giovedì 19 gennaio 2012

Di manie, di libri e di una minestra di lenticchie e latte di cocco

Durante questo primo mese del nuovo anno sono stata colta da uno dei più virulenti attacchi di shopping librario che la storia ricordi.

Che io acquisti molti libri è cosa risaputa: chi mi conosce bene sa che si tratta di un'attività cui amo dedicarmi spesso e volentieri, anche se generalmente mi  mantengo nell'ambito della decenza e della ragionevolezza (e sa il cielo quanto mi costi farlo).

Ci sono però dei momenti (per fortuna pochi) in cui la decenza e la ragionevolezza non so nemmeno dove siano di casa: il risultato può essere, come in questo mese, una lunga serie di massicci acquisti  di libri, usati e non, di solito su internet, che mi vengono poi consegnati dal postino, ogni giorno più attonito - ed esausto.

Quando suona il citofono, più o meno intorno a mezzogiorno, so che è arrivato qualche pacco per me, o meglio, qualche "plico", come dice lui. Mi avvisa ogni volta che ce n'è uno, forse perché teme che, lasciandolo lì incustodito, possa essere oggetto di concupiscenza da parte di altri condomini.

Come che sia, quando rispondo al citofono e sento la nota voce annunciare, con la sua leggera inflessione meridionale "Sono il postino, le lascio un plico", non c'è niente da fare, mi sale un'eccitazione irrefrenabile.
Quando poi, come qualche giorno fa, mi sento dire "Sono il postino, le lascio dei plichi", arrivo a dei livelli di frenesia incommentabili.

La Spia mi prende bonariamente in giro per questa mia mania, forse uno dei tratti più eccentrici e insieme più caratteristici della mia persona: ogni tanto, però, si preoccupa, e oppone deboli obiezioni, del tipo "Ma come farai a leggerli tutti?" oppure "Ma dove li mettiamo?" o anche "Ma quando per il peso della libreria sprofonderemo nell'appartamento di sotto come ci giustificheremo?".

Per lo più, però, è rassegnato - e da anni: ha capito da tempo che non è in suo potere fare alcunché che possa dissuadermi dall'acquistare libri. 
E se lo conosco bene scommetto che, insieme alla rassegnazione, in lui si faccia spesso largo anche un certo sollievo: e se invece dei libri avessi amato comprare cellulari o scarpe di Manolo Blahnik?

Tra i miei ultimi acquisti, un altro ricettario delle edizioni Terra Nuova, Cucinare i legumi, di Rosanna Passione, dal quale ho tratto questa minestra di lenticchie di ispirazione indiana: a me piace moltissimo (ma io non faccio testo: ho una grande passione per il latte di cocco e le spezie).

Vi avevo preannunciato una serie di sbrode, giusto? (e mi sembrava che ne foste anche contenti). E allora che sbrode siano!

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Zuppa di lenticchie simil indiana

(per 2 persone)

150 gr di lenticchie rosse
1 cucchiaio di semi di senape nera (io l'avevo, per puro caso; ora che non l'ho più mi chiedo se possa andare bene anche la senape chiara; sono benaccetti consigli e suggerimenti)
1/2 cucchiaino di semi di finocchio (fondamentale; non so spiegarvi perché, ma è un aroma fondamentale in questa zuppa)
1/2 cucchiaino di semi di cumino
1-2 cucchiai d'olio extravergine di oliva
1 generosa grattugiata di zenzero (nella versione originale: 1 cucchiaio di zenzero fresco tritato; io non ne avevo e ho usato lo zenzero intero - ma secco - del commercio equo, che ho grattugiato come fosse una noce moscata)
1 pizzico di peperoncino (a gusto; io non ho esagerato)
250-350 ml di acqua (vedi dopo)
1 cipolla a dadini
200 ml di latte di cocco
200 ml di passata di pomodoro (nella versione originale: 200 gr pomodori pelati)
2 cucchiai di cocco grattugiato

Nella pentola dove poi cuocerete la zuppa fate saltare nell'olio i semi di senape, quelli di finocchio e quelli di cumino, finché non scoppiettano.

Aggiungete poi la cipolla a dadini, lo zenzero e il peperoncino e cuocete fino a quando la cipolla non sia appassita.

A questo punto aggiungete l'acqua, il latte di cocco e la passata di pomodoro e appena raggiunto il bollore anche le lenticchie e il cocco grattugiato.

