sabato 21 agosto 2010

Della gioventù, dei compromessi e di una torta alla cannella


In una relazione, in qualunque relazione, si sa, prima o poi si giunge a fare qualche compromesso.

La sola parola fa scorrere brividi di raccapriccio sulla schiena di molte persone, oppure ne provoca un istantaneo 'ingobbimento' causato da immediato e irrefrenabile avvilimento.

Soprattutto quando si è giovani, e dunque spesso estremisti - non tanto per convinzione, quanto per inesperienza e per ignoranza: non si sa che esistono quasi sempre infiniti modi di fare le cose, se solo ci si prenda la briga di andarli a cercare - anche solo l'idea di doversi piegare a qualche compromesso fa venire le bolle, ed è in fondo giusto che sia così: in un momento in cui si cerca spasmodicamente di capire chi si è non è pensabile abdicare, anche per un solo istante, a quella che si crede essere la propria unicità. Se si dice 'bianco', che bianco sia, sempre, senza se e senza ma; lo stesso dicasi per il 'nero'. Poi magari, più tardi, ci si pente di tanta tetragonicità, ma si ritiene sia troppo tardi per tornare indietro (altro errore: si può inserire la retromarcia molto più spesso di quanto si voglia credere, ammesso che si sia disposti, ovviamente, a fare ammenda, il che, alla maggior parte delle persone, secca moltissimo, tanto da indurle a rinunciare a priori) e si rimane lì, a difendere ostinatamente posizioni nelle quali non si crede nemmeno più.
Ah, la gioventù! Quante energie sprecate spesso in direzioni inutili!

"Oh be', ma dove vuole andare a parare?" vi starete chiedendo - e a ben donde.

Voglio andare a parare in direzione della cucina, ovvio, per parlare di uno dei tanti compromessi di cui la mia vita con la Spia è costellata.

Mi sembra sia evidente, a questo punto, che io e il mio accompagnatore siamo due persone mooooolto diverse.
Per fortuna su alcune cose davvero fondamentali la pensiamo alla stessa maniera, altrimenti davvero non si vedrebbe - a volte - la ragione del nostro incaponirci a volerci bene.

In cucina è assai facile ci si trovi in disaccordo: i nostri gusti sono spesso agli antipodi e anche il nostro approccio alle novità.
È strano, perché io sono senz'altro un'abitudinaria, una fanatica dei riti casalinghi e domestici, eppure mi piace moltissimo sperimentare nuove ricette.

La Spia, che invece è uno spirito piuttosto avventuroso in generale (soprattutto quando si trova con il sedere su qualche mezzo di locomozione e con una cartina in mano), in cucina dà prova di un certo qual tradizionalismo.

A me piace soprattutto provare nuovi dolci (e mi pare che la cosa sia abbondantemente evidente), ma se fosse per la Spia potrei limitarmi a fare solo crostate.

Così, abbiamo deciso, come in molti altri campi, di fare un piccolo compromesso: una volta si fa una crostata, una volta un dolce nuovo, con gli strappi alla regola del caso. Dal che si deduce che io e la Spia non siamo di certo due giovanottoni. Voglio dire, per riallacciarmi alla riflessione iniziale sulla gioventù inflessibile, che anche accettare le deviazioni dall'accordo che si è più o meno tacitamente stipulato è, secondo me, segno di quel grado di tolleranza - più o meno bonaria, più o meno divertita o rassegnata - che, ai miei occhi, dovrebbe connotare ogni maturità che si rispetti (piccola postilla: qui ovviamente si parla di torte, crostate, roba seria ma non grave: su alcune questioni, altro che tolleranza! come dice la cara Grazia. Ed io sono perfettamente d'accordo con lei).

Dunque, questa settimana toccava a me decidere quale dolce fare.
Ne volevo uno leggero e non troppo complicato e dopo la mia solita sosta davanti alla libreria rossa, ecco quello che ho trovato.


Cinnamon teacake da Sweet Old-Fashioned Favourites (della serie Australian Women's Weekly)

per una teglia di 20 cm. di diametro

60 gr. di burro, a temperatura ambiente + 10 gr., fuso
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
120 gr. di zucchero + 1 cucchiaio
1 uovo
135 gr di farina autolievitante
80 ml di latte
1 cucchiaino di cannella in polvere

Preriscaldate il forno a 180°.

Imburrate e inzuccherate la teglia e foderatene il fondo di carta forno.

Sbattete con le fruste il burro, l'estratto di vaniglia e l'uovo fino a quando il composto sia leggero e spumoso.

