Fine febbraio |
Mi sono imbattuta in Cristina Dalla Valentina non ricordo nemmeno io come, probabilmente avendola più volte incrociata nel blog della cara Tiziana Rinaldi.
Ero rimasta colpita dai suoi commenti, sempre così personali, puntuali, scritti - si sentiva - con autentico calore.
Ero rimasta colpita dai suoi commenti, sempre così personali, puntuali, scritti - si sentiva - con autentico calore.
Poi ho cercato il suo blog e ho scoperto il suo mondo.
Un mondo di acquerelli, di natura soprattutto, di quella campagna e quel paesaggio veneto così legati a una parte molto antica e molto lontana di me, quella dei miei nonni materni.
Nei suoi canali fiancheggiati da filari di alberi ho riconosciuto, con un tuffo al cuore, lo spettacolo che vedevo tutti i giorni dalle finestre della casa dei miei nonni, durante le mie brevissime visite estive.
Ma anche un mondo di ritratti, soprattutto dei suoi cari, colti - con l'attenzione e l'affettuosa, pudica precisione che solo un volto amato ispira - in espressioni assorte, concentrate, oppure buffe, irriverenti, che guardano negli occhi chi li osserva oppure fissano qualcosa che non sappiamo e che possiamo solo immaginare.
In ogni caso, la pittura di Cristina è una pittura di sentimento, mi vien da dire; attenta al reale e al tempo stesso allusiva di altre dimensioni (penso ai suoi alberi che sembrano interagire tra loro e con noi che li osserviamo), inequivocabilmente femminile ma niente affatto svenevole o leziosa, lontana mille miglia dal cliché dell'acquerello come forma d'arte destinata alle signorine di buona famiglia di un tempo.
I suoi boschi e i suoi campi, la sua frutta e i suoi fiori trasmettono insieme serenità e potenza, armonia e spontaneità, forza e dolcezza, danno immagine e colore allo spirito della natura che li anima, così presente sotto i nostri occhi e quotidiano e vicino e pronto, pazientemente, a mostrarsi, a comunicare - nonostante le continue, insensate violenze che spesso gli vengono inferte da noi umani - e insieme così misterioso e inafferrabile.
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Dicci
qualcosa di te e che cosa fai
Mi
chiamo Cristina, e sono una pittrice veronese... dipingo soprattutto
con l’acquerello, che mi ha conquistato qualche anno fa e che non
ho più abbandonato!
Da
dove trai ispirazione?
È troppo banale dire "dalla mia vita"? Eppure è proprio
così: la voglia di dipingere scaturisce per me sempre da qualcosa
che vedo in prima persona, che mi colpisce per le sue qualità
intrinseche, o per come si dispone nello spazio in relazione al
resto: un'espressione intensa sul volto di una persona, un paesaggio
evocativo, ma anche la forma e il colore degli oggetti, la luce e le
ombre... ciò che mi attraversa la vista, mi arriva al cuore e mi
emoziona. Potrei dire che i miei dipinti nascono contemplando le
cose, facendole risuonare dentro di me.
Quando
hai capito di aver trovato il tuo personale percorso creativo?
Devo
ammettere che ho cercato a lungo la mia strada, provando vari
percorsi, e perdendomi quasi sempre... poi ho incontrato la pittura,
e ho capito che avevo trovato il mio vero cammino quando mi sono resa
conto che mentre dipingevo non avevo più bisogno di altro... che
dipingere soddisfaceva pienamente il mio bisogno creativo, placava la
mia sete, mi lasciava tranquilla e appagata, come non erano mai
riuscite a fare le altre passioni che ho seguito e che seguo tuttora
(fotografia, letteratura...).
Conversazione a tre |
Quali
sono state (se ce ne sono state) le difficoltà che hai dovuto
affrontare all'inizio? E come hai fatto a superarle?