Abbassate il fuoco e fate sobbollire per circa 20': le lenticchie si saranno sfatte quasi del tutto.

Per quanto riguarda il sale, le scuole di pensiero sono diverse: quando si tratta di legumi c'è chi lo aggiunge quasi a fine cottura e c'è chi invece lo mette all'inizio. 

Io, che spesso sono distratta, la prima volta l'ho messo alla fine (me n'ero dimenticata), e non mi sembra che il risultato ne abbia risentito; altre volte, invece, l'ho messo all'inizio, insieme alla cipolla (una cosa che faccio spesso, quella di salare la cipolla, perché pare che il sale, facendola "sudare", eviti alle cuoche distratte di bruciarla) e anche così la zuppa è venuta buona lo stesso.

Comunque, assaggiate e se è il caso aggiustate di sale.

Se la zuppa ha una consistenza troppo sostenuta per voi, potete aggiungere, come ho fatto io qualche volta, un miscuglio di acqua calda, passata e un paio di cucchiai di latte di cocco (circa 100 ml in tutto).

Enjoy!


19 commenti:

  1. lenticchie latte di cocco, e anche curry, sono ingredienti che adopero soventissimo anch'io, proverò questa zuppa molto presto

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  2. @beata te che sei stata colta da un virulento attacco di shopping! Il mio 2012 è iniziato con uno altresì virulento, ma di diverso tipo. Bando alle ciance: il tuo postino è encomiabile quasi quanto Troisi nel film Il Postino. Lui parlava di metafore, il tuo di plichi. La mia, invece, mi urla nel citofono: "C'è un pacco, scende?!" E quando arrivo manco dice buongiorno e sgomma via. Ora però non dirmi che ognuno ha il postino che si merita, please! Non l'ho scelta io.

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  3. La minestra mi piace e l'ho già messa in produzione. E sono curiosa di sapere qualcosa di più sulla lista libri!

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  4. @ Dede: io amo molto la cucina indiana e simil-indiana; tutte le ricette che cominciano con un bel po' di spezie fatte scoppiettare nell'olio mi mandano in sollucchero.

    @ Nela San: non lo dirò che ognuno ha il postino che si merita. Forse nel mio caso aiuta anche il fatto che io sono una signora e lui un signore, non so (la Spia sospetta che il postino abbia un debole per me; io di certo ne ho uno per lui). Passato l'attacco virulento di quella roba lì?

    @ 'povna: ho comprato praticamente l'intera produzione di racconti di Alice Munro; poi l'intera bibliografia di John Lane (un signore inglese che si occupa di arte ma scrive anche di spiritualità); la quasi intera bibliografia di Gary Snyder, poeta della beat generation, famoso soprattutto per i suoi scritti sulla natura e sull'ambientalismo; la bibliografia di Gunilla Norris (psicoterapeuta che ha scritto molto sulla domesticità e sulla spiritualità nel quotidiano, due temi a me sommamente cari); quasi tutti i libri di Piero Ferrucci (esponente della psicosintesi, allievo di Assagioli); l'ultimo libro di Luca Mercalli più vari ed eventuali. Non ho osato fare il conto preciso dei volumi.
    Come si vede, ho un'ulteriore mania nella mania: quando mi interessa un autore, procedo immantinente all'acquisto dell'intera sua produzione - con grande sconcerto della Spia, che inutilmente cerca di richiamarmi alla ragione, dicendomi cose tipo: "Ecco, brava, prima ti compri un libro, te lo leggi e se capisci che ti interessa e ti piace l'autore, magari puoi pensare di comprarne un secondo e così via".
    Niente da fare. Devo comprarmeli tutti e 18 o quanti sono subito.
    Saluti!

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  5. Ce ne fosse tanta di più, di bella gente come te che riceve di questi plichi: saremmo una nazione fertile e intelligente, anziché Lobotom-italY...
    Abbraccioni, e buone letture! :)

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  6. "Mi avvisa ogni volta che ce n'è uno, forse perché teme che, lasciandolo lì incustodito, possa essere oggetto di concupiscenza da parte di altri condomini." Quindi sei in un covo di libridinosi ! :))

    p.s.
    Corro a comprare il latte di cocco

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  7. Io ormai compro( o meglio scarico) solo e- book: bene per il peso della mia libreria, pessimo( temo) per la mia vista.Ho comunque comprato un paio di vezzosi occhialetti per leggere da vicino sull'Ipad. inutili quanto irresistibili.Quanto alla zuppa di lenticchie, data la mia ormai irreversibile impossibilità di cucinare, mi limito ad ammirarla di lontano.Un abbraccio

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  8. Stamattina il postino è passato prima delle dieci. Ha suonato una volta sola, tanto per rompere i cliché più triti, ma in compenso ha lasciato DUE PLICHI.
    Lo dico seriamente: inizio a preoccuparmi.

