mercoledì 23 febbraio 2011

Le poesie del mercoledì: Amore a prima vista - Wisława Szymborska

In un post di qualche tempo fa, ricordate?,  ho riportato una poesia di Wisława Szymborska.

La mia lettura della bella edizione dell'Adelphi che raccoglie tutti i volumi da lei finora pubblicati prosegue, a spizzichi e bocconi, l'unica modalità - pare - che per me vada bene di leggere poesia. 

Ma quelli di oggi sono versi che conosco e che amo da tempo.

Mi piace immensamente l'idea che un incontro possa essere in qualche modo il prodotto di una sorta di benevola congiura cui partecipa nientemeno che il cosmo tutto.

Che esista un armonioso e sapiente disegno che ci porta ad avvicinarci, senza che ce ne accorgiamo, a quelle mani, a quel profilo - e non a un altro.

E come non convincersi, guardando quegli occhi e ascoltando quella voce, che non fossimo destinati da sempre, prima o poi, ad incontrarli e ad amarli?


****


Amore a prima vista

Sono entrambi convinti
che un sentimento improvviso li unì.
È bella una tale certezza
ma l'incertezza è più bella.

Non conoscendosi, credono
che non sia mai successo nulla fra loro.
Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
dove da tempo potevano incrociarsi?

Vorrei chiedere loro
se non ricordano - 
una volta un faccia a faccia
in qualche porta girevole?
uno "scusi" nella ressa?
un "ha sbagliato numero" nella cornetta?
- ma conosco la risposta.
No, non ricordano.

Li stupirebbe molto sapere
che già da parecchio tempo
il caso giocava con loro.

Non ancora pronto del tutto
a mutarsi per loro in destino,
li avvicinava, li allontanava,
gli tagliava la strada
e soffocando una risata
con un salto si scansava.

Vi furono segni, segnali,
che importa se indecifrabili.
Forse tre anni fa
o lo scorso martedì
una fogliolina volò via 
da una spalla a un'altra?
Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
Chissà, forse già la palla
tra i cespugli dell'infanzia?

Vi furono maniglie e campanelli
su cui anzitempo
un tocco si posava su un tocco.
Valigie accostate nel deposito bagagli.
Una notte, forse, lo stesso sogno,
subito confuso al risveglio.

Ogni inizio infatti
è solo un seguito
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.


(da La fine e l'inizio, 1993)




****



Wisława Szymborska, La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009), a cura di Pietro Marchesani, Adelphi 2009.


13 commenti:

  1. Mi è piaciuto il passo in cui dice di voler interrogare strade, scale e corridoi: sarà la *fisicità* dell'immagine, ma la sento molto mia.
    Splendido poi è anche il ritratto {belle le scelte che hai fatto finora ;)}.
    Buona serata,

    wenny

    RispondiElimina
  2. "Li stupirebbe molto sapere che già da parecchi tempo il caso giocava con loro":ogni incontro è ineluttabile,ogni incontro è frutto -come tu dici-di una benevola congiura cui partecipa il cosmo intero. Chissà ? Ci consola o ci atterrisce saperlo?
    Bellissima la poesia ,emozionanti le riflessioni a cui ci costringe .

    RispondiElimina
  3. Eh si, questa credo che per chi ama la Szymborska sia straordinaria. C'è tutta la sua capacità vertiginosa di zoommare dalle percezioni più alte della mente e del cuore ai dettagli minimi di un paesaggio, di un volto, di un oggetto. E, con una commovente semplicità, riuscire a leggere le une dentro e attraverso gli altri. Proprio come accade nella vita, senza che spesso però riusciamo a vederlo ed a raccontarcelo. Splendida davvero.
    Gil

    RispondiElimina
  4. Qualcuno mi aveva già parlato bene di questa poetessa. Ora capisco perché... :D

    RispondiElimina
  5. è una delle sue poesie che amo di più! grazie per avermela fatta rileggere oggi qui da te :)

    RispondiElimina
  6. e poi amo tanto questa... (posso aggiungerla...?)

    Un’adolescente

    Io – un’adolescente?
    Se ora, d’improvviso, si presentasse qui,
    dovrei salutarla come una persona cara,
    benché mi sia estranea e lontana?

    Versare una lacrimuccia, baciarla sulla fronte
    per la sola ragione
    che la nostra data di nascita è la stessa?