Il
mio problema maggiore è stato, ed è ancora, trovare il tempo per
poter dispiegare tutto il potenziale creativo che vorrei...
all'inizio, quando i miei figli erano molto piccoli, è stato molto
difficile, adesso che vanno a scuola è un po' più semplice, ma
comunque non mi è ancora possibile dedicarmi solo all’arte come
professione esclusiva (infatti ho anche un secondo lavoro in un
ufficio), e questo rende difficile trovare il tempo e soprattutto
le energie necessarie... rischio sempre di trovarmi già stanca
quando finalmente posso dedicarmi alla pittura, e spesso è tutto un
equilibrio da cercare e ricreare ogni volta, per non perdere il filo
dell'idea creativa e dell'ispirazione nonostante le mille
interruzioni.
Ma
questa è la mia vita, e credo che anche altri artisti abbiano questi
stessi problemi... e poi da questa quotidianità traggo anche gli
spunti per la mia pittura, per cui forse è anche un bene che sia
così!
Hai
mai dei blocchi creativi? E se sì, che cosa fai?
I
blocchi creativi! Lo spauracchio di ogni artista...
Intanto
devo dire che nel tempo ho maturato l'idea che questi periodi di
difficoltà nel creare, che noi viviamo come momenti sterili e di
stasi, in realtà siano delle pause che ci vengono imposte dalla
nostra stessa dimensione creativa. Noi vorremmo sempre essere
produttivi, ma per ricaricare l'ispirazione servono anche dei periodi
di rallentamento, di silenzio, di ascolto, di elaborazione interiore,
direi quasi di meditazione, per permettere alla creatività di farci
visita, per poter sentire la sua voce al di là delle corse
quotidiane e degli innumerevoli stimoli che riceviamo.
Quindi
credo che sia la nostra stessa creatività a intimarci di fermarci,
di prestare attenzione, di fare silenzio dentro di noi e di non dare
per scontato il suo dono.
Detto
questo, i modi con cui cerco di vivere questi momenti sono appunto
nella linea del rallentare i ritmi, per quanto possibile, del
mettermi in ascolto, del cambiare la routine: prima di tutto
allontanandomi dal computer e dal web, riposando, dormendo di più,
leggendo un buon libro, trovando il tempo per una passeggiata nella
natura, godendomi la compagnia dei miei cari; poi anche provando
nuove tecniche pittoriche o dedicandomi alla fotografia.
E
soprattutto, cercando di credere nella mia arte al di là di ciò che
sto provando in quel momento, avendo fiducia che il dono della
creatività mi verrà elargito ancora, magari trasformato e
arricchito.
Ritratto con bandana |
C'è
stata una persona che in qualche modo ti ha fatto da guida, o da
modello, o ti è stata di ispirazione?
Più
che ad una singola persona devo molto alla community che ho
incontrato sul web: soprattutto quando un paio d’anni fa ho
iniziato a condividere, timidamente e con molte incertezze, i miei
lavori sul blog, mi sono stati di grande aiuto l'apprezzamento e
l'incoraggiamento ricevuto attraverso visite e commenti. Sono anche
nate delle amicizie più profonde, che sono state e sono ancora di
fondamentale importanza per i consigli, l'appoggio, la condivisione
che viene scambiata tra di noi.
Ma
il web è importante per me anche come fonte di ispirazione:
attraverso i vari siti e blogs di artisti e crafters ho avuto accesso
a vari tutorials, workshops on line e libri sul processo pittorico e
creativo in generale, e ho potuto anche confrontarmi non solo con i
grandi maestri, ma anche con modelli più raggiungibili, più a
portata di mano, insomma più imitabili... e quindi elaborare un mio
percorso seguendo anche le loro orme.
In
genere come lavori? Come si sviluppa per te il processo creativo?
Segui particolari procedure, usi particolari tecniche, hai piccoli
riti?
Come
dicevo prima, l'ispirazione mi viene da ciò che vedo, e che mi
colpisce per la sua "necessità" di essere dipinto.
Di
solito scatto delle fotografie che mi servono come base per elaborare
il dipinto, il quale spesso però prende una sua strada indipendente
dagli scatti fatti. Altre volte, soprattutto per le nature morte,
parto anche dagli oggetti reali posti di fronte a me.
