venerdì 1 maggio 2009

Ragazza in un giardino di Anne Tyler

Il personaggio di Elizabeth, la ragazza del titolo, è un tipico personaggio alla Anne Tyler, una persona, prima che una donna, dotata di un suo nucleo solidissimo, che resiste a qualunque tentativo del mondo e degli altri di cambiarla, di trasformarla, e difende la propria autonomia e la propria indipendenza senza grandi strepiti, senza nessun proclama, ma con strenua tenacia, e la difende tanto dagli attacchi quanto dall'amore.

Elizabeth vive la sua vita in modo apparentemente casuale, come se non fosse la sua: è per caso che si ritrova nel giardino della signora Emerson di Baltimora, che ha appena licenziato il suo uomo tuttofare e che la assume con la stessa qualifica. Elizabeth la pasticciona, che a casa sua non ha combinato che guai e non ha fatto che dare preoccupazioni ai suoi genitori perché non sa che cosa fare della sua vita e non sembra preoccuparsene, diventa colei cui tutta la famiglia disfunzionale della signora Emerson si rivolge perché, materialmente e metaforicamente, metta a posto le tante cose che non funzionano, e dunque sistema maniglie, pulisce grondaie, aggiusta finestre, carica i numerosi orologi di cui il defunto signor Emerson era un appassionato collezionista (il titolo originale era infatti il ben più felice The Clock Winder), assiste agli scontri, alle scenate, alle discussioni tanto frequenti tra i fragili e complicati Emerson senza mai esprimere un giudizio, senza mai farsi coinvolgere, limitandosi ad essere sempre lì quando si ha bisogno di lei, e gradualmente si rende suo malgrado indispensabile, necessaria, legandosi a questa famiglia in un rapporto 'subìto' a volte con una rassegnazione non priva di una certa allegria, a volte con insofferenza, e anche toccando il dramma e la tragedia.

La nota su cui si chiude il romanzo è agrodolce, ed è giusto che sia così, perché è così che spesso è la vita: la serenità è un traguardo difficile da raggiungere, al quale spesso si arriva per vie tortuose e dopo molte deviazioni, false partenze e apparenti cambiamenti di rotta e, sembra suggerire la Tyler, non prima di aver sofferto e conosciuto il lato meno spensierato e solare della vita. Per il giovane Peter, il più piccolo dei fratelli Emerson, cui è affidata l'ultima immagine del romanzo, la meta del viaggio è ancora lontana.

2 commenti:

  1. ho letto anni fa il suo "l'amore paziente". ha la capacità di creare tutti personaggi particolari e descriverli in modo realistico e a volte crudo ma, nello stesso tempo, delicato. il protagonista di questo libro in particolare mi è rimasto impresso: un uomo fuori dal comune, con una grande sensibilità. te lo consiglio. non mi dispiacerebbe leggerne un altro della tyler. quale mi suggerisci?

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  2. @ Manusa: direi che ti suggerisco proprio quello di cui parlo nel post. Insieme a The Accidental Tourist, forse. Ma questo in particolare mi pare davvero felice.
    Io terrò presente il tuo suggerimento, grazie!

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