Incorporate la farina setacciata, aggiungete il latte e mescolate.

Versate nella tortiera e cuocete per circa 30'.

Togliete la torta dal forno, spennellatene la superficie con i 10 gr. di burro sciolto e spolverateci sopra il cucchiaino di cannella mescolato al cucchiaio extra di zucchero.

Tiepida è davvero buona, ma anche il giorno dopo (checché ne dicano le signore dell'Australian Women's Weekly, che consigliano di consumarla il giorno stesso in cui si prepara) è ottima e mi sembra si conservi benissimo: non si secca, non diventa gnucca e fa equamente felici le Papere e le Spie.

Enjoy!

14 commenti:

  1. .. i compromessi da me sono del tipo..la sottoscritta prepara le torte.. tu le mangi (immaginare la sofferenza very sofferta di un goloso..)...oppure..piatto per sè.. tranquillità a tavola per tutti... cosa non si fa per far si che gli opposti estremismi(riprendo un famoso detto..) combacino..
    Buona questa torta alla cannella.. ne preparo una simile che ho imparato da un librucolo di Anne Wilson..con che tea la servi?? QUi da me di solito alla cannella (ton sur ton..) o un buon tea nero allarancia speziato..

    RispondiElimina
  2. Ciao Clelia,
    come hai scritto giustamente tu questa torta sta molto bene con un tè nero all'arancia e alle spezie (io ne bevo uno del commercio equo e solidale che trovo molto buono), ma anche con un altro tè, sempre del commercio equo, al miele e limone.
    In effetti, a pensarci bene, anche tra me e la Spia il compromesso è questo: Io (cioè la Papera) preparo una torta e Tu (cioè la Spia) te le mangi. Ma a volte, povera Spia, la cosa gli si è ritorta contro, come nel caso di un infelice e deforme ciambellone di qualche mese fa...

    RispondiElimina
  3. Che coincidenza.. anche a casa mia il tea che si beve è del commercio equo solidale e piace molto anche quello al limone..
    Non parlarmi di ciambellone.. che ho appena provato una ricetta ed il risultato è stato un HORROR SWEeT CAKE altresì detto.. CIAMBRUTTA.. sto pensando di andare a comperarmi un'amaca da sistemare in terrazza.....La vedo dura stasera...in fatto di dolci
    Ciao
    Clelia

    RispondiElimina
  4. Mi hai fatto ghignare con quel 'ciambrutta'.
    L'amaca sul terrazzo mi sembra un'ottima idea.
    A presto!

    RispondiElimina
  5. Ciao,
    sono ancora molto pigra a riaccendere il forno con il caldo, quindi niente torte però volevo dirti che ho preparato le pesche con lo sciroppo, di cui avevi dato la ricetta qualche tempo fa, e devo dire che sono una delizia,
    grazie

    RispondiElimina
  6. La scorsa settimana in preda ad un attacco di “Oddio, viviamo insieme da più di due anni e non ho mai preparato un dolce!”, mi sono buttata su una torta al cioccolato e cannella (ricetta facile facile, suggerita da un’amica svedese). Inutile dire che la Kladdkaka preparata da Åsa era di gran lunga superiore a quella infornata da me ma è stata spazzolata via ugualmente.
    Le ferie son finite però qui c’è la cannella, l’aspetto è invitante e chissà che uno di questi giorni…
    Un abbraccio
    Barbara

    RispondiElimina
  7. ma come mai 'sta botta di "restrain"?: una tortina semplice semplice... niente triple choc/choc con glassa al peperone fritto ripassato alla parmigiana con double cream?? (che sembrerebbe essere piu' confacente ad una nigellina)
    .. in generale... io sto con la spia: crostate for ever. la maggior parte dei dolci che vedo sono... troppo dolci, soprattutto se americani.
    sta tortina: sembra ok. soprattutto indica una caratteristica tipica del repertorio british: che loro hanno poche cose quanto a varieta', sono sempre le solite, ma di queste hanno una gran varieta', dovuta generalmetne al cambiare un ingrediente qua, un ingrediente la' ecc...
    questa mi sembra una pound cake dei poveri, impreziosita dall' uso della cannella.
    l'argomento e' interessante: uso delle spezie nella cucina British quando scrivevo Pudding mi ero immerso in questi racconti sulle "spezie nella cucina inglese": la spice trade, la spice box ecc..: era usuale per le classi altre nel 700, ad esempio,portarsi appresso una spice box ad esempio, con la proprio mistura di spezie.

