domenica 4 dicembre 2011

Sunday Music: December - Norah Jones

Era tanto tempo che pensavo a questa rubrica, da me molto amata.

E oggi ho proprio sentito di voler aggiungere una sua puntata, con questa canzone di Norah Jones.

Perché mi piace - ovviamente - e anche perché parla di questo mese che è appena iniziato e al quale, forse perché è quello in cui sono nati molti cari amici e sono nata anch'io, sono da sempre molto affezionata.

Lo so bene che è tra i più bui e freddi (ma non quest'anno, pare; almeno qui); sicuramente è quello più delirante e concitato e fracassone, con il suo corredo tutto porporina e neve finta di presepi, alberi, babbi Natale e soprattutto soldi spesso spesi male e senza pensarci, per acquistare regali raramente scelti con attenzione e con cura, quasi sempre superflui se non inutili, a volte addrittura dannosi.

Non parliamo poi - nota ancor più dolente, dolentissima - della retorica smielata e ipocrita che in questo periodo dell'anno fiorisce ovunque e si nutre dell'idea più trita e superficiale della famiglia, della bontà svilita a buonismo, del perdono etc etc.

Oggi non voglio pensare al lato oscuro - questo sì, davvero - di dicembre; c'è tempo per farlo - e anzi,  aspettatevi un altro post sull'argomento, probabilmente etichettato "la papera inveisce".

Oggi soprattutto non voglio pensare allo scempio che ogni anno vedo fare di atmosfere, stati d'animo ed emozioni che per fortuna hanno la loro stagione eterna nel mondo sospeso delle fantasie della mia infanzia (ed è un vero miracolo, a pensarci, che siano sopravvissuti intatti e magici e meravigliosi).

Voglio invece pensare a quel lato di dicembre che, nel momento stesso in cui apparentemente soccombe al buio e al freddo, celebra già il primo lento, misterioso, nascosto germogliare della luce, della vita, del rinnovamento.

È con questo pensiero che auguro buona domenica a tutti!




14 commenti:

  1. Cosa dire? Non c'è una parola del tuo post che non sottoscriverei. Grazie per questo Sunday music, sempre piacevolissimo. :-)

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  2. "Voglio invece pensare a quel lato di dicembre che, nel momento stesso in cui apparentemente soccombe al buio e al freddo, celebra già il primo lento, misterioso, nascosto germogliare della luce, della vita, del rinnovamento."
    grazie papera. che bello sia tornato questo appuntamento.
    (la canzone non la conoscevo, ma già al primo ascolto incanta e rapisce... posso condividerla?)

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  3. @ Giacy.nta: mi piace che si sia in sintonia su queste cose, io e te.

    @ Tiziana: certo che puoi! Mi fa piacere.

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  4. Splendido pensiero, cara Duck!
    Anch'io, tra l'altro sono nata in dicembre, il 15 per l'esattezza :)))
    Ciao e buona domenica,
    Lara

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  5. La canzone è bellissima e mi ricorda mia figlia piccola, che canta e una volta l'accompagnai , quando era al liceo , a cantare in una manifestazione della scuola, aveva scelto la canzone dedicata al padre di un'altra cantautrice americana , che cantava molto bene e mi commosse tanto .Bellissimo post, che condivido in tutto . Anche per me dicembre rappresenta molte cose, tutto ciò che avrebbe potuto essere e non è stato , e il bisogno di costruire cose nuove e migliori ogni giorno .

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  6. Cara amica nata nel mio stesso mese, che dirti di più di quanto tu non abbia già scritto nel tuo post?! Una canzone di eleganza intimista, come intimo dovrebbe essere questo mese, senza sbandieramenti di strombettanti fanfare consumistiche. Bye&besos e buona domenica.

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  7. Dolci e sofisticati, i tuoi gusti musicali.
    Su dicembre ti dirò che pur essendo io un amante del caldo, del sole e del mare, fra i miei "giri di calendario" emotivamente preferiti (cioè quellemattine dell'anno in cui, per misteriosi motivi, il cambiar mese sul calendario mi riempie di contentezza) oltre ad Aprile (arrivo effettivo della primavera) e Giugno (l'annuncio dell'Estate) il terzo è proprio Dicembre. Amo tantissimo i crepuscoli tardoautunnali, e queste giornate che proprio perché diventano subito buie mi danno una strana sensazione di intimità e di pace...
    Abbracci paperi, carissima! :)

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  8. @ Lara: ricordavo che tu fossi dicembrina come me. Saluti affettuosi!

    @ Vitamina: hai scritto delle cose molto tenere, che mi hanno davvero commossa e che sento molto vicine al mio sentire. Grazie

    @ Nela San: bella l' "eleganza intimista". Vorrei davvero che fosse la mia cifra caratteristica - ahimè non credo lo sarà mai.

    @ Zio Scriba: che belle immagini, Zio. Grazie. I crepuscoli tardoautunnali: solo a scriverlo mi sento esattamente come te.

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  9. Eppure dicembre è il mio mese preferito. E non c'entra nulla Natale, né il mio compleanno o la fine dell'anno. Mi piace la brusca riservatezza del primo inverno e il calore che nasconde e che protegge. Proprio come a te... e mi piace anche Norah Jones. Sono contenta che ricominci a parlarci di musica. A presto

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  10. Quest'anno il Natale in casa mia passerà in sordina per un sacco di motivi, eppure Dicembre per me conserva sempre il suo fascino. È un mese di cui non potrei mai fare a meno. Anche perché altrimenti, cosa compilo a fare la lista dei buoni propositi per il nuovo anno? :D

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  11. non mi parlare del natale, che da quando c'è la prole è diventato, purtroppo, solo la sagra del più orrendo consumismo...

    bellissima canzone

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  12. E la Papera fa bene ad inveire che al solo pensiero delle cene di Natale alle quali si deve ---deve--- partecipare (e alle quali parteciperesti volentieri ma con un bel coltello affilato tra i denti da impugnare al momento giusto), mi viene un’improvvisa inappetenza.
    Sentivo la mancanza della tua rubrica musicale. Quasiquasi mi riascolto anche qualche post precedente!
    Ah, dimenticavo! Comunicazione di servizio: il mio blog si è trasferito all’indirizzo http://librinvaligia.blogspot.com
    Buona giornata, mia cara.

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  13. dicembre piace molto a anche a me. nonostante un sacco di nonostante!

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  14. @ Grazia: hai usato una bellissima immagine, che farò mia. Saluti affettuosi

    @ Noce moscata: mi fai sempre molto ridere! Un Natale in sordina può essere molto bello: spero che il tuo lo sia.

    @ Gaia: credo sia molto difficile, avendo pargoli, sottrarsi del tutto all'orgia consumistica. Mi chiedo se sia possibile passare a un bambino l'idea che non è necessario avere tonnellate di regali per festeggiare. Poi mi dico anche che è quasi un delitto, però, privarlo di quella gioia infantile dell'abbondanza, soprattutto dell'abbondanza dell'affetto nei suoi confronti che si materializza in tanti pacchetti, tutti per lui. Ma è vero che non ho figli e molto probabilmente non so che cosa sto dicendo.
    Saluti affettuosi!

    @ Valigiesogni: ah, quelle cene terrificanti! Io per fortuna me le scampo: io e la Spia abbiamo scelto non a caso di andare a vivere in una città che non è né quella dei miei genitori, né della sua genitrice :-)
    Vengo subito a trovarti (cioè, non appena posso)

    @ 'povna: non avresti potuto esprimere meglio il mio pensiero.
    Saluti!

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