domenica 17 aprile 2011

Sunday Music: Dancing in the Dark - Bruce Springsteen

Tra i cavalli di battaglia della Spia c'è l'invettiva contro gli anni '80, considerati il decennio horribilis che ha segnato la nostra generazione - eravamo adolescenti allora - producendo tra le peggiori manifestazioni dello spirito e della creatività che la storia ricordi.

Basti pensare a che razza di moda andasse allora per farsi velocemente un'idea di che tipo di atmosfera cominciasse a circolare: per i giovanissimi quella dei "paninari" e per i giovani quella degli "yuppies" con tutto il correlato di idee e valori - se così si può dire - che anche un paio di scarpe o un determinato paio di pantaloni possono esprimere.

Una cultura - di nuovo, se così si può dire - che faceva dell'apparire, dello sfoggio, della superficie glitterata e smaltata a nascondere il nulla i propri capisaldi.

Sociologi e intellettuali fanno risalire a quel decennio l'inizio dello sfacelo, dell'imbarbarimento in cui ci troviamo oggi: anni in cui il debito pubblico lievitò mostruosamente, la cultura cominciò ad asservirsi ai dettami beceri e grezzi di certa televisione, e divenne figo essere ricchi e ignoranti, furbi e volgari, disinteressati alla politica e orgogliosamente alieni da qualsiasi impegno sociale.

Qualche pomeriggio fa, mentre camminavamo sul cavalcavia di Campo di Marte, e la Spia ha cominciato la sua invettiva, gli ho proposto di fare un gioco nuovo: cercare qualcosa che di quegli anni potesse essere salvato.

All'inizio non è stato facile; ci venivano in mente solo cose stupide e orrende: i piumini della Moncler - che sono tornati di moda proprio recentemente, tra l'altro, e la cosa non mi stupisce: tout se tient - i cinepanettoni - è cominciata allora l'orrida piena dei film dementi per Natale - gli scaldamuscoli in colori fluo, i capelli fonati e cotonati etc etc.

Poi, però, con un po' di impegno, qualcosa abbiamo trovato: la Spia si è ricordato, per esempio, che una delle sue squadre preferite, l'Anderlecht, nel 1982 vinse la Coppa Uefa (in quell'anno l'Italia vinse i mondiali, ma la Spia, non solo calcisticamente, è violentemente antipatriottico); insieme ci siamo accorti che uno dei nostri registi preferiti, Woody Allen - da molti anni, ahimè, probabilmente rapito dagli alieni e sostituito da un clone - per tutto il decennio ha sfornato film bellissimi (Hannah e le sue sorelle, Radio Days, Zelig, Un'altra donna, solo per citarne alcuni); nel 1987 è stato pubblicato Il bar sotto il mare di Stefano Benni etc etc.

La musica ci ha messo un po' in difficoltà, ma poi ci siamo ripresi anche lì: a me è venuta in mente anche questa canzone (1984), bellissima, di Bruce Springsteen.

La prima volta che vidi questo video avevo 12 anni e probabilmente i primi ormoni in subbuglio: trovai la canzone strepitosa e lui bellissimo (un mio amichetto di scuola, cui piaciucchiavo,  mi disse indispettito che Springsteen è un mezzo nano, ma la cosa mi turbò il giusto) e sognai di essere la deliziosa fanciulla che alla fine del video the Boss chiama sul palco per ballare con lui: so benissimo che se una cosa del genere fosse davvero successa, piuttosto che salire su un palco davanti a migliaia di persone mi sarei fatta staccare la testa, ma sognare che potesse accadere era molto dolce lo stesso.

Mi piace anche che questo capolavoro si intitoli Dancing in the Dark e che parli di una generazione che si ribella alla vita spenta e convenzionale che gli adulti vorrebbero imporle, anche se questa ribellione consiste soltanto nel ballare avvolti dalle tenebre.

A me sembra di buon auspicio ascoltarla oggi.
Spero lo sia anche per voi.

Buona domenica!

