venerdì 17 settembre 2010

Memorie di una lettrice notturna di Elisabetta Rasy

Da molti e molti anni nutro un grande (a volte quasi maniacale) interesse per la scrittura delle donne, soprattutto intimistica (diari, lettere, autobiografie etc): un interesse che mi è stato in parte trasmesso dalla professoressa con cui mi sono laureata, un'intellettuale femminista e poetessa appassionata di letteratura femminile.

Un libro come questo, dunque, non poteva che attrarmi.

Devo ammettere, però, che ho una certa allergia alle teorizzazioni e ai discorsi, ahimè spesso eccessivamente intellettualistici, che si fanno e si sono sempre fatti intorno e sulla scrittura femminile (e quanti ne ho dovuti leggere, studiare, ascoltare negli anni!). Quando comincio a imbattermi in quel gergo da critica letteraria militante (con tutte le parole d'ordine del caso), comincio immediatamente a sbadigliare in preda alla noia, gli occhi e la mente abbandonano la pagina e vagano in tutt'altra direzione, andando ad altri libri, a ciò che accade fuori dalla mia finestra, alle gatte che giocano vicino alla mia poltrona, a che cosa posso cucinare per pranzo.
E in questo testo, di discorsi così, ce ne sono, eccome.

Quando invece, e in queste Memorie di una lettrice notturna - per fortuna - accade spesso, a parlare è la lettrice Rasy, la donna Rasy, il libro mi ha totalmente avvinta: a tratti l'ho trovato meravigliosamente interessante e commovente, perché si respira una vera, autentica empatia nei confronti delle scrittrici, di tutte, anche quelle con le quali, è evidente, l'autrice sente meno affinità e punti di contatto.

Bello, bellissimo, forse il mio preferito, il ritratto di Frida Khalo, che scrittrice non fu, ma come dice non a torto la Rasy, fu autrice di una violenta, personalissima, intensissima 'scrittura col corpo' della quale, al di là dei giudizi estetici che se ne possono dare, non si possono non avvertire la verità e la drammatica autenticità.

Molti anche gli spunti e le indicazioni di ulteriori ricerche ed esplorazioni(e testi come questo sono preziosi soprattutto per l'abbondanza di simili stimoli che regalano al lettore): mi sono segnata una decina di libri da cercare, che sono andati ad ingrossare le fila della mia già elefantiaca wish list (è talmente lunga che neanche in 2 vite potrei esaurirla).


Elisabetta Rasy, Memorie di una lettrice notturna, Rizzoli 2009.

4 commenti:

  1. Ho preso nota, cara Duck, perchè anche io sento sempre più forte l'attrazione verso la letteratura femminile, evitando accuratamente quella enfaticamente "di genere".
    [A chi lo dici della wish list elefantiaca...io, oltre che per i libri, ce l'ho anche per i viaggi, per i mestieri, per i posti dove vivere, ma com'è che una vita sembra non bastarci mai ?] Buon weekend

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  2. @ Marilì: Ciao e grazie per il commento. La letteratura femminile riserva preziose gemme a chi voglia esplorarla, ma anche noiosissime e irritanti (almeno per me) dichiarazioni programmatiche e proclami ideologici goffamente camuffati e qualche volta anche imbarazzanti esempi di sotto letteratura - penso a certi romanzi cosiddetti 'sentimentali' che vendono, ahimè, molto più di quanto meriterebbero.
    Sulla wish list 'esistenziale' non potrei essere più d'accordo: fin da piccola ho sempre amato giocare al gioco delle vite parallele. Credo che la vita sembri non bastarci mai perché quella che abbiamo la viviamo, in genere, con poca attenzione e poca profondità, quasi sempre giocando al ribasso ed evitando di assumerci troppi rischi e troppe responsabilità. Ma si spera di imparare a farlo, con l'età!
    Buon weekend anche a te!

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  3. Ciao Duck ! Me lo sono ordinato al volo e quindi appena concluso The Hours (for the second time) di Cunningham, passerò alla Rosy! Ciao e grazie, è sempre un piacere passare di qui...

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  4. @ Marilì: Bene bene! Se ti va, poi, fammi sapere che cosa ne pensi. Allora buona lettura!

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