Non
uso molto gli schizzi come base di partenza, perché in genere tendo
ad esaurire la voglia rappresentativa già mentre sto disegnando e
dipingendo sul mio taccuino. Spesso però questi schizzi e tentativi
mi servono per sperimentare una tecnica alternativa, o per tenere
esercitato il collegamento tra occhio e mani.
Parto
dalle foto, dicevo: e a volte l'idea nasce anche dalla manipolazione
di queste foto al computer, attraverso il fotoritocco, il ritaglio,
le sovrapposizioni... ancora attraverso l'osservazione e
l'elaborazione di ciò che vedo, anche se in questa seconda fase in
modo mediato e non più diretto.
Poi,
comincio a dipingere... e qui tutto va a gambe all'aria! nel senso
che poi la "musa" mi prende la mano, e mi dirige lei dove
vuole, a volte anche stravolgendo i piani fatti, o magari facendomi
capire che la strada da seguire è un'altra rispetto a quella che
pensavo... in ogni caso, questo è il momento della libertà, in cui
lasciar andare ogni preconcetto e ogni programma, e affidarsi solo al
pennello e al colore.
Non
ho riti particolari, ma mi piace sviluppare i dipinti in serie. Chi
ha visto i miei acquerelli sa della mia passione per gli alberi e i
loro "abbracci", per certe espressioni sospese dei volti,
per la frutta e la verdura disposte geometricamente, per alcuni
scorci della campagna intorno a casa. In questo modo ogni dipinto
finito diventa una finestra aperta sul successivo, e ogni soggetto è
come un amico che già conosco e che voglio però conoscere sempre di
più.
Puoi
descrivere brevemente il luogo in cui lavori?
Il
mio angolo di pittura è nella mansarda di casa mia, e lo condivido
con lo studio di mio marito. E' molto semplice, visto che consiste
solo di un grande tavolo, e di scaffalature e cassetti in cui tengo
tutti i miei strumenti: innanzitutto carta, acquerelli e pennelli, ma
anche matite, pastelli, colori acrilici e a tempera, inchiostri,
penne e pennarelli... e tanti tanti libri d'arte: manuali, cataloghi,
riviste...
Ranuncoli |
Come
promuovi il tuo lavoro? Hai qualche consiglio in merito?
Per
il momento sono due i campi in cui mi muovo: il web, attraverso il
mio blog e il social network, dove ho l'occasione di far vedere i
miei dipinti e di condividere il mio cammino creativo. Ho anche una
piccola gallery sul mio blog, dove è possibile acquistare i dipinti
disponibili per la vendita.
L'altro
ambito è quello locale, dove sto cercando di farmi conoscere e di
mostrare il mio lavoro pittorico: qui è ancora tutto agli inizi, e
per il momento ho cercato di sfruttare i canali che sono alla mia
portata (le relazioni personali, le conoscenze, gli ambiti
lavorativi...) per mostrare i miei dipinti e per distribuire
materiale informativo.
Proprio
perché sono agli inizi (non sono ancora due anni che ho cominciato a
vendere i miei dipinti...), i consigli per promuovere il mio lavoro
li cerco soprattutto dagli altri, da amici che hanno più esperienza,
o da altri artisti a cui mi ispiro, o anche consultandomi con mio
marito.
Ma
più che un'idea pratica vorrei consigliare un atteggiamento:
l'elasticità. Cioè la capacità di cogliere le opportunità di
promozione del nostro lavoro anche nei luoghi e nelle situazioni che
non avremmo mai pensato, e di cambiare strategia se una certa strada
non funziona.
Un
progetto nel cassetto?
Vorrei
esplorare una dimensione più mixed media dei miei dipinti, con
l'immissione di collage, elementi tridimensionali, e l'utilizzo di
colori e materiali acrilici... Ho già provato ad utilizzare gli
acrilici liquidi o il gesso per lo sfondo di alcuni acquerelli. Mi
piace l'effetto di texture che si ottiene e che contrasta con la
stesura tradizionale del soggetto rappresentato. In questi mesi sto
lavorando sul mio sketchbook in questa direzione, provando
materiali alternativi.
