mercoledì 11 maggio 2011

Le poesie del mercoledì: da Poesie per un gatto di Vivian Lamarque

Ultimamente, nelle mie mensili esplorazioni degli scaffali di libri di poesia delle biblioteche di Firenze, mi sono imbattuta in due volumi interessanti.

Il primo è Poesie per un gatto, di Vivian Lamarque, un volumetto che raccoglie poche decine di brevi componimenti scritti, indovinate?, per un gatto, il suo Ignazio (nome bellissimo per un felino, io trovo, anche se ahimé inevitabilmente associabile a un tristo figuro ben noto per le sue intemperanze linguistiche e non solo).

Ho detto altrove quanto sia affezionata a questa poetessa e dunque non mi ripeterò; anche se questo volume che al momento è qui, sulla mia scrivania, accanto al portatile, per certi versi - è proprio il caso di dirlo - mi ha delusa: benché la voce sia indubitabilmente quella di Vivian Lamarque (una voce che, lo ripeto, amo moltissimo), non tutte le poesie mi sono sembrate felici, scritte in stato di grazia, e ho avuto a volte l'impressione che esse siano in buona parte il frutto di un contratto editoriale, un'impressione in genere sgradevole per un lettore, di qualunque libro o autore si parli, ché si sente di leggere non il distillato di un'esperienza umana ma il risultato - magari anche di qualità - di quello che prima di tutto è e rimane un affare economico.

Detto ciò, vi ho trovato nondimeno alcune chicche: sono per lo più componimenti brevi brevi, che probabilmente non diranno granché ai lettori non gattari (con i quali mi scuso e ai quali do appuntamento, se vorranno, ad altro post), dialoghi teneri e buffi tra un'umana e il felino che si degna di condividere con lei una casa e un'esistenza.

Chi ha la ventura di avere questo stesso destino - quello cioè di ospitare un gatto in casa propria o, per meglio dire, di essere ospitato nella casa di un gatto, perché è così che stanno realmente le cose, siamo noi gli ospiti e lui il grazioso padrone di casa - non potrà non sorridere leggendo simili versi e magari, preso da irresistibile empito di tenerezza, si alzerà dalla poltrona e andrà a carezzare una certa testolina grigia e morbidissima, mollemente e elegantemente appoggiata su un cuscino blu, ricevendo in cambio, nel migliore dei casi, un breve verso di benevola accondiscendenza, come a dire "Mi fa piacere tu venga qui ad omaggiarmi, com'è giusto che sia, ma ora, per cortesia, vorrei tornare a riposare", e nel peggiore uno sguardo di muta, interrogativa indifferenza (adesso mi è andata bene, la gatta Linda ha apprezzato l'omaggio).

Trattandosi di poesiuole brevi brevi ve ne propongo un piccolo assaggio.

****

Nottetempo ho innaffiato
un assetato balcone altrui furtivamente.
Mi osservi serio
disapprovi palesemente.  

**** 

Sei quasi commovente 
quando mi segui per niente
quando ti sposti di stanza
solo perché io mi sposto di stanza
devi allora da capo cercare
nuovo luogo e modo di fare ciambella
una nuova posizione
è questo il tuo discreto modo
di dare dedizione.

****

Ipnotizzato da annoiata passione
fissi da ore la lavatrice in funzione
è la tua televisione.


****

E l'altro libro? Ne parliamo la prossima volta.


Vivian Lamarque, Poesie per un gatto, Mondadori 2007.




18 commenti:

  1. Ore e ore davanti alla lavatrice: ecco come si diventa STREGATTO! :-)))))

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  2. anche io tanto (tanto, tanto) affezionata a vivian lamarque, anche io ho avuto una piccola delusione, provando la stessa tua sensazione con un suo libro uscito paio di anni fa.
    seppure la grandezza della poetessa poi emerge sempre, e dunque anche lì (erano poesie per l'inverno) c'erano alcune chicche. come queste tue gattifere.
    un bacio! :)

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  3. Il mio gattone (nel senso di grande gatto, ma anche appellativo di riferimento) si identificherebbe nella 2a poesia. "Fa ciambella" più o meno vicino al luogo in cui la sua padrona "fa panettone" (per le mie dimensioni, dire che "faccio ciambella" avrebbe significato un bluff per le mie dimensioni)
    PS dimenticavo: grazie per le parole di incoraggiamento alla mamma che avrà la figlia che parte. (tu sai...) Bye&besos

