mercoledì 1 aprile 2009

Della varietà umana e dei brownies


Che le persone siano tutte diverse tra loro è un dato ineludibile della condizione umana. Che ciò sia vissuto come una maledizione, causa di incomprensioni e senso di separatezza, o come occasione salvifica o quantomeno stimolante di confronti costruttivi ed ardite esplorazioni fuori di sé, dipende ovviamente dalla coscienza e dalla volontà del singolo.

Anche chi a parole dice di aver fatto pace con questa questione e di essere in grado di accettare veramente gli altri in quanto diversi da sé è raramente informato di tale nobile principio
in ogni suo atteggiamento. Benché, ad essere sincera, io abbia conosciuto almeno una persona tanto rara. C'è da dire che questa persona, che professava di essere tanto aperta e tollerante(e a onor del vero lo era), un tipo che veniva al liceo con me, era anche quasi sempre sotto effetto di qualcosa di allucinogeno. Rimase storica quella volta che, in mancanza di meglio, si fumò una tisana a base di tiglio della madre - ex figlia dei fiori - in una pagina di Topolino. Era uno tranquillo, come si suol dire, cui andava bene tutto, anche non essere perennemente in stato di sballo (ma ci sarà stato mai?).

Sono rare le cose che mettono tutti d'accordo; c'è sempre qualcuno che rimane fuori dal coro, perché è davvero così e non può farne a meno né si vergogna di esserlo (chapeau!),oppure per spirito di contraddizione, voglia di polemizzare, puntiglio sterile, noia.

Sono riuscita a trovare persone cui non piace la Nutella. Rendermi conto che al mondo esistono individui che non provano una violenta pulsione, primitiva, egoista, quasi sensuale di fronte ad un barattolo di questa crema unta e fatta con non si sa bene cosa ma dal sapore sublime, mi ha, a suo tempo, piuttosto scioccata. Ho in mente più di un caso (clinico), ma quello che mi è rimasto più impresso è stata una compagna di scuola del freak di cui sopra (combinazione), una ragazza di una bellezza ingestibile e ingombrante, che la madre, con spirito imprenditoriale e pochissimi scrupoli, faceva lavorare come modella sin dalla più tenera età, tenendola perennemente a dieta, portandola ogni settimana dal parrucchiere e dall'estetista, scegliendo per lei tutto, dai vestiti allo zainetto all'orologio.

La bellissima fanciulla subiva probabilmente da anni una sorta di lavaggio del cervello: affermava convinta di preferire una ciotola d'insalata scondita a una rosetta imbottita di Nutella. "Ma davvero non ti piace?", le chiesi un giorno, invidiosa e incredula. "Mi fa venire la nausea, e poi mi dà fastidio perché mi si appiccica ai denti", mi rispose lei. Vabbe'.

Ma finora non ho mai incontrato essere umano cui non piacciano i brownies. Di qualunque età, religione, sesso, orientamento politico, ceto sociale e nazionalità. I più, trovandosene di fronte una teglia, se la sparano ingordamente
in poche ore senza farsi grossi problemi.

Un nostro amico, golosissimo e chocaholic, ad un pranzo di Pasqua se ne mangiò quasi mezza, togliendo, come si suol dire, il brownie di bocca ai suoi figli, con la scusa che sì, era una cosa buona, ma faceva anche male. Quando il figlio più grande gli chiese perché, visto che faceva male, lui se ne stesse mangiando un badalucco vietando però a loro di fare altrettanto, il nostro amico, con incredibile prontezza rispose: "Ma sai, ormai il papà ha un piede nella fossa", o qualcosa del genere.

Alcuni cominciano con un quadratino, poi passano al secondo, al terzo, e via così quasi senza farsi notare e si finiscono la teglia comunque. Poi ci sono quelli che hanno un pregiudizio innato nei confronti di qualunque dolce non sia italiano (e non sia una ricetta della loro mamma). "Un dolce americano?" ti chiedono perplessi e con il sopracciglio ad accento circonflesso. Poi se ne mettono in bocca uno e dopo un momento di indecisione si mettono d'impegno a finire la teglia, con l'entusiasmo e lo zelo dei neofiti.

