venerdì 11 febbraio 2011

Della maturità, dell'arte di arrangiarsi e di un'insalata di broccoli

Ho più volte parlato del programma di rieducazione alimentare che porto avanti da anni per "rimediare" a certi traumi della mia infanzia.

Ne ho più volte parlato perché ne vado scioccamente ma indubbiamente fiera: se c'è una qualità che da tempo associo all'età adulta è proprio una sempre maggiore disponibilità, apertura, fiducia nei confronti dell'esperienza, che essa porti a conoscere persone, luoghi, libri, voci o sapori nuovi, o a rivalutarli, liberandosi il più possibile di pregiudizi nati dall'ignoranza o da brutti ricordi e mai seriamente messi in discussione. 

A me pare infatti che sia invece propria della giovinezza una certa qual chiusura, una tendenza a trarre presto e in modo spesso apodittico (per non dire spietato) certe conclusioni, su basi a volte fragili ai limiti dell'inconsistenza. E quant'è vero questo per il cibo! Ci si crea un proprio gusto a volte sulla base di un’unica esperienza, dimenticando che invece infiniti sono i modi in cui si può declinare un sapore ed infinito il gruppo delle variabili che incidono sul processo (dalla freschezza e qualità degli ingredienti alla mano di chi cucina al proprio stato d’animo etc etc).

Il mio programma di rieducazione alimentare (che negli ultimi due anni ha subito un'accelerazione e un'intensificazioni notevoli, grazie all'esperienza del gruppo d'acquisto) mi spinge sempre a cercare nuovi modi di mangiare cose che non mi sono mai piaciute e vi assicuro che non faccio parte di chissà quale setta religiosa che impone ai suoi adepti severe pratiche volte alla mortificazione dei sensi.

Chi mi legge da un po’ non sarà sorpreso di sapere che in questo mio programma occupano un posto di rilievo i broccoli e che sono sempre alla ricerca di nuovi modi di cucinarli e mangiarli.

Qualche giorno fa, con poco tempo per prepararmi un pranzo, mi sono ricordata di una ricetta che avevo letto nel mitico Pausa pranzo del mio diletto Stefano Arturi, un’insalata che avevo segnato come possibile esperimento.

Mi mancavano diversi ingredienti e volevo farne un condimento per del cous cous, dunque ho dovuto modificarla non poco e arrangiarmi (non me ne voglia l’ottimo Arturi; ma voi andate pure a vedere l'originale: la trovate a pag. 95 del libro su citato).

Detto fatto, in poco più di dieci minuti affondavo la forchetta in questa prelibatezza.


Insalata di broccoli pseudo-arturiana con cous cous

(ingredienti per una papera sperimentatrice e di modesti appetiti)

60/70 gr di couscous
un broccolo di piccole dimensioni
un cucchiaino di capperi sotto sale, ben dissalati
6/8 olive nere (se le avete taggiasche meglio ancora)
2 pomodori secchi
1 acciuga sott'olio
1 cucchiaino di uvetta
un po' di scorza di limone
sale
pepe
una punta piccolissima di cumino in polvere e di paprika dolce
aceto balsamico o succo di limone
olio
pecorino

Per preparare il couscous seguo di massima questa procedura: lo peso, lo metto nella ciotola capiente in cui poi lo mangerò, ci verso su un volume uguale di acqua  calda (non bollente): dunque per 60/70 gr. di couscous, uso più o meno 60/70 ml di acqua.
Copro con un piatto e lascio lì per 10-15'.


Tornando ai broccoli.
Separate le varie cime, tagliatele (a me piacciono abbastanza piccole) e non buttate il gambo: spellatelo, rimuovendone tutta la parte esterna fibrosa, e tagliatelo a tocchetti. Aggiungete anche lui alle cime - povero caro, ché se no si sente un emarginato e non voluto bene - e mettete tutto in un cestino per la cottura a vapore. Se avete tagliato tutto abbastanza minutamente ci vogliono meno di 10' perché il broccolo sia cotto ma non sfatto (a me ce ne son voluti 7).


Nel frattempo, in una ciotola mettete i capperi ben dissalati, le olive, i due pomodori secchi e l'acciuga - io taglio tutte queste robe qui con le forbici - poi le uvette e se volete un po' di buccia di limone grattugiata fine.
Condite con sale (non eccedete: tra acciuga, pomodori secchi, olive e capperi sarà saporito comunque), pepe - io ci metto anche un pizzico di gomasio perché mi sta simpatico -, le spezie, succo di limone o aceto balsamico - ho provato con tutti e due, separatamente e anche in contemporanea (mi ero distratta e ho usato entrambi) e il risultato mi è piaciuto comunque - olio d'oliva.
Mescolate ed amalgamate per bene.


