sabato 25 settembre 2010

Di unioni improbabili ma felici e di una torta alla cipolla e all'uva


Quanto è sottile la linea che separa il buono dal cattivo gusto e l'originalità dalla bizzarria?

A volte molto sottile - e tutto dipende da chi la guarda, questa linea, tanto per complicare la faccenda.

Ci sono abbinamenti gastronomici che ad alcuni sembrano il non plus ultra del gusto e della raffinatezza e ad altri atroci aberrazioni nate dalla demenza, dalla mancanza di idee, dalla volontà di stupire a tutti i costi o, e questo è di gran lunga il peggiore dei casi, dalla presunzione.

D'altronde, mai come in cucina gli abbinamenti sono un fatto puramente personale.

L'insalata tiepida di lenticchie che amo mangiare io, condita con aceto balsamico, menta, dadi di caprino e olio d'oliva (ispirata ad una cosa simile che fa Nigella Lawson), manda in estasi me e riempie di sconcerto venato di disgusto la Spia.

Gli spaghettini al pomodoro e basilico della suddetta Spia su cui lui lascia scivolare - quando pensa che io non guardi o quando non ci sono - un bel pezzo di burro mi hanno sempre lasciata più che perplessa (e meditabonda circa le differenze culturali tra chi è nato al di sotto e chi è nato al di sopra del Po).

Ci sono alcune unioni che paiono incomprensibili a chi le osservi da fuori, tanto diversi e distanti tra loro sembrano gli individui che danno loro vita, e invece funzionano a meraviglia, per quanto bizzarra e improbabile possa apparire la combinazione.

Ce ne sono altre che sembrano sempre incomprensibili etc etc e non funzionano nemmeno tanto a meraviglia, ma lì più che di fronte alla spesso sublime e a suo modo commovente irrazionalità dei rapporti umani si è di fronte al - pur sempre umanissimo - micidiale incastro del desiderio di due persone di farsi del male.
Di fronte a tanto complessi e inconsci moti dell'animo umano, confesso di sentirmi impotente e senza parole e incapace di formulare giudizi.

Ma per tornare a noi.

Quando ho letto la ricetta di questa torta su un numero recente di Marie Claire Idées (una delle mie riviste preferite), ho capito subito che mi sarebbe piaciuta, per quanto stramba potesse suonare la lista degli ingredienti.

Incredibile ma vero, è piaciuta molto anche alla Spia e alla di lui genitrice, che ci ha recentemente allietato con una breve visita.


Tarte fine à l'oignon et aux raisins
(leggermente modificata)

(per una tortiera di 30 cm di diametro)

200 gr. di farina integrale
100 gr. di burro
1 cucchiaino di sale
2 cucchiai di acqua fredda
2 cipolle rosse, medie, affettate molto sottilmente con una mandolina
acini di uva bianca
40 gr. di grana, grattugiato
timo
olio d'oliva
sale e pepe


Preriscaldate il forno a 210°.

Dosate la farina e il burro e mettete la ciotola che li contiene in freezer per 10'-20', indi trasferitene il contenuto nella coppa del robot da cucina.

Utilizzando la funzione pulse, riducete il burro e la farina in briciole, aggiungete il sale, poi i due cucchiai di acqua.
Non appena si formerà un abbozzo di palla spegnete tutto, estraete l'impasto, appiattitelo e stendetelo finemente con il mattarello su un foglio di carta da forno che poi utilizzerete per foderare la tortiera.

Dopo aver bucherellato il guscio di pasta con i rebbi di una forchetta (quanto mi piace scrivere questa cosa), ricopritelo con gli anelli finissimi delle cipolle, scaglie di grana ottenute utilizzando un pelapatate e il timo.

Sistemate come più vi aggrada gli acini di uva bianca (ovviamente lavati e asciugati). Io ho tentato di dar loro una disposizione vagamente artistica e simmetrica - senza risultati apprezzabili (il dito che vedete nella foto è quello della suocera che non ha saputo resistere alla tentazione di provare a dare una parvenza di bellezza e logica alla mia sbilenca composizione).

Sale, pepe, un filo d'olio e mettete in forno per circa 20'-30' (direi più 30' che 20').

Se avete paura di ritrovarvi le cipolle sullo stomaco anche il giorno dopo, potreste forse provare a fare come il nostro caro Arturi, che le sbollenta brevemente con l'acqua caldissima.

Dice che si mantengono croccanti ma perdono l'acre. Non ho sperimentato - non ho particolari problemi con le cipolle - ma mi fido del consiglio e ve lo passo.