(Dimenticavo: la Spia ed io siamo curiosi di sapere che cosa salvereste voi degli anni '80: qualunque cosa vi venga in mente, anche ricordi personali; anzi, ci auguriamo che abbiate soprattutto quelli) 







25 commenti:

  1. La tragedia culturale degli anni '80, sì. Il trionfo della cleptocrazia arrogante e dell'hamburger globalizzato; il reaganismo colà dove si puote e il maradonismo qua dove si obbedisce: due facce della stessa medaglia. Dopo l' "impazimento collettivo" del decennio precedente occorreva trovare qualcosa di veramente potente per riuscire a peggiorare il quadro, e naturalmente ci siamo riusciti benissimo. Di quel periodo, però, le cose da salvare restano pur sempre molte. Per esempio Signora Bovary, I muscoli del capitano, l'esame della patente, le vacanze in Grecia, i gol di Van Basten all'Europeo tedesco, la scoperta del vaccino contro la piroplasmosi del cane... E' dura, lo so, ma come diceva Nietzsche: "quel che non mi uccide mi rende più forte". E se siamo qui a parlarne, evidentemente abbiamo proprio una bella pellaccia!

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  2. Nel 1983 mi sono sposata e nel settembre dell'84 è nata la mia prima bambina , nell'89 abbiamo aperto il negozio "bio" , ho avuto così tanto da fare negli anni 80 che li ricordo poco . Le mie figliole mi dicono " Questo, mamma , è proprio anni 8o!" Io non riconosco lo stile. Mi dicono ancora dov'ero negli 80 per non sapere niente dello stile , della moda . Avevo da fare , dico io. Moltissimo.

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  3. Sunday bloody sunday e tutti i Cure. E salvo le Timberland, erano scarpe indistruttibile :)

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  4. "Cosa resterà di questi anni Ottanta, afferrati e già scivolati via.." diceva una canzone dell'epoca che voi, troppo giovani non conoscete. Restano Springsteen, il ricordo di un grande amore, i primi tempi a Bologna e poi...le timberland, naturalmente !

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  5. Non dirlo alla Spia, ma io (a parte il fatto che non mi è mai piaciuto questo ragionare schematico per Decennii) ho un bellissimo ricordo della musica degli anni 80: c'era tanta di quella creatività che riusciva a essere gradevole persino la discodance, che oggi è peggio del più potente lassativo... :D

    (Poi c'è il fatto che sono entrato in quegli "Anni" che ne avevo 13 e uscito a 22: come potrei non averne un tenero ricordo, al di là di tutto?)

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  6. @ Spia: l'esame della patente?

    @ Vitamina: credo tu li abbia vissuti al meglio, impegnata a costruire una famiglia e un progetto professionale.

    @ Anna: tutti i Cure, anche per me. Sulle Timberland, che non ho mai amato moltissimo, ti do ragione: il paio che mi regalò il mio fidanzato del liceo è ancora nella mia scarpiera, integro e in perfetto stato.

    @ Grazia: purtroppo quella canzone la conosco - la trovo bruttarella anziché no! I primi tempi a Bologna e il grande amore sono dei bellissimi ricordi, mi pare.

    @ Zio Scriba: sono d'accordo con te; voglio dire, ragionare per decenni non ha molto senso: i decenni sono fatti di anni e gli anni da mesi e i mesi da giorni e la vita procede di minuto in minuto. E poi a me gli anni '90, se proprio vogliamo continuare il discorso, non sono parsi così irresistibili. Ma la Spia è sempre affascinata dai ragionamenti per grandi, astratte categorie.
    Detto ciò la discodance la trovo repellente, di qualunque decennio, mi dispiace!
    (Sei del '67 come la Spia)

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  7. Prima cosa, nel 1986 è nata mia figlia Alice.
    Poco prima della sua nascita, come non ricordare il disastro di Chernobyl?
    Poi il film con Diane Keaton, Baby boom, un film per me bellissimo.
    Strano ma non ricorda la musica degli anni '80, neanche un titolo...
    Però, a differenza di Zio Scriba e tua, a me sembra che ogni decennio abbia uno stile tutto proprio.
    Ciao Duck, simpaticissimo e nostalgico questo post, grazie!
    Lara

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  8. Nel 1983 è iniziato l'amore della mia vita, quello con mio marito... come non amare quegli anni in cui siamo cresciuti insieme (avevamo solo 17 e 18 anni anni!), gli anni in cui il nostro rapporto ha posto le sue basi? Mi viene in mente quella anziana nobildonna francese a cui venne chiesto quali erano stati gli anni migliori della sua vita: lei rispose "gli Anni del Terrore", e quando le venne "ma duchessa, durante il Terrore le teste dei nobili volavano dalla ghigliottina", lei replicò: "sì, ma io avevo 20 anni..."