Consapevole dell'ecumenicità di questo dolce, ho deciso che sarebbe stato un buon modo per sdebitarmi (solo in parte) nei confronti di un nostro amico, la cui unica colpa è quella di essere un informatico e di essersi offerto di aiutarmi con un problema che ho col mio portatile. Ieri ho campeggiato nella sua cucina, mentre lui smanettava e si dannava sul mio computer, per qualcosa come cinque ore. Il minimo che potessi fare era preparare il solito teglione di brownies e portarglieli.

La ricetta, la ur recipe, come direbbe la mia Nigellona, è proprio di Nigellona e si trova su Feast. Food That Celebrates Life (il link è alla scheda nel sito della casa editrice).

Sono particolarmente affezionata a questo libro perché la copia in mio possesso è autografata: con un tratto da megalomane (ogni lettera è mezza pagina), la mia eroina ha vergato con un pennarellone nero l'immortale dedica FOR ALESSIA AUGURI! La storia è andata così.

Nel 2005, in settembre, siamo andati a Londra. Poco dopo gli attentati alla metropolitana, ricordo. La Spia ha scritto una mail sul sito della Lawson, spiegandole che avrebbe tanto voluto farmi una sorpresa: portarmi a Londra in qualche ristorante o bar o qualunque altro luogo e farmi conoscere la mia cuoca feticcio.

La Lawson ci mise quasi un mese a rispondere, perché era in vacanza in Italia (nel frattempo altre frequentatrici del sito lasciarono messaggi su messaggi alla Spia, nei quali si dicevano estasiate dalla bellezza del suo gesto e si auguravano che io fossi capace di apprezzare tanta bontà e carineria) e comunque, com'era prevedibile, disse che la cosa non era possibile. Se avesse dovuto accontentare tutte le richieste che riceveva di incontrare i suoi fans, avrebbe fatto solo questo nella vita. Ma si offrì di spedire una copia autografata del suo nuovo libro, che io avevo comprato appena uscito, mesi prima.

Il giorno del mio compleanno, in dicembre, la Spia mi fece trovare un bel pacchetto sul tavolo della colazione. Era chiaramente un librone, e in qualche modo aveva un'aria familiare. Quando lo aprii, non sapevo bene come comportarmi: la Spia è di una distrazione patologica e davvero non si rende conto, per lo più, di ciò che gli sta intorno. Potrei tagliarmi i capelli a zero o tingermeli di verde e lui lo noterebbe dopo qualche mese. Possibile non si fosse accorto che da mesi andavo leggendo quel tomo di notevoli dimensioni, commentandone per di più alcuni passi ad alta voce?

Poi vidi la dedica, e feci un sospiro di sollievo: rincoglionito sì, ma fino ad un certo punto.

Non vi spaventate leggendo le quantità di burro, cioccolato e zucchero usati in questa ricetta. Pensate al fatto che la teglia è enorme, che questi brownies non li mangerete tutti voi, che farete felici parecchie persone con pochissima fatica, che vi conquisterete un posto nei loro cuori per molto tempo come benefattrici dell'umanità.


Snow-flecked brownies

375 gr. burro

375 gr. cioccolato fondente, tagliato a pezzetti
6 uova
350 gr. di zucchero
1 cucchiaio di essenza di vaniglia
225 gr. di farina
1 cucchiaino di sale
250 gr. di cioccolato bianco, tagliato a pezzetti
zucchero a velo

Preriscaldate il forno a 180 gradi.

Foderate con un foglio di alluminio o di carta da forno una teglia 33 x 23 cm.

Sciogliete a bagnomaria il burro col cioccolato e lasciate poi raffreddare un po'.

In una ciotola capiente, sbattete lo zucchero con le uova e l'essenza di vaniglia. Aggiungetevi il cioccolato e il burro fusi e raffreddati e amalgamate.

Unite la farina e il sale e per ultimo il cioccolato bianco.

Versate il composto (dal profumo paradisiaco) nella teglia e cuocete per circa 25 minuti. I tempi sono traditori quando si parla di forni, si sa. I brownies non dovrebbero essere assolutamente secchi all'interno, ma piuttosto morbidi e umidi. Vi consiglio di non abbandonarli a loro stessi andandovene in salotto a leggere; restate in cucina e sorvegliateli, senza ansia ma con sollecitudine.


