domenica 15 maggio 2011

Sunday Music: Sparring partner - Paolo Conte

Ogni volta che ascolto Paolo Conte mi chiedo come si possa non amarlo.

Dal punto di vista musicale, è vero, non posso esprimere un'opinione meditata: sono un'ignorante che non sa neanche leggere le note, ascolta solo ciò che le piace e non ha una formazione musicale né tecnica né artistica, ma mi pare innegabile che l'avvocato abbia non solo uno stile tutto suo (uno stile che, è evidente, personalmente trovo irresistibile), ma crei anche musica di altissima qualità.

Quanto ai testi, vogliamo parlarne?
Con quale felice grazia quest'artista riesce a costruire una storia, un personaggio, un sogno. Ascoltando le sue canzoni ci si ritrova in balere, bar di provincia, isole dei mari del Sud, alberghi equivoci o di gran lusso: ascoltare Paolo Conte per me significa anche e soprattutto viaggiare e viaggiare in compagnia di uomini e donne straordinari, affascinanti, enigmatici, seducenti, indimenticabili.

Chi ama questo artista schivo, raffinato e al tempo stesso popolare, non può non deliziarsi poi di fronte alle sue spericolate, personalissime invenzioni linguistiche: qualche mese fa la cara Grazia ha dedicato uno dei suoi elegantissimi e divertentissimi post alle famose "caramelle alascane" di Boogie

E anche non volendo parlare della passione giocosa e dadaista che evidentemente Conte ha per le parole e che può piacere o non piacere, non è comunque straordinariamente attraente la soffusa malinconia che avvolge quasi ogni pezzo e fa da contraltare ad un intelligente, spesso perfido e sottile umorismo? 

A me, per esempio,  basta ascoltare quella strofa de La ricostruzione del Mocambo, quella che dice:

Ora convivo con un'austriaca
ci siamo comprati un tinello maròn
ma la sera tra noi non c'è quasi dialogo
io non parlo il tedesco, scusami, pardon.

per sentirmi immediatamente di ottimo umore.

Anche nella canzone di oggi, scelta quasi per caso solo perché ultimamente ne sono quasi ossessionata, non è una meraviglia quella "calma tigrata e segreta"? Quante associazioni, suggestioni, immagini, ricordi evocano queste parole misteriose, parole accostate in modo inedito e inaudito che però, non appena siano cantate dalla voce roca e strascicata di Conte, diventano effettivamente perfette nel descrivere un momento, un'immagine, una sensazione, al punto che ci si trova a sorprendersi del perché nessuno mai, prima di lui, abbia pensato proprio a quelle parole per descrivere proprio quella cosa lì.

E poi, da quando ho sentito per la prima volta questa canzone, sogno di dire a qualcuno: "Sei un macaco senza storia". 
Lo so che non è cosa gentile da dirsi, ma non posso fare a meno di immaginarmi pronunciare questa frase, con voce roca e indifferente e gli occhi bistrati parzialmente offuscati dal fumo di una sigaretta infilata in un lunghissimo bocchino di lacca cinese: una maliarda in perfetto stile Paolo Conte. 

Buona domenica!





12 commenti:

  1. "Sei un macaco senza storia"
    E io vorrei dei baffi per dirlo, rughe attorno agli occhi che hanno visto troppe cose, rughe sopra occhi che si sono chiusi molte volte e un papillon già usato al fianco di maliarde che non mi hanno stregato quasi mai

    http://misiamistrani.blogspot.com/2011/04/paolo-conte-boogie.html

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  2. Non la conoscevo. Anche musicalmente è intrigante. Tornerò a riascoltarla qui. Da te mi piace di più: ;-))))

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  3. oh duck!
    sì, anche io come te, solo sentire dell'austriaca e de:
    "il curatore sembra un buon diavolo,
    oggi mi ha offerto anche un caffè..."
    mi sento subito meglio.

    come anche quando ascolto "la fisarmonica di stradella" con tutte quelle note di strada, di bassa, di nebbia, di notte, di viaggio, di ballo, d'amore... aaaahhh. sospiro.

    o come, infine, quando sento dire "c'è un po' di vento" e ogni volta mi viene da rispondere "abbaia la campagna" che con il suo finale "c'è una luna in fondo al blu" trovo sia uno dei versi più semplicemente belli mai scritti.

    ah, quanto gli vogliamo bene, all'avvocato.
    grazie per averlo scelto oggi.
    e un bacio.