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  9. grande boss e la e street band. la ragazza che sale sul palco, sai chi e' vero?
    bruce rozzo che fa sesso alla paperotta... embe' er fascino der coatto. respect!

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  10. @ Lara: anche a me piaceva moltissimo Baby Boom; rivisto qualche tempo fa mi ha fatto un po' di tenerezza per una certa sua ingenuità, ma rimane comunque un bel film e Diane Keaton, poi, è strepitosa.

    @ Cristina: per fortuna i decenni, più o meno infelici se considerati da un punto di vista "storico", si riscattano nel ricordo dei singoli e degli individui perché nel frattempo comunque si vive, si ama, si fanno figli, si lavora. Bellissima la storia della nobildonna francese, e molto vera.

    @ Stefano: no, non lo so, chi è la ragazza sul palco? L'ho invidiata assai.
    Mi dispiace ma sul fascino del coatto non siamo d'accordo: Springsteen non è un coatto; si veste come un coatto e parla con l'accento di un coatto - se così si può dire. Ma se scrive quei testi e quelle musiche un coatto non lo è di certo; un uomo di grandi passioni e molto virile sì!

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  11. Negli anni '80 ero decisamente troppo piccola per ricordare qualcosa, però è piacevole rivederli attraverso i vostri ricordi..

    un abbraccio :)

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  12. Era la Milano da Bere, era Craxi e il craxismo. Poi però bisogna fare dei distinguo. I decenni del nostro Paese corrispondono ai decenni del mondo?

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  13. Dimenticavo. Erano anche i tempi delle battaglie antinucleari. Durissime, con scontri continui davanti alle centrali.

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  14. http://www.westlord.com/courteney-cox-trivia/

    concordo su bruce ti stavo prendendo in giro... the boss is the boss! long live the boss!

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  15. posso sottoscrivere tutto quello che scrivi nel post. io ho cominciato il liceo proprio nel 1980, e ne ho un ricordo orribile, soprattutto della prima metà. secondo me dopo l'87 le cose sono lievemente cambiate, infatti i 90, malgrado luci e ombre, secondo me sono stati meglio, c'erano più cose che si muovevano. cose positive intendo.

    cosa salverei degli anni 80? poco, pochissimo. ora ci penso.

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  16. @ Iulia: beata gioventù! Un abbraccio anche a te

    @ Alberto: la Milano da bere e il craxismo: ecco soprattutto perché la Spia ha degli anni '80 un giudizio tanto drasticamente negativo. Interessante la riflessione che fai sull'eventuale corrispondenza tra anni '80 in Italia e nel mondo: da un punto di vista superficiale e meramente legato alla vita di costume, direi che ovunque, nel mondo occidentale e industrializzato, gli anni '80 hanno partorito veri e propri aborti.

    @ Stefano: continuo a non sapere chi sia questa graziosa fanciulla, nel senso che non ho mai visto una puntata di quei telefilm nei quali ha recitato. Ma grazie comunque per aver tentato di colmare un'imperdonabile e vistosa lacuna nella mia cultura!

    @ Gaia: gli anni del liceo sono anche per me un ricordo non proprio piacevole. Quanto agli anni '90, come dicevo poco più su, non li ho trovati irresistibili, ma sicuramente qualcosa in più hanno prodotto, per esempio il movimento studentesco cui ho partecipato - anche se in maniera distratta ed erratica, come molte volte faccio quando si parla di grandi movimenti collettivi (mi mette sempre un po' a disagio questa dimensione).
    Attendo eventuali tuoi aggiornamenti.
    Saluti!

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  17. gli anni 80 hanno prodotto Piccoli Fans, con Sandra Milo (Ciro/Ciro....)
    + madre: ma come nn hai mai visto Friends!?!...., in piccole dosi, fra le cose migliori arrivate dagli US in ultimi anni...
    st

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  18. @ Stefano: già il fatto che vada "assunto" in piccole dosi mi fa pensare che questo Friends non sia poi tra le cose migliori arrivate dagli US negli ultimi anni!
    (Piccoli fans! Per fortuna i miei, con i loro divieti "igienici" di guardare troppa tv, mi hanno preservata da diversi orrori!)