Nigellona suggerisce di servirli tagliati a quadrotti, disposti a piramide su un bel piatto di portata, spolverati di zucchero a velo e con tante candeline sopra per festeggiare (nel libro il Natale, in altre occasioni un bel compleanno, invece del solito, canonico tortone multistrato e glassato, contro il quale non ho nulla in contrario, sia chiaro).

Se non è Natale e non c'è un compleanno in vista, festeggiate anche il semplice fatto che un dolce tanto buono sia anche tanto semplice da fare, e soprattutto che siete dei fortunati mortali perché potete mangiarvelo!

Enjoy!


Nigella Lawson, Feast. Food That Celebrates Life, Chatto & Windus, London 2004.

17 commenti:

  1. Buonissimi i brownies, ma ci tengo a precisare che non sono un rincoglionito. E se ti dovessi tingere i capelli di verde me ne accorgerei in poche ore. Ah, l'ingratitudine....

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  2. Buoni i brownies, però ci tengo a dire che non sono rincoglionito. E se dovessi tingerti i capelli di verde me ne accorgerei in poche ore. Ah, l'ingratitudine!

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  3. ma il problema sul portatile (che immagino essere quello che io non ho risolto) è poi stato sistemato?

    Enrica

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  4. @ spione tenebroso: nell'ansia di riabilitarti agli occhi del mondo, hai postato il tuo commento due volte (ed io, da vera rincoglionita, ho fatto lo stesso!)

    @ enrica: sì, la maledetta stellina che mi fa rallentare tantissimo. sto pensando di passare a linux. ho una virtual box con su ubuntu, ma devo ancora trovare il tempo di smanettarci sopra (mi hanno dato una traduzione tra capo e collo con una scandenza ravvicinatissima). che ne pensi tu?

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  5. sono molto tentato se provare la ricetta come indicato da nigellona o, come di solito faccio con ricette americane ed inglesi di gente come nigella di diminuire zucchero....
    ... sai cosa nn mi convince (anche se tu mi dici che sono eccezionali)? ... quel ciocco bianco che io trovo di solito rivoltante. qui aggiunge zucchero a zucchero... questo e' secondo me il problma di molta cucina di nigellona (e del suo amicone nigel slater): e' una cucina troppa, che non conosce mezze misure e sottigliezze.... sai che la nigella e' uno dei pochi grandi (quanto a vendite) food writers contemporanei di cui non sono mai riuscito a comprare un libro? ... e io di libri di cucina ne compro a tonnellate.....mah...boh...invidia sicuramente.... una volta una grande scrittrice di cucina mi ha detto: stefano le ricette bisogna sempre provarle 3 volte. la prima volta come e' scritta. la seconda con le tue variazioni e miglioramenti. la terza... come dire, la versione definitiva.
    eppure con ms lawson (di cui non ho mai cucina nulla!!) io nn arrivo neanche al primo tentativo!! ultimo suo libro Nigella Express e' secondo me di una bruttezza notevole... certo che sti brownies pero' tentano... ti diro'. ciao stefano arturi

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  6. ciao stefano, grazie per essere passato!
    che dire? io per la cioccolata bianca ho un debole. lo so che gli amanti seri del cioccolato la considerano un abominio, una sorta di versione plasticata del vero cioccolato, non so che farci, a me piace.
    la grande scrittrice di cucina ti ha dato il consiglio che mi ha sempre dato la mia mamma, e che mi sembra molto ragionevole. la cucina è bella proprio per questo suo lato creativo e altamente individuale, per questo inesauribile ed eterno apportare modifiche, cambiamenti, a seconda dell'umore, delle esigenze, di ciò che si ha nella dispensa. per quanto, secondo me, esistono delle ricette che nascono praticamente perfette.
    mi secca concordare su nigella express, ma hai ragione. è un brutto libro, nella maggior parte dei contenuti e nella forma. non so che cosa le sia preso, di solito non è così, ti assicuro.
    io se dovessi consigliare un suo libro direi senz'altro how to eat e hot to be a domestic goddess, ma anche feast è secondo me molto ben fatto. certo, io non sono una cuoca professionista, né tantomeno una foodwriter e ho dei criteri di giudizio diversi. e poi, te ne sarai accorto, ho un pregiudizio in positivo nei confronti di nigellona. sono consapevole di tutti i suoi difetti, pure non riesco a non farmela piacere! le sono affezionata...