Enjoy!

8 commenti:

  1. Ma lo sai che una delle scoperte gastronomiche degli ultimi giorni di vacanza nella Foresta Nera è stata la torta di cipolle con un buon bicchiere di vino nuovo ?
    Non male vero ?
    E hai visto che sono riuscita a scrivere il mio primo commento ? Sarà stato il vino nuovo e comunque non era impossibile !

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  2. Sono d'accordo in pieno Duck. Mi danno tremendamente fastidio quelle discussioni tipo "cucina tradizionale o creativa" ? Come se ci fosse una migliore in assoluto. Mi sembra che spesso ci sia solo la voglia di fare gruppo su delle stupidaggini pazzesche, di appartenere a qualche sottospecie di idea, tanto per dire che siamo di qua o di là. Io invece penso semplicemente che l'unico vero principio derimente sia il "buono". Quando assaggi qualcosa e pensi "caspita che meraviglia", è fatta. Poi tradizionale, strambo, creativo, classico, chi se ne frega, è BUONO ! Io, infatti, questa ricettina prima o poi la provo perchè mi ispira il connubio improbabile ma felice... A presto!

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  3. @ Grazia: Che bello averti qui! Mi sa che la vacanza nella Foresta Nera ha riservato molte sublimi scoperte gastronomiche. E non ti è venuta un po' di voglia di riprodurle? :-)
    Un grande abbraccio

    @ Marilì: Sì, hai ragione. Il problema, come al solito, è che ciò che è 'buono' per me, a te potrebbe sembrare 'orrendo'. Ma questo non è forse valido per quasi tutto?
    Grazie per la visita e a presto!

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  4. concordo con quanto scrive Marilì. A casa mia vige il detto.. se le cose sono buone..quello che cucini sarà buono. Un pò per arte di arrangiarsi (leggi necessità di far quadrare il cerchio della vita..)un pò per fantasia.. funziona.
    Anche tu coniughi verdura & frutta come Stefano, detto l'Arturi..prima o poi mi convincerete.
    Ultima cosa.. sbolenta le cipolle.. sarà migliore..
    Clelia
    Padova

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  5. @ Clelia: Sì, penso che la prossima volta seguirò il vostro consiglio, benché finora non ne abbia sentito - in questa ricetta - particolarmente il bisogno.
    L'arte di arrangiarsi... com'è vero ciò che hai scritto.
    Buona domenica!

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  6. ovviamente qui si apre un mondo. la famosa cucina fusion, originariamente made in australia, "cagata pazzesca" (non e' volgare in quanto citazione fantozziana, lui uno dei grandi della letteratura e cinematografia italiana contemporanea) o avventurosa e spesso buona ricerca? ovviamente dipende da chi e' ai fornelli. forse a chi si sclerotizza ai fornelli preferisco a pelle chi tenta di esplorare territori nuovi: a volte bella avventura, a volte catastrofe.
    questa tart di cipolle mi sembra tuttosommato morigerata... a me a pelle piace. anche io faccio una onion tart in cui le cipolle vanno crude sulla pasta e l'abbinamento uva/dolce cipolla/dolce-piccantesaporito secondo me ha una sua logica. forse al grana io preferirei un pecorino. ma hai fatto tu bene a sperimentare la ricetta verbatim, la prim volta.
    + spaghetti al pomodoro col burro della spia: RESPECT BROTHER! approvo, approvo e ri/approvo

    frutta e verdura, per clelia: vale la pena provare. magari aspetta i cachi fra un poco e prova insalata di cachi (anche se, mentre leggevo questo post, sono andato a ripescarmi una ricetta che mi ricordavo, ricetta british: insalata di cavolfiore, UVA, noci,, che mi ispira. ti diro' se la provo) ste

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  7. @ Stefano: io ho mangiato un paio di volte una buonissima insalata a base di cavolfiore crudo, prugne secche e mandorle, condita con semplice vinaigrette. Mi piaceva tanto ma non ho potuto più prepararmela per gli effetti catastrofici che aveva sul mio intestino. Peccato!
    Il pecorino a me piace a prescindere, dunque perché no?
    Quanto al burro sugli spaghetti non commento. Ovvio che tra lumbard scatti la solidarietà!

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  8. anche se ne'a me ne' alla spia, mi sembra, piaccia milano da impazzire: viva il manzoni, viva il resegone, viva la val teleggio, viva i bruscitt e la polenta taragna, viva il burro!!

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