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  4. " questo è il tuo discreto modo di dare dedizione ": mi pare una bellissima descrizione di quell'affetto pieno di riserbo e di dignità che i gatti offrono a chi ha il privilegio di amarli.
    un abbraccio a te e alle gatte

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  5. Bellissimo questo:
    "Ipnotizzato da annoiata passione
    fissi da ore la lavatrice in funzione
    è la tua televisione."
    Esprime moltissimo uno degli atteggiamenti felini ...
    Grazie Pisi72 (?!?)
    Un abbraccio,
    Lara

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  6. Che dire? Amo i gatti, amo la poesia, amo il bel sorriso sereno di questa bella persona. Non saranno arte suprema, però sono carine.

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  7. @ Giacy.nta: mi hai fatto tanto ridere con lo stregatto!

    @ Tiziana: e d'accordo, a Vivian Lamarque vogliamo bene lo stesso, anche se ogni tanto le esce qualche verso un po' così: è un equo prezzo da pagare per tutto il bello che è riuscito a creare - che è comunque tanto.

    @ Nela San: lui fa ciambella e tu fai panettone: direi che siete una coppia molto ben assortita. Saluti! (Tra l'altro il tuo gattone me lo ricordo nelle foto che ho visto ed è proprio uno di quei gattoni che piacciono a me, quelli con il capoccione).

    @ Grazia: sì, quello è proprio un verso felice, scritto in punta di penna. Io e le gatte ringraziamo e ricambiamo.

    @ Lara: è vero o no che fanno così? Ti perplimi di fronte a Pisi 72? 72 è ovviamente l'anno in cui sono nata (non l'età!) e Pisi sta per Pisellina, uno dei tanti soprannomi che negli anni mi ha dato mia sorella, anche se molti pensano sia il mio cognome. Saluti!

    @ Zio Scriba: è bello il sorriso di Vivian Lamarque, vero? Anche a me mette molta serenità. Quanto all'arte, ti do ragione. La poesia alta è altra. Per fortuna c'è spazio per tutti. Saluti!

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  8. Che bella signora che, vero?
    Un post che sento quanto mai, ora che ho perso il mio, di gatto.
    Un abbraccio,

    wenny

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  9. Uno scoop! Ecco il micio ipnotizzato da annoiata passione! http://www.petpassion.tv/blog/wp-content/uploads/2010/03/gatto-davanti-a-una-lavatrice.jpg

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  10. @ Lara, Zio Scriba, Grazia, Nela San e Wenny che hanno commentato e il cui commento è sparito nel gran casino che ieri c'è stato su blogger: mi dispiace! In particolare mi dispiace per Wenny, lei sa perché.

    @ Giacy.nta: lo stregatto! L'ho sempre amato!

    @ Tiziana: a Vivian Lamarque vogliamo bene lo stesso, vero? E le si perdona qualche verso meno felice...

    @ Spia: se non ci fossi tu...!

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  11. Chi ha un gatto ci trova senz'altro qualcosa di familiare, perché il mio è così.

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  12. @ Alberto: spettacolo. Che tenerezza pensare a questo gatto che aspetta il tuo arrivo: che sia o no una leggenda, è una bella immagine. Saluti!

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  13. pensa che invece a me il tinello maròn e la compagna che parla soltanto austriaco hanno sempre trasmesso una enorme tristezza, ci vedo la fotografia di un fallimento irrimediabile, di una disperazione talmente gelida che ha spazzato via qualsiasi speranza di risollevarsi. due visioni diametralmente opposte, è strano, vero?

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  14. @ Dede: ma questo è il bello (e a volte il tragicomico!): ognuno ci vede quel che vuole e le stesse parole dicono cose diverse a diverse persone.
    Saluti!

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  15. urca, mi accorgo adesso di aver cliccato un post diverso da quello che volevo commentare!!

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  16. ho letto un libro di poesie di Viviane Lamarque qualche anno fa, e mi sono piaciute moltissimo.
    sarà che abbiamo un po' di gatti che girano per casa...

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  17. @ Franz: la presenza di "un po' di gatti" per casa indubbiamente predispone benevolmente alla lettura delle poesie di Vivian Lamarque, almeno io credo.

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