lunedì 27 aprile 2009

Del non sapere attendere, o di un contorno di zucchine


Non so voi, ma quest'anno ho accolto l'apparizione delle prime zucchine più o meno di stagione con vera e propria esultanza.

In realtà, almeno al supermercato vicino casa mia,
ci sono sempre state montagne di zucchine, anche sotto Natale.

E' un gran casino capirci qualcosa quando si parla di stagionalità di alcune verdure. Col fatto che si coltivano per lo più in serra, o che si importano senza remore da ogni angolo del globo (e più remoto e lontano è e meglio è, pare che sia il principio), ci si ritrova piuttosto spaesati.

C'è chi mi dice che, come gli spinaci, le zucchine hanno in realtà una doppia stagione.

Quando ero bambina, a casa mia, si cominciavano a mangiare a primavera inoltrata, quasi all'arrivo dell'estate ed io, benché il tempo meteorologico si ostini a negarlo, sento che questo momento è arrivato.

Così, dopo la pasta del precedente post, qualche giorno fa mi sono preparata per pranzo un bel piatto di zucchine ripassate come le fa Stefano Arturi.

La ricetta, facilissima, veloce e mooooolto buona, è sempre sul suo Pausa pranzo, che, come ho già fatto in precedenti occasioni (per esempio qui e qui), vi invito a cercare la prossima volta che andrete in libreria.

Eccola qui, tale e quale:

per 3-4 persone

600 gr. di zucchine
olio
uno spicchio d'aglio
un cucchiaio di aceto
un pizzico di zucchero
2 cucchiai di uvetta
50 gr. di pinoli
menta e prezzemolo

Arturi suggerisce sempre di mettere sotto sale le zucchine prima di cucinarle, il che significa tagliarle sottili, metterle in un colapasta, metterci su un abbondante pizzico di sale e lasciarle lì per almeno mezz'ora (un'ora è meglio).

Dopo di che, dovete assaggiarne una: se è salata, sciacquatele velocemente sotto l'acqua, asciugatele e strizzatele in uno strofinaccio. Altrimenti limitatevi a scolarle e ad asciugarle nel solito strofinaccio di cui sopra.

Nel frattempo mettete i pinoli in un padellino e fateli andare per qualche minuto: devono tostarsi leggermente senza bruciare. Metteteli da parte.

Prendete l'uvetta e fatela rinvenire nell'acqua.

Quando sarete pronti a cuocere le zucchine, mettete
dell'olio e lo spicchio d'aglio in una bella padella capiente (più lo è, meglio è, così le zucchine non si lessano). Quando sentite il profumo dell'aglio, rimuovetelo (io l'ho tenuto, ma più per pigrizia che per altro) e aggiungete le zucchine. Fatele cuocere a fuoco alto per una decina di minuti, senza farle attaccare.

Negli ultimi minuti di cottura, aggiungete l'aceto e lo zucchero, infine l'uvetta. Le zucchine, dice l'Arturi, "devono risultare tenere ma non si devono spappolare".

Quando si saranno raffreddate, aggiungete i pinoli e la menta e il prezzemolo tritati (io ho usato solo la menta, perché sprovvista di prezzemolo). Sarebbe meglio lasciarle in pace per un'ora, prima di mangiarle. Se però, come me, benché vi sforziate di dominarla, avete una natura fondamentalmente ingorda e impaziente, portatele in tavola.


Enjoy!

2 commenti:

  1. Brava Duck! Le zucchine erano buone. Certo, mai come gli spaghettini al pomodoro, però sempre meglio che addentarmi un polpaccio!
    Continua così.

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  2. Con un anno e più di distanza da quando l'hai pubblicata leggo questa ricetta molto interessante.
    La casa "pullula" di zucchine, peraltro freschissime e tutte provenienti da orti di amici e parenti, alcune davvero impressionanti per dimensioni.
    Vado subito a prepararne un po' da mettere sotto sale, magicamente, pur essendo domenica, ho tutto quel che elenchi nella ricetta. Grazie!

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