venerdì 20 marzo 2009

La ballata di Iza di Magda Szabó

Una scoperta recente, per me, questa autrice ungherese che per anni è vissuta esule in patria, che ha scelto di abbandonare la carriera letteraria per protesta contro il regime comunista ma è rimasta nel suo paese svolgendo il lavoro di insegnante.

Quella di Iza è una di quelle figure femminili in cui ogni donna si identifica, almeno in parte, almeno in una qualche fase della propria vita.

La sua inesausta volontà di riparare a un passato che ha umiliato e ferito lei e la sua famiglia, il suo ansioso tentativo di creare un presente immacolato e perfetto per le persone che ama senza riuscire mai a raggiungerle davvero, senza essere mai capace di amarle per quello che realmente sono e fare sentire a queste persone il suo amore e la sua dedizione, la rendono un personaggio algido e insieme patetico.

Un racconto triste e inconsolabile sulla solitudine umana, scritto splendidamente da un'autrice capace di scandagliare con la precisione chirurgica di un bisturi i viluppi aggrovigliati e ambivalenti di sentimenti che ci legano ai nostri genitori e agli altri.

Da evitare se si è depressi.

2 commenti:

  1. Ha scritto libri bellissimi, peccato la conoscano in pochi:(
    PS: è ungherese (ma gli scrittori dei paesi ex-comunisti hanno molto in comune)
    quello che mi capita con i suoi libri è che la tiro in lungo, per finirli il più tardi possibile.

    ciao

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  2. @ Franz: oooops, hai ragione, è ungherese.
    Urge correzione immediata. Grazie!

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