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  19. Molto in controtendenza: gli anni ’80 mi ricordano la scuola elementare in una pluriclasse di campagna. Una di quelle cose che fanno strabuzzare gli occhi di chi mi ascolta. Ebbene sì, ho frequentato una scuola elementare dotata di un’unica aula insieme a una decina di bambini che frequentavano classi diverse. Una sola maestra per tutti. In prima elementare ascoltavo i bimbi della quinta che “ripetevano” le lezioni di storia. Siamo sopravvissuti egregiamente; ci siamo diplomati tutti, qualcuno si è laureato, ognuno ha scelto la sua strada senza grossi traumi. Quella scuola è stata chiusa nel 1989 perché emblema di un modo vecchio d’insegnare, di una concezione superata e poco educativa. Sì, sicuramente meglio la scuola di mio nipote oggi: prima elementare in una classe di 28 bambini. Tempi moderni.

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  20. Cara Duck, ti lascio qui i miei auguri per una Pasqua piena di Gioia e di amore.
    A te e a tutti i tuoi cari.
    Con amicizia!
    Lara

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  21. negli anni '80 m'iscrissi all'Università: salverei la sensazione di felicità nell'aprirsi al mondo e nello scoprire che era anche mio. Il primo grande amore, le feste spensierate, le prime canne. Posso bruciare le spalline che si mettevano sotto i maglioni e le camicette di ogni tipo? :-)
    oriana

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  22. Dunque gli anni '80, vediamo: ricordo che uscivo da un periodo in cui avevo vissuto all'estero, così iniziavo a vedere l'Italia sotto un occhio diverso. Assistetti inebetita al primo litigio fra due passeggeri su un volo Alitalia per accaparrassi l'acquisto di un (per allora) "mitico" Swatch. Forse in quella scena stava il prodromo di tutto quello che sarebbe poi successo in Italia. Ci sono state anche cose positive: il viaggio di nozze in Australia, e negative: ovvero quello di non essere rimasti a vivere là.
    Bye&besos

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  23. Gli anni '80 hanno segnato il mio goffo ingresso nella vita degli "adulti". Il primo bacio in una pineta sotto la pioggia, completamente fradici. Il primo ragazzo (che non era quello del bacio, però). La mia prima notte fuori casa (che non fu con il mio ragazzo ma in fragorosa compagnia amicale).
    Quando "era ancora tutto da fare, e quasi tutto da sbagliare"...
    Mi viene in mente anche Nina di Mario Castelnuovo, che ora di fronte a Springsteen fa anche un po' ridere... (ma forse anche senza Springsteen :-)) Un abbraccio cara

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  24. @ Barbara: che bell'esperienza dev'essere stata frequentare quella scuola! Almeno così a sentirtela raccontare a me vien da pensare tu abbia avuto una bella fortuna ad "esordire" negli studi in modo tanto singolare e, pare, libero.

    @ Lara: in leggero (?) ritardo, l'augurio che tu abbia trascorso delle belle giornate.

    @ Oriana: mi è piaciuto molto ciò che hai scritto sulla sensazione di entrare in possesso di un mondo che prima non sembrava poter essere a tua disposizione. L'istruzione superiore dovrebbe proprio aiutare a fare questo, non trovi? Se organizzi il falò delle spalline e delle camicette orrende (andavano quelle con quei collettoni da educanda agghiaccianti, mi ricordo) - e delle giacche stile Mazinga, aggiungo - fammi un fischio che ti aiuto.

    @ Nela San: la scena del litigio in volo per accaparrarsi lo Swatch è una scena da romanzo o da film e, hai ragione, assolutamente emblematica. Ah, l'Australia! Ne ha stregate di persone eh?

    @ Marilì: che romantico il bacio nella pineta sotto la pioggia. Quanto a Mario Castelnuovo, ricordo che mia sorella ne era innamoratissima.
    Un abbraccio a te

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  25. Mi viene in mente solo il walkman in un viaggio in treno fatto con mia madre in Calabria. Ascoltavo "Such a shame"e gli Spandau ballet con il vento caldo che entrava dal finestrino e una luce abbacinante. Mia madre mi guardava e sorrideva. Il progenitore dell'I pod va salvato. Un bacio.

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