di cioccolato fondente al 70%
3 uova
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
60 gr di nocciole finemente tritate (nella ricetta originale: 40 gr di nocciole e 20 di farina)

In un pentolino, a fuoco dolcissimo, fate fondere il burro con lo zucchero e il cioccolato tagliato a pezzetti. In teoria, lo zucchero dovrebbe sciogliersi: a me non è successo, benché abbia mescolato per parecchio tempo.
Ma non preoccupatevi: la granulosità del composto non influirà sul risultato finale della torta, credetemi.
Quando il burro e il cioccolato sono fusi e lo zucchero è parzialmente dissolto spegnete il fornello e mettete da parte per una ventina di minuti.

Nel frattempo preriscaldate il forno a 180° e imburrate e infarinate la vostra tortiera.

Separate le uova e aggiungete i rossi e il cucchiaino di vaniglia al composto di burro, cioccolato e zucchero, poi unite le nocciole e mescolate con le fruste.

A questo punto probabilmente vi ritroverete di fronte lo spettacolo che mi ha tanto turbata l'altro giorno: invece di un composto fluido e amalgamato avrete infatti un ammasso di materia bitorzoluta e completamente slegata. 

Prima di maledire me, i miei antenati e la mia progenie - che ancora non c'è, per la cronaca, e dubito a questo punto ci sarà mai - date retta a me, montate le chiare a neve ferma e poi aggiungetele delicatamente al blob inquietante che vi turba: cucchiaiata dopo cucchiaiata vedrete che le cose miglioreranno, il composto comincerà ad assomigliare sempre più a un composto, che alla fine dovrete solo travasare nella tortiera imburrata e infarinata.

Cuocete per circa 35', poi lasciate raffreddare.

Secondo la ricetta, la torta va servita con una cioccolata calda fatta con 375 ml di panna e 100 gr di cioccolato. 
Io ho optato per una sorta di ganache, più sostenuta, con più cioccolato che panna (circa 130 gr per 110 ml, se non ricordo male: l'ho preparata con il figlio 3enne dei nostri amici, in un'atmosfera piuttosto movimentata! ma voi andate tranquilli, a occhio).

Enjoy!

26 commenti:

  1. E' vero: a volte può insegnarti più cose una torta al cioccolato che non della gente che sta in cattedra o che pubblica libri. Tra l'altro vedendo il tuo titolo ho avuto come una sensazione di telepatia, perché pure io ho "in canna" un colpettino sui "maestri", che posterò oggi o al massimo domani...
    Ciao nipotina carissima!!!! :)

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  2. Lezioni , se siamo in vena di accettarne, si possono ricevere da tutto ciò che ci circonda, hai perfettamente ragione. Invece trovo davvero scorretto suggerire un dolce al cioccolato ad una signora che vuol perdere quella massa che le si è piazzata fra la bocca dello stomaco e dieci centimetri sotto l'ombelico, per non dire dei lombi posteriori che per fortuna non vedo .

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  3. A parte il fatto che sei sempre piacevole da leggere, trovo questa torta ottima!!! mi sa che siamo in sintonia, visto che anch'io, ultimamente, vado di torta alle nocciole! Il libro della kiros mi attira, qualche parere in più?

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  4. Quando ci si scoraggia avere qualcuno dietro qualcuno che ci convince a non mollare non ha prezzo.

    Proverò questa torta, puoi giurarci.

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  5. Lezioni, è vero, se ne possono trarre dappertutto.Se, poi, a impartirtele è una torta al cioccolato e nocciole, che dire? Non si possono che accettare e gustare.

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  6. A parte che hai fatto benissimoa sostituire quei 20 gr di farina, con altrettanto farina di nocciole, così è pure diventata gluten free... perché non mandi questa ricetta allo Starbooks di Menù Turistico?
    Complimenti per la tua forza! ;)

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  7. certo che voi gran bei maialotti: torta al ciocco + salsa al ciocc????
    + osservazione: non è che, forse,eliminando anche quel poco di farina, il povero composto non aveva nulla con cui amalgamarsi?
    + io metterei nocciole tostate e, per me fondamentale, manca un pizzico di sale nell'impasto o qualche scaglia di sale sul sopra-
    ---- e cm nigellona ci avrebbe messo anche almeno un kg di cioccolato bianco e un barattolo di nutella e un kg di pepite di fondente.... in fondo questa torta dietetica

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  8. sono svenuta tre volte solo a vederla... io potrei vivere di solo cioccolato fondente, temo. e, incredibile ma nemmeno tanto, anche io bertineggio un sacco. non ho tende a casa, dunque la scena non viene proprio perfetta, ma la mano sulla fronte rovesciata indietro rende ugualmente bene l'idea. e infine, la lezione di vita, quanto mai utile, anche, proprio, direi... sempre.. buon pomeriggio!

