domenica 10 aprile 2011

Sunday Music: Gypsy - Suzanne Vega

Da molti anni, praticamente da quando è apparsa per la prima volta sulla scena musicale, ho una grande passione per Suzanne Vega.

Mi piace tutto di lei: la voce, ovviamente, le musiche che compone e soprattutto i testi, che sono sempre dei veri e propri piccoli racconti, con personaggi e scene e dialoghi e ricostruzioni di ambienti.

Mi piacciono le immagini che sceglie, a volte quotidiane e domestiche, altre volte poetiche e cariche di suggestioni provenienti dal mondo dell'arte, del mito, della favola (penso ad esempio alla bellissima The Queen and the Soldier: ogni volta che la ascolto non posso fare a meno di immaginarmi la stanza della regina, con il suo grande arazzo rosso, la finestra, la corona dalla quale le è tanto difficile separarsi).

Anni fa, ricordo di aver sentito dire a un critico musicale che Suzanne Vega era, sì, brava, anzi bravissima; ma era un po' troppo pacata, un po' troppo discreta, con uno stile troppo sofisticato ed elegante che mancava un po' di vita e di emozione e avrebbe avuto bisogno, secondo lui, di trascorrere almeno un quarto d'ora sola in una stanza con Billy Idol - non so se ve lo ricordate - per avere, come si suol dire, "una botta di vita", per diventare un po' più sanguigna e appassionata e selvaggia.

Non sono molto d'accordo, ma è vero che non sono un critico musicale. 
A me Suzanne Vega è sempre piaciuta proprio per questa sua pacatezza, per questa sua discrezione, per il suo stile sofisticato ed elegante, ma non credo affatto che la sua sia una musica priva di vita o di emozione e passione.

Basta pensare alla sua prima canzone famosa, Luka, che parla di una storia di violenza domestica su un bambino: lo fa con tatto, con delicatezza, con garbo ma anche con voce ferma, una voce che non si incrina e non si ritrae di fronte a un tema tanto odioso e lo denuncia con lo stile che le è proprio.

La canzone di oggi è forse una delle mie preferite - benché sia difficile per me dire quale sia la mia preferita, perché le amo davvero tutte.

Come racconta lei stessa nell'introduzione in questo video, è stata la prima canzone che ha scritto, nell'estate dei suoi 18 anni, per un giovane pittore di Liverpool con cui ebbe una storia d'amore: lei gli regalò questo gioiello, lui le lasciò la sua bandana (ogni commento è superfluo).

Buona domenica!




12 commenti:

  1. Per me la pacatezza è una delle virtù più grandi, soprattutto in un mondo- come quello che viviamo- d toni alti, di urla , di grida da talk show: tanta confusione che spesso nasconde il nulla.
    Preferisco ascoltare i sentimenti espressi con garbo, ma anche con fermezza, nelle canzoni di Suzanne Vega.
    Anche oggi una scelta di cui ti ringrazio

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  2. Sono pienamente d'accordo, cara Duck.
    Suzanne Vega ha uno stile dolce e raffinato che mi piace moltissimo.
    Ciao e buona domenica anche a te!
    Lara

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  3. Testo lieve e intenso ( magia di Suzanne )Ho cercato la traduzione, visto il mio inglese! Grazie, Duck.

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  4. Ho anch'io un debole per lei, dai tempi di Luka: è davvero bravissima.
    Ciao!! :D

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  5. sai che la conosco poco? il pezzo che hai messo oggi è molto bello e ho letto, facendo qualche ricerca, che ha anche pubblicato un volume di poesie... approfondirò. grazie, un abbraccio!

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  6. Neanch'io non conosco molto bene Susanne Vega, ma approfondirò. :)

    un caro abbraccio

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  7. Che bella che è!
    Non la conosco: volo a premere play. Grazie cara A. :)
    Buon lunedì,

    wenny

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  8. @ tutti: com'è bello sapere di aver trovato qualcosa che ci mette tutti d'accordo, la musica di Suzanne Vega e soprattutto il bisogno di toni pacati, di una profondità che sposa la vera intensità ma non l'eccesso e che si esprime in modi tanto armoniosi e non appiattiti dalla banalità.
    @ Wenny: ti sarà piaciuta? Chissà...

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  9. "In the Ironbound section near Avenue L / where the Portuguese women come to see what you sell / the clouds so low the morning so slow / as the wires cut through the sky." mi emoziona come canta e racconta "the little portogallo" di Newark

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  10. Neppure io sono un critico musicale. Sarà per questo che ho sempre adorato Suzanne Vega mentre di Billy Idol ho sempre pensato se ne potesse far a meno. Questione di gusti…

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  11. Touchè ! "Tom's diner" e "Luka" hanno accompagnato le mie giornate di ventenne assetata di vita, di storie, di sentimenti, leggeri e impalpabili, ma anche atroci e inconfessabili.
    E' uno dei miei punti di riferimento, definitely.
    Abbiamo tante cose in comune, Duck ! Un abbraccio

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  12. @ Vera: quella canzone piace moltissimo anche a me e com'è vera la ricostruzione di quell'ambiente, sembra di essere lì.

    @ Barbara: siamo in due a pensare che di Billy Idol si potesse fare a meno - e infatti sono parecchi anni che se ne fa a meno, mi pare, mentre Suzanne Vega è sempre qui, ad incantarci.

    @ Marilì: è sempre bello trovare punti di contatto, vero? Ti abbraccio anch'io

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