lunedì 14 marzo 2011

Che cosa combino nella stanza accanto: lavorare con le Delica (e con pazienza)



Quando le persone vedono la bigiotteria che creo commentano quasi sempre dicendo "Eh ma che pazienza che devi avere!".

In effetti alcune tecniche che mi piace usare ne richiedono una discreta dose. 

Guardate ad esempio queste microscopiche perline giapponesi, le Delica, che vengono soprattutto utilizzate per le cosiddette tecniche di tessitura - cioè con ago e filo: sono piccolissime e lavorarci a volte significa davvero sguerciarsi, anche solo per infilare l'ago, che ha una cruna sottile sottile, quasi invisibile; e poi bisogna stare attenti ed evitare che il filo speciale utilizzato per questi lavori non si annodi e non si aggrovigli - cosa che purtroppo a volte capita.
Nella malaugurata ipotesi che questo infausto evento si verifichi non si può che tagliare, sfare e rifare tutto (magari dopo aver smadonnato un po').

La cosa buffa è che chiunque mi conosca un po' sa che non sono affatto una persona paziente, al contrario!

La Spia vede in questo lato del mio carattere una sorta di residuo dell'infanzia e ama prendermi in giro sfidandomi a rimandare a tempo indefinito cose che invece voglio fare subito; per esempio, quando ricevo con la posta un libro ordinato su Internet (faccio fatica a immaginare evento più elettrizzante per me), immancabilmente mi provoca: "Perché non aspetti e non apri questo pacco domani?", sapendo già che molto spesso comincio a sbranarlo - è il termine adatto - direttamente sulle scale. 

In realtà, è proprio perché non sono paziente che mi piace dedicarmi a questi lavori da certosino, che per me hanno anche un valore terapeutico: mi inducono a fare le cose con lentezza, con cura e attenzione, e a combattere il desiderio un po' idiota di consumare subito l'esperienza e passare ad altro (ho sempre paura di non avere abbastanza tempo e di non riuscire a fare tutto quello che devo e voglio fare).


Ed ecco dunque i miei ultimi lavori, fatti in questi giorni in cui mi trascino per casa malaticcia e un po' assente, stile ectoplasma, preda di un raffreddore e di una tossetta fastidiosi ma indecisi (i peggiori, per me): grazie a loro, in questi ultimi pomeriggi, ho passato delle ore serene e piacevolmente concentrate.
 
Li trovate ovviamente nel mio shop.

13 commenti:

  1. quella stanza accanto lì mi sa proprio di regno delle meraviglie... te la invidio sempre più... :D
    Ciao!!

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  2. Ma che belli!
    Quella pazienza lì, di equilibrare i colori l'avevo anch'io quando sferruzzavo a maglia. Non facevo un semplice maglione a maglia rasata, bensì quelli norvegesi, dove addirittura si doveva scomodare la matematica dei sottomultipli, perché il motivo ripetuto dello sprone non venisse tronco.
    Ma qui, lasciatelo dire, si sta lavorando di cesello!
    Chapeau!
    PS Dì alla Spia che il pacco che si riceve coi libri non si lascia aspettare. Mai! Piuttosto si brucia qualcosa sul fuoco (come è successo a me)

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  3. BELLI! e si, che pazienza ci vuole... lo dico con cognizione di causa!
    Ciao Duck, buona settimana :-)

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  4. Delicati e preziosi, Duck cara! Hai un gusto raffinato e tanto amore per le cose belle! Penso sia questa la molla che ti spinge a vincere l'impazienza.:-))))

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  5. @ Zio Scriba: c'è un angolino anche per te nella stanza accanto, se vuoi.

    @ Nela San: anche io amo molto lavorare a maglia, ma sono proprio la sferruzzatrice da maglia rasata - sono arrivata a qualche treccia, ogni tanto. I maglioni stile norvegese, che pure mi piacciono moltissimo (soprattutto se indossati da una bella Spia), con tutti quei punti complicati sono ben al di sopra delle mie poche capacità. Se poi bisogna addirittura scomodare la matematica dei sottomultipli siamo proprio fuori strada: io in matematica ho sempre avuto il 5 periodico. Dunque ti ammiro moltissimo! Ma non ne fai più?