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  9. Io sono tradizionalista. Ho solo una mia libreria preferita. E mi reco sempre lì. Ma ogni tanto capita che debba ordinare dei libri. Insomma, non è che abito a New York, in effetti sono di più i libri che mancano che quelli che ci sono. Perciò, conosco bene la frenesia di cui parli. È la stessa che mi prende quando il libraio mi spedisce il messaggio sul cellulare per avvisarmi che qualcosa è arrivato :)

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  10. A chi lo dici...l'ultima volta in cui è arrivato il ragazzo del corriere che consegna per la ibs qusi l'ho abbracciato! Secondo me pensa che io sia un po' fuori di testa...
    Per quanto riguarda le lenticchie invece...lasciamo perdere che c'ho la colite!
    Un bacio

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  11. @ Zio Scriba: lo penso anch'io - ma forse pecco di immodestia.

    @ Giacy.nta: mi hai fatto morire dal ridere. Sembra una di quelle freddure che ogni tanto si lascia scappare la Spia!

    @ Grazia: chissà come sarai bellina con i tuoi vezzosi occhialetti da lettura. Io non so se arriverò mai a comprare ebooks. Al momento mi sembra un'ipotesi inverosimile, ma tante cose in passato mi sembravano altrettanto inverosimili e ora invece sono la mia normalità. Chissà...

    @ Spione tenebroso: per così poco ti preoccupi? :-)

    @ Noce moscata: sei molto brava a sostenere un libraio di fiducia. Io son troppo pigra per farlo. E forse troppo avida, chissà.

    @ Simona: eh le lenticchie non perdonano. Ogni tanto sono off limits anche per me.

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  12. Pericolosissimi i virulenti attacchi di shopping librario! Ma eccitanti!!!
    Ultimamente, sto cercando di tener a bada le mie frequentazioni di librerie virtuali e reali perché a volte mi lascio prendere dallo sconforto nel vedere il numero di libri acquistati e non ancora letti che giacciono tra casa mia e casa dei miei.
    Ma com’è il postino? Bell’uomo?... Baci a te e al tenebroso coniuge.

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  13. @ valigiesogni: mai provato quello sconforto! Il postino non è propriamente un bell'uomo, non direi; per fortuna, altrimenti il suo appeal su di me sarebbe stato davvero irresistibile :-)

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  14. Anche io un tempo compravo collane e collane di opera omnia. Poi dopo un paio di sòle ho smesso di essere indiscriminata, ma capisco, eccome se capisco, l'attitudine... Vedo anche molto psicologia, in generale. Io da quando c'è stata la legge sul prezzo dei libri in Italia compro il meno possibile, e dunque ordino sempre di più Amazon (soprattutto .fr e .co.uk), oppure anche io parecchi e-books.
    A questo proposito, un consiglio: attenzione a non confondere un lettore di e-book (kindle, nook, sony) con un tablet (come l'i-pad, che serve proprio ad altro). I veri lettori non sono retro-illuminati, sono con tecnologia e-ink e sono molto più simili a un libro di quanto lo siano allo schermo di un computer. Io ho un kindle, lo uso regolarmente, non mi stanco la vista e, soprattutto, non ho diminuito di una virgola il numero di libri cartacei che leggo (e nemmeno di quelli che compro, a patto, appunto, che non siano in Italia).

