domenica 26 giugno 2011

(Sunday Music): W il Margatania FC!

Sì, lo so, qui si bara.

Questo non è un video musicale - benché la musica ci sia, e anche di mio gusto - ma è un gioiello.

Me lo ha segnalato la Spia, che mi conosce bene e sapeva che avrei apprezzato, anche se probabilmente non si aspettava che, durante la visione di questo video, mi trasformassi in un vero e proprio idrante umano.

Ho pianto praticamente dalla prima scena fino all'ultima. Ma non vorrei fuorviarvi. Non è un video strappalacrime. O meglio: non fa questo effetto su individui adulti mediamente equilibrati, cosa che io evidentemente non sono (la parte che mi difetta sarà quella adulta o quella mediamente equilibrata?, mi chiedo. Meglio non approfondire).

Questo video racconta la storia di una squadra di calcio di bambini, che in un anno ha incassato 271 goal e ne ha segnato solo uno - ma al momento in cui è stato girato, questo traguardo non era ancora stato raggiunto.

Una squadra di bambini che sì, sono perfettamente consapevoli di aver sempre perso e si aspettano di perdere ad ogni partita (ma sono contenti quando il punteggio finale si attesta sull'11 a 0, perché ne hanno avuti altri che viaggiavano intorno al 27 a 0), ma coltivano il sogno fresco e fiducioso di segnarlo quel benedetto gol, anche uno solo. 

E si preparano a quell'evento, e continuano a giocare, con immutato entusiasmo e ottimismo e impegno, ma soprattutto con divertimento, che è forse la cosa che più mi ha commosso.

C'è da imparare molto dalla visione di questo video, io credo.

C'è da imparare da questi bambini e dagli adulti che sono loro vicini, che evidentemente sono stati capaci di trasmettere non soltanto le regole del gioco (che però non sembrano essere state assimilate del tutto, visti i risultati!), ma anche una tenerissima fiducia nella propria capacità di migliorare e un incrollabile gusto del gioco, a dispetto di ogni disfatta e sconfitta. 

Questi bambini sulla carta sono dei perdenti tragici, degli sfigati colossali e degli incapaci.
Nella realtà, sono dei veri sportivi e dei vincitori.

Concedete a questo video 10 minuti della vostra attenzione e del vostro tempo. 
Non ve ne pentirete.

Buona domenica!







19 commenti:

  1. Come madre di uno sportivo (ciclista), un po' più grande, sono convinta che sarebbe un video da divulgare. Soprattutto da mostrare a certi genitori che in queste manifestazioni si trasformano in bestie (e mi scuso con le bestie). E sì, posso confermare che le bestie non sono solo a bordo campo, ma anche a bordo strade. Fortunatamente ne' noi rientriamo nel gregge, ne' il figlio ha ansia da prestazione. Si diverte, fa fatica e si arrabbia solo con chi "gioca sporco". E oggi si va in trasferta estera! (S.Marino) Bye&besos.

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  2. Di una tenerezza incredibile, questo video.
    Soprattutto dovrebbero guardarlo gli adulti che seguono le partite del campionato con una tifoseria inconcepibile, vista la nulla spontaneità e spirito sportivo delle squadre.
    Veramente una bella segnalazione, cara Duck.
    E tu sei meravigliosa :)
    Ti abbraccio,
    Lara

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  3. Ce l'hai un fazzoletto? :-))

    Ringrazio!

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  4. Oh cara Duck questo video dev'essere proprio bello. So già commuoverà anche me,

    un caro abbraccio

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  5. bello bello bello
    belli i bambini con e senza i denti
    belli i bambini che parlano catalano
    belli i bambini che ballano al posto di parare un tiro
    belli i bambini che battono le mani a fine partita
    belli i bambini che corrono
    belli i bambini

    Grazie

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  6. Bellissimo e vero. Il mio figlioccio belga, Bruno, ora 9 anni, gioca da tempo in una squadra perennemente ultima in classifica . Uno dei loro migliori punteggi è stato 17 a 3 (17 li hanno segnati gli altri , ovviamente)e Bruno fa il portiere. Ma nonostante tutto va avanti , continua a giocare e si diverte. Nel loro primo campionato come "pulcini" ( avevano 6 anni)uno di loro ( che gioca ancora in squadra) si divertita talmente tanto a segnare che tirava indifferentemente in tutt'e due le porte e ogni volta , anche quando faceva autogol, esultava. Che dire ? i bambini sono uguali dappertutto e ci insegnano che nella vita non importa quanti gol prendi , l'importante è andare avanti e giocare "pulito".
    Grazie

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  7. @ Nela San: è vero, in questo video sono molto belli anche gli adulti, che partecipano con entusiasmo ma senza fanatismo. Spero la trasferta all'estero (!) sia andata ottimamente. Saluti!