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  4. Sono una di quelle che all'Avvocato vuole bene da sempre, o meglio, da quando l'ho scopertto una sera a Bolognba, ai giardini Margherita, un 'infinità di anni fa.
    Senza di lui la vita sarebbe meno ricca.
    Grazie per le caramelle e un grande abbraccio "contiano"

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  5. Paolo conte piace molto anche a me.
    Ma sai cara Duck che ora hai fatto venir voglia anche a me di poter usare, almeno una volta "sei un macaco senza storia"? :)

    un abbraccio

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  6. Difficile non condividere. Ho avuto la fortuna di vederlo due volte dal vivo ed era veramente qualcosa di magico. Soprattutto il sax di Antonio Marangolo, prezioso accompagnatore anche di concerti di Fossati. Mentre ti lascio, nell'attesa di sapere se avrai sfruttato la famosa frase, mi riascolto Gli Impermeabili e Aguaplano, coerenti col meteo di oggi. Bye&besos

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  7. Che tuffo al cuore, trovarlo qui e sentrti parlare di lui, unico, insostituibile.
    Scelgo molto spesso la sua compagnia, intelligente, ironica, beffarda e mi beo della sua "eleganza di zebra" e delle sue cifre linguistiche.
    Ah sì, un gran bell'ascolto. A volte la musica può rendere felici e questa cosa mi sorprende sempre un po'.
    [E poi con quella faccia lì, prova a non essere geniale e infinitamente affascinante...questo è un corollario a un tuo vecchio post sui canoni estetici...]
    Un gran bacio, comincio bene la settimana passando a prendere il caffè da te !

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  8. @ il maltese: vedo che l'immaginario contiano ha fatto un'altra vittima!

    @ Giacy.nta: non è forse tra le sue canzoni più note ma a me piace molto. Anche in versione originale è molto bella, a mio parere.

    @ Tiziana: sottoscrivo ogni singola parola del tuo commento. Baci!

    @ Grazia: che bello dev'essere stato scoprire Conte anni fa, e in quel bel contesto, poi.

    @ Iulia: speriamo di non doverlo dire allo stesso "macaco"! Saluti affettuosi

    @ Nela San: Marangolo è un genio, hai ragione. Le due canzoni che hai citato sono tra le mie preferite, davvero.

    @ Marilì: eccome se la musica può rendere felici! Quanto ai canoni estetici, ovviamente Paolo Conte è un altro dei miei possibili corni: non l'ho esplicitato perché mi sembrava brutto - pare che ogni scrittore/attore/musicista di cui parlo sia un potenziale corno!
    Saluti affettuosi

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  9. Arrivo tardi a mettermi in pari e ti dico che in auto canto,perchè canto anche benino, intonata,è una dote di famiglia " Io sto qui che aspetto Bartali, dondolando sui miei sandali , da quella curva sounterà, quel naso triste da italiano allegro ! E i francesi che s'incazzano, e le palle ancora gli girano , e tu che dici "vogliamo andare al cine,ma vai al cine, vacci tu!"
    Anche a me mi fa allegria , un'allegria più forte perchè intuitiva e intelligente , ma solitaria , ho l'impressione che se non lo capisse nessuno di che parla , non gliene fregherebbe niente.
    In negozio, tanti anni fa , arrivarono dei signori che si erano trasferiti qua in Toscana dopo la pensione per seguire la figlia sposata qui: erano stati i casieri della casa, o di una casa di Paolo Conte . Un gran signore , dicevano, una persona gentile e squisita. A me mi stupisce sempre come sia facile conoscere persone famose , 6 gradi di relazione , si diceva tempo fa, ci separano da chiunque altro nel mondo .

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  10. @ Vitamina: grazie per aver raccontato questo aneddoto; ogni tanto fa bene venire a sapere che chi sembra un gran signore lo è veramente e soprattutto con quanti lavorino per lui.
    La storia dei 6 gradi di separazione la conoscevo (vidi anche un film con questo titolo, con un giovanissimo Will Smith, se non erro) e in effetti è sorprendente. Mai provato a verificarla, però. Saluti!

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  11. Adoro Paolo Conte. Alcune sue immagini sono abissali. Come, per esempio, quelle di "Diavolo rosso".
    Un saluto
    Attilio

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  12. @ Attilio: "abissali" è un termine molto contiano, mi pare, se riferito alle immagini. E adattissimo. Le canzoni che mi vengono in mente al riguardo sono tantissime, praticamente tutte. Ma una forse di più: La donna d'inverno.
    Un saluto e grazie

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