Un
sogno?
Poter
fare della pittura il mio unico lavoro, dedicando ad essa tutto il
mio tempo e le mie energie!
E
poi...
Te,
oggi, in 3 aggettivi
Più
che tre aggettivi userei tre nomi: colore, luce e contemplazione.
Te,
bambina, in un ricordo o un'immagine
Vi
lascio questa foto di me a 7 anni: chissà cosa stavo guardando... ma
mi piace pensare che sia già lo sguardo di una pittrice.
Il
dono di natura che vorresti avere
Ho
sempre ammirato gli scrittori, la loro capacità di narrare, di
inventare storie... ecco, secondo me questo è un dono meraviglioso,
che mi incanta e che vorrei tanto avere...
Forse
non tutti sanno che... (qualche cosa di curioso, o di buffo, su di
te)
Sul
tuo tavolo di lavoro...
...
si mescolano gli strumenti semplici di un'arte antica come
l'acquerello (acqua, tubetti di colore, pennelli, carta) e le
meraviglie della tecnologia di oggi, per la quale confesso una vera
passione (il mio mac, due stampanti, l'ipad, la mia nikon).
Sul
tuo comodino...
...
ci sono i banali strumenti della vita quotidiana: la lampada da
notte, la sveglia, la crema per le mani. Ma da quando ho memoria, lì
riposa anche il compagno che mi ha sempre seguito nella mia vita: il
libro che sto leggendo.
Nella
tua borsa...
...
di tutto e di più! tendo a "portarmi via la casa", come si
dice... in ogni caso non manca mai la mia fedele nikon, per cogliere
l'ispirazione e le immagini non appena si presentano. Ma quanti chili
trascino con me ogni giorno!
Dalla
tua finestra...
...un
parco cittadino, che faccio finta che sia una prateria.
Temporale estivo |
Prima
di spegnere la luce...
...un
bacio ai miei due figli, già addormentati, e a mio marito. Poi, nel
silenzio, il fruscio amico delle pagine del libro...
Il
tuo motto (se ne hai uno)
Mi
ripeto spesso queste due frasi: "rallenta ogni volta che puoi",
e "anche ad essere si impara". La seconda è dal Cavaliere
inesistente di Calvino,
la prima me la sono inventata io... non sarà un gran che, ma vi
assicuro che serve.
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Se volete approfondire la conoscenza di Cristina (e io non posso che consigliarvelo!) questi i suoi contatti:
blog: http://cristinaswatercolors.blogspot.it/
profilo facebook: https://www.facebook.com/dalla.valentina.cristina
pagina facebook: https://www.facebook.com/CristinaDallaValentinaArt
flickr: http://www.flickr.com/photos/ablobofcolor/
profilo facebook: https://www.facebook.com/dalla.valentina.cristina
pagina facebook: https://www.facebook.com/CristinaDallaValentinaArt
flickr: http://www.flickr.com/photos/ablobofcolor/
Da scrittore voglio dire a Cristina che l'ammirazione è reciproca. Anzi, la mia sconfina quasi nell'invidia: come vorrei saper disegnare e dipingere... Trovo splendidi i suoi acquerelli, la sua passione, il suo mondo, la sua magica mansarda... e dico che gli Dei dell'Arte dovrebbero essere più giusti e più "attivi", e fare in modo di regalare più TEMPO agli Artisti per le loro creazioni...
RispondiEliminaUn doppio abbraccio, per lei e per te. Ora vado a visitare il suo blog.
sono la prima a commentare? chissà, mi piacerebbe però essere la prima a commentare la "mia" Tina :) mia nel senso mia amica, profondamente amica. amica sensibile, gentile, divertente, vera. qualità che porta anche nella sua arte, e che ritrovo tutte anche in questa chiacchierata con l'adorata papera. chiacchierata che ho letto tutto d'un fiato, e che ho sentito parola per parola, riconoscendo la donna, riconoscendo l'artista. un caro abbraccio a entrambe! p.s. mi colpiscono molto le due foto bambina/adulta! lo stesso bellissimo profondo (mi ripeto, ma è così :)) sguardo.