    @ Lara: hai ragione, è un peccato che spesso questo senso del gioco e del divertimento si perda con gli anni e venga sostituito da un tifo che giunge spesso a livelli demenziali. Un abbraccio!

    @ Giacy.nta: sì che ce l'ho un fazzoletto! Ti dirò, mi fa piacere che questo video non faccia questo effetto solo a me :-)

    @ Iulia: ancora hai problemi con i video? Abbracci

    @ Cooksappe: benvenuta! Ho fatto un giro dalle tue parti - un giro molto molto breve! Ti auguro buon divertimento!

    @ il Maltese: bello bello bello il tuo commento

    @ Grazia: ma che simpatico quel bambino che esultava anche facendo autogol! Saluti!

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  8. Che splendido! Che tenero! Da mostrare a quei genitori escrementizi che alle partite di bambini passano tutto il tempo a insultarsi con gli altri genitori, a spronare i propri pargoli alla ferocia e alla violenza sugli avversari, perché unico obiettivo della loro vituzza è un figlio calciatore professionista che li riscatti (così credono loro) dallo squallore in cui sguazzano, diventando miliardari e ingravidando una velina. Come se essere squallidi fosse qualcosa di riscattabile...

    Davvero commoventi, questi altri pulcinetti...

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  9. Eh già, la lacrimuccia ce l'ho fatta pure io... sniff sniff! che bel video, che bella testimonianza di sport puro e di divertimento sano! e secondo me una grande parte la fanno gli adulti, come qui l'allenatore e i genitori, nel mantenere tutto come dice quel bambino: "non mi importa se facciamo gol o meno: ma ci divertiamo molto!". Grazie Duck, e visto che è un video da far vedere il più possibile, mi permetto di condividerlo su facebook... Un abbraccio!

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  10. @ Zio Scriba: ah, i genitori escrementizi! Ne ho visti anch'io, tremendi. Poi ci si stupisce di come certi bambini possano mancare, già da piccoli, di sportività. Tra le altre cose, questi genitori privano i loro figli anche del gusto sano del divertimento, cosa per me imperdonabile. Saluti!

    @ Cristina: condividi, condividi! Io l'ho già fatto (su facebook, intendo): è davvero da far conoscere, vero? Saluti!

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  11. Se il mondo è diviso in "winner" e "loser" questi ultimi sono i più interessanti. Sempre che conservino una quota convincente di autostima, autoironia e divertimento. Come questi adorabili bimbi. Proprio bello!
    Oriana

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  12. premesso che il tuo è un colpo basso, il video mi è piaciuto molto e mi ha ricordato la volta (prima e unica) in cui andammo a vedere una partita di calcio di mio nipote, otto anni all'epoca, e sentimmo una mammina urlare al figlio: Ancelo spaccaci leggambe a qquello!

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  13. "Nella realtà, sono dei veri sportivi e dei vincitori."
    Ecco è proprio questo il punto. Ma ormai la massima di Pierre de Coubertin è stata messa in soffitta.

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  14. "... un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia..."
    (qui ci sta proprio bene :))

    grazie duck. bellissimo davvero.

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  15. @ Oriana: hai messo in luce un punto fondamentale: perché la retorica del perdente-che-è-sempre-meglio-del-vincitore non mi ha mai persuasa, a meno che, come dici tu etc etc. Grazie per avermici fatto riflettere.

    @ Dede: mi hai fatto cadere dalla sedia dal ridere. Poi però, risollevatami, ho capito che c'è ben poco da ridere difronte a una mamma del genere. Gesù...

    @ Alberto: non sono sicura che sia in soffitta. In alcuni piccoli circuiti sportivi credo valga ancora. Lo spero.

    @ Federica: ma prego, è un piacere!

    @ Tiziana: già, viene in mente proprio quello splendido verso di De Gregori.

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  16. l'importante è giocare e l'allenatore che ti da il 5, il resto conta molto meno.
    quando l'abbiamo dimenticato?

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  17. @ Francesco: immagino l'abbiamo dimenticato quando abbiamo smesso di essere bambini.

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