domenica 11 gennaio 2009

Eccoci qui, dunque...


...oddio, non che io sappia bene da dove e come iniziare, ma dovrò pur farlo, immagino.

L'idea di un blog mi sfiorava da un po', anche se questa affermazione ha suscitato l'ilare incredulità di chi mi conosce e sa che sono tra gli esseri più refrattari sulla terra a questo genere di cose. Però... però non so cosa mi sia preso, una mattina mi sono detta 'Adesso ne faccio uno anch'io!'.

Ho meditato a lungo sul taglio da dare a questo blog. La Spia ne sa qualcosa, poverino! Ha dovuto sorbirsi infiniti e noiosissimi vaniloqui, monologhi deliranti in cui, al tavolo della colazione, fresca di meditazioni notturne, lo mettevo a parte delle mie ultime riflessioni, cambiando idea ogni due minuti, infervorandomi, abbattendomi, 'perplimendomi' e così via. Per quanto, se lo conosco bene, ha fatto solo finta di starmi a sentire; lui la mattina è praticamente in stato comatoso, incapace di articolare qualunque frase di senso compiuto, figuriamoci di seguire un qualunque discorso.

Non sapevo quale delle mie passioni privilegiare, se la lettura, o la cucina, o il fai da te, o il mio amore un po' antiquato per la vita domestica (e la mitologia femminile? e l'aromaterapia? e l'astrologia? e...?). Così ho atteso a lungo, buttando giù schizzi e bozze di post, fin quando stamattina mi sono detta 'Cominciamo e basta, altrimenti famo notte!' ed ora sono qui, ancora incredula di aver superato tutte le barriere (del pudore, dell'insicurezza, del ridicolo, dell'ignoranza).

Mi sono detta che non era necessario scegliere, privilegiare, discriminare: che in un mio blog poteva trovare posto tutto quello che mi piace e che mi appassiona, e così non ci sarà nessun taglio particolare. Queste pagine saranno solo un diario dove registrare e monitorare le mie sgangherate incursioni nel mondo, della lettura e
del fai da te in primis, nel mondo in generale poi. Ci sarà spazio per i libri sul mio comodino, le sperimentazioni culinarie, i progetti 'creativi' (per quanto pomposo possa suonare questo aggettivo), per tutto quello che troverò sui miei passi e che al momento ancora non so, e per molto altro ancora.

E' tutto molto confuso e frammentato? Lo so, non so che farci. Ma a ben guardare, in questa trama ancora
vaga e indistinta, c'è un filo rosso che unisce tutto, sempre e comunque: il mio amore maniacale per i libri. Da lì parto ogni volta per qualunque mia avventura: l'attrazione per la cucina, il desiderio di esplorare la mia creatività, la voglia di far tutto da me sono nati da lì.

Il titolo, a questo punto, è stato difficile da scegliere: data l'abbondanza di stimoli, sembrava impossibile trovare qualcosa che incarnasse efficacemente lo spirito di questa 'creatura'. Ma qualcosa bisognava pure inventarsi, ed ecco quindi
craft-duck, creato sulla falsa riga di quei sostantivi inglesi con i quali si condensa, con al massimo due parole (ed una concomitanza di talento per la sintesi e indifferenza al ridicolo) il ritratto di una persona: cat-person è un individuo cui piacciono i gatti; craft-person chi ama dedicarsi ad attività manuali e artistiche (il craft, appunto). Duck, invece, è uno dei settecentoventitré soprannomi affibbiatimi dalla Spia, ad indicare il mio lato goffo e tenero (?) che gli ricorda questo pennuto.

Craft-duck, allora, che questo sia il titolo; ma avrei potuto metterne almeno altri dieci.

Ora però vado. La domenica, da che mondo è mondo, a casa mia è da sempre la giornata dedicata alla lettura. Sul divano, con una bella coperta fatta ai ferri sulle ginocchia e almeno due gatti sdraiati mollemente accanto. E più tardi, quando scende la sera, una bella tazza di tè verde.

A presto!


2 commenti:

  1. Grazie Shishi,
    adesso che mi hai dato il viatico mi sento molto meglio!
    Buona lettura!

    RispondiElimina