    la cannella fresca, appena macinata, inebriante. a me mi piace molto col cioccolato. strano che a noi, dominati dagli arabi e con i genovesi che avevano un predominio sui commerci per secoli, sia rimasto ben poco di cucina speziata.

    ciao
    ste

    RispondiElimina
  8. ...scrivo poco sul mio blog, con queste caldissime giornate in cui si puo' ancora andare a fare qualche bella nuotata al mare, ma !! in quel poco che sto al computer continuo a leggere quelli degli altri...e a questo punto una domanda che mi chiedo da tempo leggendoti: conoscendo l'attaccamento morboso (e assolutamente giustificato) che ogni italiano ha con la cucina della sua terra, non solo 'italiana', ma anche con specialita' regionali, squisitezze e prelibatezze locali etc....come mai, Duck, cucini anglosassone? che - a parte le ricette che metti nei post, carine e appetitose - notoriamente...beh...ehm...insomma...a mia memoria...non e' proprio...eh??
    :-) :-)

    RispondiElimina
  9. @ Chiara: sono molto contenta che le pesche ti siano piaciute. Tra l'altro quella ricetta è ottima per 'salvare' esemplari non proprio appetibili (scipiti oppure che stanno per prendere la via del mare, come dice la nostra amica Sarah). A presto!

    @ Barbara: passare ricetta di torta svedese cioccolato e cannella, please! Non credo ci sia abbinamento che mi sconfinferi maggiormente! Abbraccioti

    @ Stefano: la storia dei nobilastri inglesi che andavano in giro con la loro personale spicebox è assolutamente meravigliosa. E comunque hai ragione, di spezie la cucina italiana non è ricchissima. Peccato. (Non commento le tue boutades sui miei 'presunti' gusti gastronomici! Perfido individuo...)

    @ Cheyenne 2007: non sei la prima ad avermi rivolto questa domanda! Lungi da me anche solo l'idea di sminuire la cucina italiana: indubitabilmente è una delle migliori al mondo, credo che questo sia un dato acquisito (anche per chi, come me, non brilla per patriottismo, culinario e soprattutto d'altro genere). Il fatto è che ho imparato a cucinare mentre vivevo all'estero e che i libri di cucina inglesi e americani sono stati il mio personale salvagente in un momento della mia vita non proprio esaltante. Propongo ricette 'straniere' per ragioni squisitamente affettive, per riconoscenza, in un certo senso. E poi bisogna abbandonare certi pregiudizi! La cucina anglosassone, per esempio, ma tu lo saprai benissimo, ha dei dolci strepitosi e, in alcuni casi, dalla lunga e nobile storia (se n'è occupato l'ottimmo Arturi nel suo English Puddings, lettura amenissima). Ciao cara, un abbraccio!

    RispondiElimina
  10. .. e le torte altoatesine speziate? ed i biscotti leccesi con ciocco+cannella??? Tutto il mondo è paese.. solo che conosciamo solo e sempre briciole..
    L'ottimmo Arturi.. cos'è ingrassato???
    clelia

    RispondiElimina
  11. Cara Clelia, sono appena tornata da una splendida vacanza in Sud Tirolo durante la quale non ho fatto che ingurgitare dolci: la Sacher, la Linzertorte, il Kaiserschmarren... che bontà! Io non escludo niente, o quasi niente, quando si parla di cucina: mi piace l'e...e, piuttosto che l'o...o, basta che mi soddisfi.
    (Quanto all'Arturi, vittima di un refuso, credo che anzi, ultimamente, sia anche dimagrito!)

    RispondiElimina
  12. aaahhh.. l'effetto palestra/bici/jogging
    qui a Padova invece.. c'è l'effetto divano..visto che DILUVIA
    Alla prossima
    Clelia

    mmhhhmmm la linzertorte che buona!!!!!

    RispondiElimina
  13. il compromesso culinario a casa nostra è all'ordine del giorno: fra una celiaca, un intollerante a latte e co, e due bambini schifiltosi alla fin fine sembrerebbe si possa mangiare solo riso in bianco e pollo lesso.

    e invece no!

    ma quanto ci si deve ingegnare...

    bella torta, da provare. solo un cucchiaino di cannella? si sente lo stesso?

    RispondiElimina
  14. Ciao Gaia, che piacere averti qui!
    Devi avere davvero un bel repertorio variato di ricette per accontentare tutti, accidenti!
    Quanto alla cannella, anche io all'inizio ero perplessa (poi, quando si tratta di cannella, io tendo in maniera preconcetta ad abbondare, perché la adoro), ma ti assicuro che è sufficiente. Niente vieta, ovviamente, di aumentare la dose.

    RispondiElimina