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  7. grazie duck del suggerimento. feast l'ho sfogliato ed effettivamente non mi sembra malaccio. se a londra lo trovo in un discount.. magari ci scappa pure che lo compro.
    cioccolato bianco... no commment :))

    quanto ai criteri di giudizio... come in cucina, come disse la sorella di una mia amica (beccandosi 4 in latino): de gustibus non discutanda sunt... come dire: io sono veramente per l' ameMIpiace... ciao e buona domenica
    ps pero' non ce la faccio a non dire che quando vedo Nigellona (e lo fa ormai da anni e lo fa sempre, in tv e sulle cover) guardarmi con quello sguardo da bombolona sexy.... a me me scappa da ride.... tettona lo e', ma sexy io proprio non ce la vedo... cius.s

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  8. difficile dire 'se io fossi un uomo...' ma se lo fossi neanche io troverei nigellona sexy. figurati, per me la donna più bella del mondo è sempre stata audrey hepburn! anni luce lontana!
    come ti invidio le spedizioni nei discount di londra... adesso poi si dovrebbe comprare alla grande con la sterlina tanto depressa. se ci vai dimmi cosa hai comprato, please! ciao e buona domenica anche a te!

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  9. però, dai, ha un bel viso, botox a parte ;)
    salut!

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  10. ciao duck
    si nigella e' bella... e non e' che stia dicendo che e' grassoccia... assolutamente... e' una bella quarantenne a cui piace mangiare...ma bella. il problema e' che l'immagine sexy che le hanno cucito addosso non funziona, per me.
    ...senti ho fatto il tuo semifreddo, rigorosamente da ricetta. e' buono... ma... secondo me la via versione risulta piu' cremoso... adesso a te provarla.
    4 tuorli sbattuti con 80 g zucchero a bagnomaria (con il contenuto di un baccello di vaniglia) o 2 cucchiai di essenza naturale di vaniglia.
    quando sono montati, allontana dal fuoco e sbatti fino a che siano freddi.
    monta a soffici picchi 200 ml panna
    incorpora
    monta i 4 albumi montati a meringa con 40 g zuccchero
    incorpora
    ingredienti optional come i tuoi (praline, amaretti, pane di segale caramellato, chips cioccolato, amarene/uvette sotto alcol, drizle di succo di tamarino)
    freezer per 24 ore

    libri...giusto per divertirti vai sul sito di stand mitica libreria di seconda mano a nuova york... spediscono anche a prezzi non irragionevoli.... io trovato vere chicche (dal vivo e poi mi sono fatto spedire) cius
    s

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  11. ciao stefano, credo intendessi strand, vero? ci sono andata sul sito, un delirio. chissà magari un giorno potrei anche andarci a ny. invece conoscerai senz'altro bookdepository, una libreria online a prezzi ottimi. la cosa buona è che spediscono gratis, sempre e comunque e la scelta è amplissima.
    uno di questi giorni volevo proprio fare il semifreddo. proverò la tua versione. che bello il pane di segale caramellato, ma dove l'hai presa questa idea? cmq grazie, sei sempre molto generoso con le ricette e sei carino a non volermi demolire troppo la nigellona! e sai, pensavo a quello che dicevi ed è verissimo, la sua è una cucina che non conosce né misura, né sfumature né sottigliezza, è un po' da cavernicoli porcelli, ma io ogni tanto ne ho proprio bisogno! oggi pomeriggio invece proverò una ricetta nuova di tessa kiros, una torta di ricotta per la colazione dello spione.
    yia sou!