RispondiEliminaChe posso dire, cara Duck? mi sono commossa, sì, con qualche luccicone pronto a venire giù, mentre leggevo la tua introduzione, così bella e generosa, e così acuta nel cogliere l'anima della mia arte... ti ringrazio dal profondo del cuore per lo spazio che mi hai dedicato, e per la tua amicizia.
RispondiEliminaUn grazie anche a Tiziana, mia sorella d'anima, e a Zio Scriba, che spero si trovi bene tra le pagine del mio blog!
Che bello trovare Cristina qui! Hai detto tutto quello che c'era da dire. Soprattutto la descrizione dei suoi acquerelli, "femminili ma non leziosi". Mi piacciono molto la profondità e anche la forza nascoste (ma neanche tanto) dietro la delicatezza dei suoi colori e dei suoi soggetti, il non dare niente per scontato (neanche la propria bravura) e la continua ricerca. E la capacità di trovare il bello nella vita quotidiana, negli alberi come nelle code al semaforo, che è una delle caratteristiche che mi hanno colpito subito. Il bello della Rete è anche la possibilità di guardare ogni tanto il mondo con gli occhi di qualcun altro, magari al'altro capo dell'Italia o del mondo, e se sono persone come Cristina non si può uscirne che arricchiti.
RispondiEliminaBella, molto bella questa intervista, cara Duck.
RispondiEliminaE splendidi i lavori di Cristina.
Complimenti a entrambe!
Ora vado sul blog di Crstina.
Ciao Duck :)
Lara
Sono andato a vedere i lavori di Cristina. La prima parola che mi viene è delicatezza, ma poi anche armonia, anche equilibrio, anche stupore. Bravissima. E bella l'intervista.
RispondiEliminaGrazie per avermi fatto conoscere meglio Cristina. Vado subito nel suo blog: i suoi dipinti e la sua maniera di vedere il mondo mi danno un grande senso di serenità.
RispondiEliminaIl modo in cui Cristina si è qualificata la dice lunga sulla sua vena artistica. Ha scelto dei sostantivi ( colore, luce e contemplazione ) e non degli aggettivi, sostantivi che anticipano tutto ciò che si trova nelle sue bellissime creazioni. Un affettuoso saluto e complimenti a te ( bellissima introduzione ) e alla tua ospite :)
RispondiEliminaI follow Cristina's bog for some time, I admire her work and we are virtual friends on Facebook, but after this interview I feel like I knew her for real. You did a great job,Duck, thanks so much for this interview!
RispondiEliminaHello Anamaria and welcome in here.
EliminaI'm so glad you liked the interview. You liked it for the very reason why I love interviewing creative people on the net: to know them better, to know them (almost) for real.
Thanks for your comment!
Bellissimo "ritratto" di Cristina, che con la sua tavolozza sa esprimere tutte le sue emozioni con una delicatezza che solo pochi artisti sanno fare; lei è bravissima.
RispondiEliminaGrazie e buona domenica.
Grazie a tutti per i bellissimi commenti: ogni nuova puntata di questa piccola rubrica mi fa capire, con gioia, di quanta bellezza si ha bisogno, tutti, e di quanta ce ne sia, a disposizione di tutti, solo che la si voglia cercare.
RispondiEliminaGrazie, ovviamente, a Cristina, per aver voluto parlarci un po' di sé.
Alla prossima intervista!
She is an amazing Artist isn't she? I have been following her for some time and love her blog :0)
RispondiEliminaWelcome Sandra!
EliminaOh yes, Cristina is amazing, definitely! :-)
Quel quadro da te postato: conversazione a tre. Da quel punto di vista prospettico, sarebbe stato scontato dipingere qualcosa che incuteva timore e potenza della natura. Eppure, sarà quel cielo azzurro a far da sfondo o l'intrecciarsi di rami delicati, che quel che ne scaturisce è invece tranquillità e grande originalità.
RispondiEliminaGrazie di averlo postato! Passerò dal blog di Cristina per farle i complimenti.
Bye&besos pennellati