Quando il couscous è pronto, sgranatelo bene con una forchetta (o con le mani, se volete, cercando di rompere delicatamente tutti i possibili grumi che potranno essersi formati), aggiungete i broccoli e compagnia bella, assaggiate, rettificate di sale/pepe/olio/succo di limone o aceto balsamico, unite delle scaglie di pecorino fatte col pelapatate e, finalmente!, mangiate.


Enjoy!

12 commenti:

  1. Gomasio? Ho trovato la parola del giorno… È proprio vero:in questo blog c’è sempre qualcosa da imparare!

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  2. Evviva i broccoli !E' una delle pochissime verdure che so fare ( lesse). Io mi limito a condirli con olio toscano, sale e piccole scaglie di mandorle. Ma ora mi voglio perfezionare : provero' il tuo couscous.
    ( ma il gomasio cos'è ?)

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  3. Come hai ragione! In effetti è solo con la maturità che si capisce quanto liberatorio e bello sia buttarsi alle spalle rigidi ed artificiosi canoni di giudizio. Bisogna fare un pò di strada per capirlo, ma una volta acquisita tale consapevolezza, tutto diventa una piacevolissima scoperta, specialmente quando si ha la fortuna di incontrare, navigando da un blog all'altro, Duck !
    Baci, cara, e grazie per la ricetta che mi sembra geniale.

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  4. @ Barbara e Grazia: ecco qui la risposta all vostra domanda: "il gomasio? chi era costui?" (mi perdonerete, sto leggendo da tempo immemorabile I promessi sposi)

    http://it.wikipedia.org/wiki/Gomasio

    @ Giacynta: eh che cara, ho tutte le orecchie rosse per il piacere e l'imbarazzo. Ma è vero, da giovani si è rigidi e duri come stoccafissi: è anche giusto, forse, sia così; ci si costruisce la propria identità e si è tanto tanto fragili. Per fortuna è andata!

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  5. Buona! Molto molto appetitosa...
    la farò omettendo i pomodori secchi xchè mia figlia (5 anni) un giorno mi ha detto, con espressione disgustata, mamma non li mangio, sono... rugosi!
    alla prox :-)

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  6. @ aldebarina: benvenuta! Non credo che omettere i pomodori secchi alteri terribilmente la ricetta (certo, a me dispiacerebbe: mi piacciono molto) e se questo può evitare che la tua bambina venga presa dal disgusto, ben venga l'omissione!
    Come la capisco, comunque: io da piccola son rimasta traumatizzata per anni dall'aspetto rugoso dei datteri - anche perché mio fratello mi disse che erano così perché venivano ciucciati dai cammelli.
    Saluti!

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  7. ... di venerdì!

    (i datteri ciucciati dai cammelli, favoloso)

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  8. @ Esmé: hai visto? Ti ho stupito con effetti speciali. (Mica tanto favolosa questa storia dei datteri: ancora oggi riesco a mangiarli solo se abilmente mimetizzati o pasticciati fino all'inverosimile)

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  9. Mamma mia questa insalata sa di buonoooo! :)
    Ma lo sai che a casa mia il cous cous non lo abbiamo mai mangiato? Lo preparo raramente per i miei pappagalli ma io non l'ho mai assaggiato..Però la foto che hai postato mi invoglia troppo! Proverò la tua insalata al più presto! ;)

    un bacione

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  10. @ Iulia: questo sì che è parlar chiaro! Mi ha fatto molto ridere il modo sincero in cui hai parlato della tua poca familiarità con il couscous.
    A questo punto sono molto molto curiosa di sapere il seguito (se ci sarà).
    Un abbraccio e buona giornata, cara Iulia!

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  11. Duck che ridere che ho fatto coi bambini a raccontare dei datteri ciucciati dai cammelli! :-]]
    Comunque oltre alla comune inclinazione a omplicarci la vita con un gas abbiamo altre cose in comune... anch'io faccio bijoux (anche se il tempo è sempre meno) e anche io sono bulimica lettrice (anche se ultimamento sempre + saggi e sempre - letteratura).
    anch'io tornerò spesso a trovarti e... piacere di averti conosciuta :-)

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  12. @ aldebarina: oh che bella immagine questi bambini che ridono dei datteri ciucciati dai cammelli!
    Quanto alle cose in comune mi sembrano tutte fondamentali (e mi ti rendono subito molto molto simpatica).
    Il piacere è tutto mio, a presto!

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