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  9. @ Zio Scriba: attendo con curiosità il tuo post. So che ne vedrò e ne leggerò delle belle. Saluti affettuosi

    @ Vitamina: in effetti non è che questa torta sia il cibo ideale per chi voglia perdere peso. Ma una volta ogni tanto, un pezzettino piccolo...

    @ Giulia: io sono una grande fan di Tessa Kiros e raramente ho trovato una sua ricetta che non fosse ben pensata e ben scritta (a ben pensarci, non mi sembra di averla mai trovata). Twelve (il suo primo libro, sulla cucina toscana), Falling Cloudberries e Apples for Jam (questi ultimi due tradotti e pubblicati in Italia dalla Luxury Books) sono, secondo me, degli ottimi libri. Sto ancora valutando quello sulla cucina portoghese e quello sulla cucina greca, che mi sembrano molto ben fatti ma propongono ricette che sento piuttosto lontane dal mio modo quotidiano di cucinare. Ma di lei mi fido. Saluti!

    @ Alberto: hai ragione; il contributo della Spia, in questo caso (e in molti altri), è stato assolutamente prezioso.

    @ Grazia: è facile predisporsi a "imparare" a cospetto di una torta del genere. Saluti affettuosi

    @ Fantasie: più che volerla gluten free volevo che sapesse il più possibile di nocciole, ma sono ben contenta se in questo modo questa torta può essere mangiata anche da chi è celiaco. Grazie per il suggerimento e a presto

    @ qqb: no, non credo che il problema fosse la mancanza di farina: c'era quelle di nocciole, comunque. A me pare che il problema sia stato il cioccolato, che si è praticamente scorporato già quando ho aggiunto le uova e la vaniglia e magicamente ricomposto con l'aggiunta degli albumi. Ci sarà sicuramente una ragione fisico-chimica per tutto ciò, ma la ignoro.
    Il sale nelle torte al cioccolato in genere lo metto (e anzi, a dire il vero, un pizzico di sale lo metto in quasi tutte le torte), non sopra però: non ho i fiocchi di sale e non mi pare che metterci il sale fino sia la stessa cosa.
    E comunque sì, siamo dei discreti porcelli! :-)

    @ Tiziana: neanche io ho tende a casa, ma come tu ben sai si può bertineggiare anche aggrappandosi a finestre, maniglie o stipiti delle porte, attaccapanni e altre infinite cose. Io, a parte il cioccolato a latte che non amo molto, non ho particolari predilezioni quando si tratta di cioccolato: lo amo tutto, in quasi tutte le sue forme. Buon pomeriggio anche a te, cara!

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  10. questa torta è uno sleale attentato, teso a minare la mia già debole forza d'animo

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  11. siii bello bello e vero... lezioni di vita dalle piccole cose! ma, appunto, se si ha il cuore aperto x ascoltare e la mente umile.
    Buona settimana

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  12. Di prove inconfutabili della catastrofe (già avvenuta) ne abbiamo davanti agli occhi talmente tante che se dovessimo permettere a una torta di rovinarci il buonumore sarebbe davvero la fine. Molte volte basta crederci, e non lasciarsi prendere dal panico. Il resto segue da solo.

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  13. A parte il fatto che anch'io, come Tiziana, ho avuto un leggero mancamento alla vista di questa meraviglia di cioccolata, devo inoltre confessare che ancora non ho imparato bene la lezione di vita che ti ha trasmesso... diciamo che io sono più nella versione di buttare dapprima il tutto in tragedia, per poi riprendermi e passare alla fase successiva che è "calcati bene il berretto in testa e vai avanti a muso duro" (dalle mie parti così tradotto: "a muso duro e bareta fracà")... non proprio zen, non proprio orientale, ma per lo meno finora non ho ancora mollato... forse con un po' più di dolcezza e di cioccolato, però, andrebbe meglio... un passo alla volta, come dici tu. Un abbraccio!