    @ Aldebarina: tu ne sai qualcosa, vero? Buona settimana anche a te!

    @ giacy.nta: l'amore per le cose belle forse sì, il gusto raffinato non saprei. Ma di sicuro mi piace moltissimo trasformare la materia: perline, filo, ago o rame che manipolati diventano un oggetto compiuto e si spera armonioso. Abbracci

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  6. Giacy.nta ha ragione, cara Duck!
    Forse è anche come scrivi tu: non solo pazienza, ma anche la consapevolezza di svolgere un lavoro terapeutico.
    Dovrei cominciare anch'io :) Ma con oggetti mooolto più semplici :)
    Buona giornata!
    Lara

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  7. Mi piacciono un sacco..io non ho i buchi alle orecchie però..!! Anche io non ho pazienza e non riesco ad spettare di fronte ad un pacco, una lettera..questa però la vedo più come una sfida, un progetto..alla fine c'è il sentirsi appagata e soddisfatta!

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  8. No, Duck ho smesso da decenni. Già ci facevo notte, ma ora tutti gli acciacchi non me lo permettono più.
    Però la notte sto sveglia ugualmente e anziché essere magliaia notturna sono blogger notturna (con buona pace dei reumatismi)

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  9. scatarrante, malaticcia, pazza: .. te vedo male. ripijate (solo na pazza puo' trovare rilassante infilare perline microscopiche).
    ste

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  10. @ Lara: ah sì, il lato terapeutico di questi lavori per me è fondamentale. E' facile trovare quello che fa per te, basta che ti piaccia (e non sia dannosa per te o per gli altri!) e qualunque cosa può andare.
    Saluti!

    @ Federica: saresti la figlia perfetta per mio padre senza buchi alle orecchie! E comunque hai ragione, la soddisfazione finale - che non sempre c'è, o meglio, non sempre arriva subito - è impagabile.

    @ Nela San: be', comunque hai sostituito la maglia con un'attività creativa; una buona cosa.

    @ Ste: scatarrante e malaticcia senz'altro, quanto alla pazzia mi piace pensare di avere le mie quiete eccentricità, ecco.

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  11. Trovo che impegnarsi nella manualità può essere finanche una preghiera (per me che non credo intendo). Abitare quel momento senza correre con i pensieri, lasciare che la mente si riposi dentro le proprie mani e spiegare altre vele, quelle della creatività, ma rimanendo "qui, ora". E' una preghiera alla vita e al mondo, abitandone un pezzetto in silenzio.
    A me così sembra.
    Un abbraccio

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  12. Quegli orecchini sono bellini un sacco ! Ma sono venuta a dirti che non conoscevo la Addey , sono andata a vedere subito su Internet. Abita in Umbria e si potrebbe facilmente andarla a trovare , io sono in provincia di Arezzo. Ho avuto per tanti anni un negozio di alimenti biologici , la mitica (per me ) Erba Salvia , e allora avevo notizia di tutti questi personaggi speciali , mi arrivava AAM Terranuova e tante informazioni attraverso i clienti. Ora però da tanto ho perso i contatti , ma io stessa sono una che vive in campagna per scelta , coltiviamo biologico senza dirlo più , perchè fa parte di noi , e faccio , io che sono più libera , molte cose da sola , senza tanta pubblicità , il pane , i miei golf , qualche coperta, cose all'uncinetto e soprattutto l'orto e il giardino . Veramente non mi pare più un granchè e poi non mi accontento , ho sempre bisogno di fare di più e di rinnovare la mia scelta. Mi sono presentata , Lorenza , molto piacere . visto che sei vicina , magari , in un prossimo futuro, se ci va , possiamo anche incontrarci.

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  13. http://gialli-e-geografie.blogspot.com/2011/03/kreativ-blogger-award-da-barbara-10.html

    Premio per la creatività...facendo queste cose mi pareva il minimo :-))

    Bye&besos

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