mercoledì 10 febbraio 2010

Diario di scuola di Daniel Pennac

Era tanto che non leggevo Pennac.

Sono stata (come moltissimi) fulminata, anni fa, dal suo Malaussène (soprattutto dai primi tre romanzi), ho amato il suo saggio sulla lettura, poi ho smesso di comprare i suoi libri, che mi hanno 'trovata' lo stesso, grazie ad amici generosi che me li hanno prestati.
Ma non ho più rivissuto la magia degli inizi.

Pennac è uno scrittore generoso, un uomo simpatico che emana calore, intelligenza, tolleranza, sensibilità. Questo penso nessuno possa metterlo in dubbio, neanche il più prevenuto dei lettori.

La sua voce, anche in questo suo Diario di scuola, è calda, venata di umorismo, addolcita di comprensione, a volte vibrante di passione indignata per quella scuola in cui ha lavorato e vissuto per venticinque anni. Si sente che ha messo l'anima nel suo lavoro, che ha saputo davvero conoscere e, in qualche caso, cambiare in meglio la vita dei (fortunati) ragazzi che lo hanno avuto come professore.

Però questo libro non mi ha convinta.
Le prime pagine con il ritratto affettuoso e ironico della madre che non riesce a capacitarsi di come il suo figlio più piccolo, ex somaro, poi professore e ora scrittore tra i più osannati e amati in patria e all'estero, sia ormai un uomo di successo, e il cui futuro continua ciò nonostante ad angustiarla, sono deliziose.

Poi, non so che cosa sia successo. Mi sono disamorata. La voce di Pennac, pur simpatica e piacevole, mi ha quasi fatto addormentare.

Dunque, son certa di rendere omaggio a questo autore che un tempo ho tanto amato, abbandonando questo suo libro al suo destino, obbedendo così a due dei suoi diritti imprescindibili del lettore:

II. Il diritto di saltare le pagine
III. Il diritto di non finire un libro.



Daniel Pennac, Diario di scuola, Feltrinelli 2008, traduzione di Yasmina Melaouah.


2 commenti:

  1. Ti ho vista tra i commenti di "The T time", blog che tra l'altro adoro, e trovando assolutamente mio ciò che hai scritto sono venuta a visitarti..il tuo blog è stupendo, pieno di cose bellissime, ora mi immergo..

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  2. Ciao Federica,
    benvenuta!
    Il blog di Tiziana non si può non adorare, vero?
    Poi spesso è luogo di incontri piacevoli, come questo.
    Sono andata anche io a curiosare nel tuo 'salotto' e l'ho trovato molto accogliente.
    A presto!

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