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  14. Più che una ricetta, un'avventura dello spirito. Fantastica Duck!
    Buona giornata

    p.s.
    bellissimi i necklaces della tua vetrina

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  15. @ dede: mi hai fatto morir dal ridere!

    @ aldebarina: e per fortuna, che così le occasioni di crescita sono praticamente infinite. Saluti!

    @ Spione: parole sagge.

    @ Cristina: mi piace molto il vostro detto (tra l'altro mi suona familiare, la mia mamma è veneta). Io un po' di cioccolato me lo concederei, se fossi in te. Un abbraccio anche a te

    @ Giacy.nta: che bell'immagine, sì, un'avventura dello spirito! Buona giornata a te! (sono contenta ti piacciano le nuove collane)

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  16. sì, queste torte inglesi spesso riservano questo tipo di ansie: il composto prima sembra che faccia schifo, e poi a un certo punto si riprende. è tutta la burro-zuccherosità senza farina.
    ma si vede, e come che si vede, che è venuta bene!

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  17. Che bello ritrovarsi in compagnia di tante aspiranti allieve zen! Io, più che aggrapparmi alle tende che non ho, avrei tanto bisogno qualche volta di poter lanciare dalla finestra piatti e bicchieri. Ma piano piano sto imparando a far durare sempre di meno la fase "sconforto" a favore della fase "vediamo prima che cosa succederà REALMENTE", anche con l'aiuto del mantra "if I worry, will the future change?" ("se mi preoccupo, il futuro cambierà?", David Carradine alias Kwai Chang Caine in "Kung Fu", mitica serie TV western-zen degli anni '70 - qualcuno la ricorda?).
    Sulla torta non mi pronuncio, ho evitato accuratamente di soffermarmi sulle foto, occhio non vede gola non duole.

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  18. Cavolo! Non ho ancora fatto quella alle nocciole che ora me ne proponi un'altra. Siccome sono in ritardo (come al solito) le giro a mia figlia che non sa cucinarsi nemmeno un uovo, ma le torte le riescono a meraviglia. Bye&besos

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  19. Direi che la foto rende proprio, si percepisce la consistenza dell'impasto ed io quasi ne sento il profumo!!! Con il tempo e la speranza ho guarito più di un male..ma non sempre è facile mettere a tacere i dubbi e le paure, dovremmo tutti avere una piccola Spia tascabile che dispensa ottimi consigli..infondendo fiducia e coraggio!!!

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  20. @ 'povna: veramente è stata la prima volta che ho davvero pensato di buttare tutto nel secchio, e di torte inglesi o simili ne ho fatte diverse nella mia vita. Ci dev'essere dietro qualche specifica ragione fisico-chimica, che ovviamente ignoro.

    @ Barbara: che piacere averti qui! E com'è giusto quel che hai scritto "vediamo prima che cosa succederà REALMENTE". È questo il punto, non perdere il contatto con il piano della realtà invece che avvitarsi subito su quello mentale. Grazie!

    @ Nela San: mi ha molto incuriosita questa tua figlia che non sa bollire un uovo ma cucina torte; forse, come me, è semplicemente molto golosa.

    @ Federica: la Spia tascabile mi ha fatto molto ridere! In realtà è un perticone che difficilmente troverebbe posto in un taschino :-)

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  21. torta splendida, e posso comprendere quelo che ti è successo, è capitato tante volte anche a me, e il sollievo che si prova alla fine è grande.

    per gli insegnamenti di vita, questo post è bellissimo, e molto utile in questi momenti così procellosi.

    mi piace moltissimo la frase "Se l'allievo è pronto, dicono in Oriente, il maestro arriva."

    speriamo che sia vero...

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  22. @ Gaia: anche a me piace molto quella frase e quanto al fatto che sia vera, se ci credi, lo è.
    Un abbraccio

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  23. Buona idea per la merenda dei miei bambini! Grazie! Secondo te se uso le mandorle al posto delle nocciole?

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  24. @ Chiara: secondo me vanno benissimo anche le mandorle. Saluti!

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  25. ... un maestro di cioccolato nascosto in una torta alle nocciole... è proprio perfetto per pensare che niente nella vita è sbagliato se gli dai il tempo di rivelarsi, e una lezione di consapevolezza fatta tutta di cioccolato è proprio un dolce regalo dell'esistenza!!! Brava!

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  26. Cara, del tutto OT, ma da oggi sono qui:
    http://nemoinslumberland.wordpress.com/

    Ti aspetto!

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