    Siamo così dissimili
    che forse solo le ossa sono le stesse,
    la calotta cranica, le orbite oculari.

    Perché già gli occhi è come fossero più grandi,
    le ciglia più lunghe, la statura più alta
    e tutto il corpo è fasciato
    dalla pelle liscia, senza un’imperfezione.

    In verità ci legano parenti e conoscenti,
    ma nel suo mondo di questa cerchia comune
    sono quasi tutti vivi,
    mentre nel mio quasi nessuno.

    Siamo così diverse,
    i nostri pensieri e parole così differenti.
    Lei sa poco -
    ma con un’ostinazione degna di miglior causa.
    Io so molto di più -
    ma non in modo certo.

    Mi mostra delle poesie,
    scritte con una grafia nitida, accurata,
    con cui io non scrivo più da anni.

    Leggo quelle poesie, le leggo.
    Be’, forse quest’unica,
    se fosse accorciata
    e corretta qua e là.
    Dal resto non verrà nulla di buono.

    La conversazione langue.
    Sul suo modesto orologio
    il tempo è ancora incerto e costa poco.
    Sul mio è molto più caro ed esatto.

    Per commiato nulla, un sorriso abbozzato
    e nessuna commozione.

    Solo quando sparisce
    e nella fretta dimentica la sciarpa -

    Una sciarpa di pura lana,
    a righe colorate,
    che nostra madre
    ha fatto per lei all’uncinetto.

    La conservo ancora.

    RispondiElimina
  7. Poesie molte belle. Grazie per avermi fatto conoscere questa poetessa. Devo approfondire questa grave lacuna.
    Ciao, in effetti è molto piacevole il tuo mercoledì, cara Duck!
    Ciao,
    Lara

    RispondiElimina
  8. veramente stupefacente qs serie di parallelismi... proprio ieri ho letto incidentalmente una poesia della szymborska... intitola la cipolla... bellissima!
    'notte :-)

    RispondiElimina
  9. Oh, Duck, insomma!!!! Mi hai fatto venire i brividi per l'emozione che mi hai trasmesso con ciò che hai scritto. E' bellissimo ringraziare così, con noi, la sorte. Incoraggia tutti, anche chi sa ma, magari, non ha il coraggio di dirsi che un legame così profondo ed insieme così semplice può esserci!

    P.S.
    E' la poesia che preferisco. Anche quella sulla cipolla, però, non è niente male!

    RispondiElimina
  10. @ Wenny: non so, io trovo talmente emozionante ogni singola immagine di questa poesia. Trovo emozionante l'idea che anche gli oggetti partecipino benevolmente alla nascita di un amore. Ebbene sì, sono una romantica.
    Mi fa piacere ti piacciano le foto che scelgo per i mercoledì: in effetti sono elementi importantissimi per me.

    @ Grazia: come dicevo a Wenny, non mi atterrisce né mi consola pensarlo. Mi emoziona, semplicemente.

    @ Gil: che belli i tuoi commenti. Riesci sempre a trovare le parole per mettere in luce anche gli aspetti più sottili di ogni cosa. Grazie.

    @ Zio Scriba: sono sicura che l'amerai moltissimo. Sappimi dire.

    @ Tiziana: bellissima anche questa poesia e grazie per esserti presa la briga di trascriverla qui. Come mi ritrovo in queste parole!

    @ Lara: oh sì, sono sicura, come dicevo a Zio Scriba, che scoprirai un mondo nuovo e l'amerai moltissimo. Grazie e buona giornata!

    @ Aldebarina: la poesia sulla cipolla (completamente cipolla / fino alla cipollità) è meravigliosa. Buffo davvero che si fosse impegnate, io e te, in letture simili.

    @ Giacy.nta: grazie, davvero. E l'augurio di una buona giornata.

    RispondiElimina
  11. Che bella... chi lo ha vissuto sa riconoscere nel tempo il sottile filo steso nel mondo che piano piano lo ha avvicinato a chi ha vicino. Grazie piccola! proprio una bella poesia! Baci

    RispondiElimina
  12. @ Shishi: lo sapevo ti sarebbe piaciuta! Baci anche a te

    @ Iulia: felice ti sia piaciuta. Un abbraccio

    RispondiElimina