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  12. no che non conoscevo bookdepository .... stragrazie!! il bello del web: non ci si conosce ma spesso ci si scambiano cose belle...
    nigella lawson: ma sai, io non sono proprio nessuno per demolire, anche perche' lei mi sembra una che fa il suo lavoro con passione... se piace.. io preferisco altri (ad esempio The Two Fat Ladies)...
    io oggi ho fatto una zuppa inglese per una collega di redazione che me la chiede da mesi. di fatto not much more than a gloriefied trifle, come dicono gli inglesi. ma mi sono divertito. domani assaggio. ho anche fatto del pane per mio uso e consumo. l'idea del pane di segale caramellato deriva da una ricetta inglese vittoriana strabuona brown bread icecream (che tra altro ho incluso nel mio pudding)... ah in qeusto wend anche sono andato alla grande di farinata... real fast food (per MC)... qui a milano ormai e' iniziata bonanza> fave, piselli, zucchini, asparagi, fragole strabuoni e abbondanti. periodo forse piu' bello per un amante delle verdure (le fragole al momento sono eccezionali e anche certi pomodori del consorzio di pachino che finiscono a fine primavera - i marinda). ciao vado a lavorare. s

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  13. sono contenta di averti fatto conoscere qualcosa di nuovo. io non ho ancora mai ordinato niente, ma prima o poi mi deciderò (appena mi arrivano i soldi della traduzione che sto facendo!). le two fat ladies sono uno spiscio, le ho intraviste una volta su bbc food, sono anche brave oltre ad essere dei personaggioni?
    zuppa inglese mi ricorda tanto mia zia, che ne faceva una da urlo. vado subito a cercarmi nel tuo ep il tuo brown bread icecream.
    senti ma che devo venire a fare la spesa a milano?! io quando ci vado sono al quartiere gallaratese. mi fai rosicare, qui a firenze pomodori orribili, fragole annacquatissime e muffe. comprato fave (discrete) e fatto un'insalatina niente male della rachel allen presa da worrall thompson: fave crude, buccia di limone, sale olio pepe e goat cheese...
    la torta di ricotta un mezzo disastro: mi sono accorta troppo tardi che non avevo che un terzo della ricotta che ci voleva. ho fatto un papocchio improvvisato, chissà che esce fuori.
    buon lavoro! (io oggi semi vacanza, domani aritorno davanti al pc)

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  14. Come ti ho detto alla sala Ferri venerdì, ho provato ben due delle tue ricette. La prima quella dei Brownies, terribili le conseguenze!!!
    La seconda, torta di mele affogate(mi sembra tua) semplice e deliziosa. Che dire? Ho passato il tuo blog anche ad amiche più cuciniere di me, comunque continua così, verrò a curiosare per ricette nuove e spero di incontrarti nuovamente per un evento in ambito letterario... un caro saluto Mirella

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  15. cara Mirella, che piacere averti qui!
    mi dispiace che le conseguenze siano state terribili! vi siete sentiti male? mi fai preoccupare! per quanto riguarda la torta di mele, mi sa proprio che devi ringraziare qualcun altro! comunque qui sei sempre la benvenuta e anche io spero di ritrovarti presto!
    un abbraccio

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  16. Ciao Alessia,
    Ho provato la ricetta di Nigella e devo dire che ho avuto un successo incredibile con i brownies preparati...anche tra gli internationals...
    Mi chiedevo se avessi un consiglio su una ricetta "giusta" per preparare un tiramisu' con tutti i sacri crismi. Inoltre ho fatto una ricerca sulle orgini di questo fantastico dolce e devo dire che le notizie trovate sono molto diverse. Tu in genere ti documenti sulle origini storiche dei piatti che prepari? Se si' mi dai qualche dritta?
    Un abbraccio e saluta Valerio e Birillo!!
    Cagozzi

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  17. Carissimo, non puoi capire quanto sia fiera di te! E quanto mi inorgoglisca e mi faccia contenta sapere dei successi che mieti in cucina!
    Sulle origini del tiramisu non ti so, purtroppo, molto aiutare: come hai già detto tu, esistono le versioni più disparate su dove e quando sia nato questo dolce. Devo confessarti che raramente mi informo sulla 'storia' di un piatto che mi piace, anche se in effetti sarebbe interessante come ricerca. Mi hai messo la pulce nell'orecchio!
    Ho una splendida e infallibile ricetta che ti scrivo sul tuo indirizzo di posta elettronica!
    A presto, è sempre un gran piacere averti qui!

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