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  15. Come ti capisco sulla irrefrenabile voglia di acquistare libri, soprattutto adesso che sono a portata di un click del mouse!
    Anche il mio postino ormai si è rassegnato... e non ho solo un postino, ma anche un corriere tutto per me, che ormai mi conosce così bene che se non mi trova torna anche il giorno dopo, gentile!
    E tieni conto che ai libri per me si aggiungono tutte quelle meravigliose e irresistibili suppellettili artistiche... colori che "devo assolutamente provare", pennelli "che mi manca proprio quel numero", carte "che non si trovano da nessuna parte", ecc. ecc. che adesso posso far venire anche dall'altro capo del mondo, che goduria! (un po' meno per il portafoglio, sigh!)
    Intrigante questa nuova "sbroda"... e mi sa che sarà eccezionale come la Mulligatawny soup, che abbiamo già fatto due volte, buonissima! ed è piaciuta molto (udite udite) anche al tredicenne che ci gira in casa, che odia tutte le minestre e affini...
    Un abbraccio, cara Duck!

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  16. Non potrei rinunciare alla passeggiata tra i libri. Il mio gioco preferito consite nel trovare da sola il libro che cerco. MAI chiedere al commesso!La distribuzione dei libri (un po' per autori, un po' per generi, un po' per casa editrice) mi confonde (basta poco) allora preferisco perdermi e fare incontri casuali e interessanti. Esco con un libro diverso da quello che volevo ma non importa. Duck mi spiace, sai che tento tutte le tue ricette ma la zuppa di lenticchie e latte di cocco...temo che passerò...

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  17. Cara Duck,
    è da qualche giorno che leggo un pò sul tuo blog e penso che tu abbia un cuore limpido e gentile.
    E' per questo motivo che oso parlarti di questo:
    io non sono capace di cucinare. Affatto. Sono veramente molto maldestra, in tutto quello che provo a fare.
    Non biasimarmi, ti prego, il fatto è che ho sempre preferito dedicare gran parte della mia giornata al lavoro e ad altri interessi.
    Però ho sempre ammirato tantissimo le persone come te che cucinano con passione e mi sono ripromessa che un giorno avrei imparato anch'io.
    Ora quel giorno è arrivato.
    La mia richiesta è: conosci per caso qualche libro che insegni a cucinare partendo proprio dalle basi? Conosci qualche ricetta semplice semplice che sia a base di verdure cotte, senza soffritti?
    Ti ringrazio infinitamente, io e la mia bambina/il mio bambino te ne saremo sinceramente grati.
    Sara

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  18. le tue sbrode ci piacciono assai, e lo sai.

    lo shopping compulsivo di libri è per me, ahime!, un ricordo, perché ho un marito che lavora in ambito editoriale e i libri me li procura lui, a costo ridotto. ma la girata in libreria, oh! come la rimpiango...

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  19. @ Sara: che belle parole per me, grazie. E che tenerezza questa tua "confessione", anche se non c'è niente da confessare, credimi. All'inizio - a parte alcuni casi - si è maldestri in cucina, è normale: tra l'altro non devi credere io sia nata col sacro fuoco della passione culinaria; al contrario, sono stata per anni assolutamente indifferente all'intera faccenda: mangiare no, mi è sempre piaciuto, ma cucinare è una passione nata con la maturità, che coltivo e alimento facendo i miei errori e le mie scoperte.
    Un libro che insegni a cucinare partendo dalle basi, mi chiedi.
    Sono sicura che facendo un giro in rete troverai molte indicazioni di testi scritti in italiano per chi si avvicini per la prima volta alla cucina; a me vengono in mente solo testi in inglese; non dubito che ve ne siano anche in italiano, ma io non ne conosco, a parte Pausa pranzo di Stefano Arturi, che non è propriamente un libro di base, ma è scritto con grande chiarezza e propone ricette semplici, che non richiedono una grande disinvoltura in cucina.
    Un libro in inglese, molto buono, è Twelve, di Tessa Kiros, che tratta di cucina toscana, con preparazioni classiche spiegate molto molto bene, dettagliatamente. Anche questo testo non è inteso come un libro per principianti, sebbene le istruzioni siano scritte così chiaramente che in realtà lo si potrebbe considerare un manuale di base.
    Un altro libro - e chi mi legge sa quanto io lo usi - è How to Eat di Nigella Lawson.
    Per quanto riguarda le ricette a base di verdure cotte senza soffritti, al momento mi viene in mente solo una minestra di verdura che ho fatto più di una volta, buona, leggera.
    Se vuoi scrivermi, ne parliamo. Il mio indirizzo mail lo trovi nel mio profilo.
    Un saluto, spero di sentirti presto.

    @ Gaia: o donna fortunata! Se la Spia facesse il mestiere di tuo marito in questa casa temo non ci sarebbe posto nemmeno per sedersi.
    Saluti!

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