Chi non conosce (e non ama, aggiungerei io) Wislawa Szymborska?
Devo alla suocera, qualche anno fa, il mio primo incontro con una sua raccolta di poesie: per me è stato amore a prima vista.
Mi ha subito conquistato la voce di questa poetessa, il suo timbro pervaso spesso di ironia leggera, di umorismo sottile e stralunato, ma anche di tenerezza, nostalgia, passione.
Quelli della Szymborska sono occhi ben aperti sul mondo: c'è molta verità e molta realtà nelle sue poesie, nessuna posa da poeta ispirato, in contatto con dimensioni sublimi e profonde dell'essere cui i comuni mortali, le cui orecchie sono miseramente sorde ai richiami delle muse, non hanno accesso.
Non mancano atmosfere a tratti visionarie, spesso nate da suggestioni semplici, quotidiane; per la Szymborska, meditazioni filosofiche e morali o introspezioni chirurgiche e precise nella propria nebulosa interiorità possono essere fatte anche solo osservando una banalissima cipolla.
Come nel caso di Vivian Lamarque, è stato difficile per me scegliere una poesia, una soltanto.
Alla fine ho pensato che questa, in questo esatto momento della mia vita, proprio oggi, qui, in questo studio nel quale sto scrivendo questo post, sia quella che mi rappresenta forse di più.
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Ringraziamento
Devo molto
a quelli che non amo.
Il sollievo con cui accetto
che siano più vicini a un altro.
La gioia di non essere io
il lupo dei loro agnelli.
Mi sento in pace con loro
e in libertà con loro,
e questo l'amore non può darlo,
né riesce a toglierlo.
Non li aspetto
dalla porta alla finestra.
Paziente
quasi come una meridiana,
capisco
ciò che l'amore non capisce,
perdono
ciò che l'amore mai perdonerebbe.
Da un incontro a una lettera
passa non un'eternità,
ma solo qualche giorno o settimana.
I viaggi con loro vanno sempre bene,
i concerti sono ascoltati fino in fondo,
le cattedrali visitate,
i paesaggi nitidi.
E quando ci separano
sette monti e fiumi,
sono monti e fiumi
che trovi su ogni atlante.
È merito loro
se vivo in tre dimensioni,
in uno spazio non lirico e non retorico,
con un orizzonte vero, perché mobile.
Loro stessi non sanno
quanto portano nelle mani vuote.
"Non devo loro nulla" -
direbbe l'amore
sulla questione aperta.
(da Wielka liczba [Grande numero], 1976)
"Non devo loro nulla" direbbe l'amore....
RispondiEliminaTi ricordi ? Mi hai regalato tu un suo libro di poesie. Ancora grazie : è sempre con me.
sono ignorante di poesia, non la amo e la capisco poco, ma la Szymborska mi piace moltissimo. trovo abbia un'acutezza rara nel dire cose difficili in maniera semplice e non banale. grazie per questa poesia
RispondiElimina@ Grazia: sì, ed è un bel pensiero quello di essere stata in parte l'artefice di un vostro incontro.
RispondiElimina@ lise: hai perfettamente ragione. Ci vuole grandezza per esprimere la complessità del reale in modo immediato, comprensibile a tutti ed emozionante. E questo spiega, secondo me, il grande fascino della Szymborska anche su persone che credono di essere lontanissime dalla poesia.
Ho letto con attenzione questa poesia.
RispondiEliminaLa trovo terrificante.
Tutto ciò da cui rifuggo.
Ma mi ha regalato un piccolo nesso prezioso: il mio autore italiano vivente preferito, Daniele Del Giudice, ha intitolato "Orizzonte mobile" il suo ultimo libro. Trattandosi di autore che pesa ogni sillaba, o si tratta di una incredibile coincidenza (anche possibile), o viene da qua.
Molto bella. E in quanto "polacco ad honorem" mi sento particolarmente coinvolto.
RispondiEliminaUna poesia sull'amore, prima o poi, l'abbiamo scritta tutti. Ma sulla sua mancanza? Forse occorre essere un vero poeta per poterlo fare.
Beh la Szymborska la conosco e mi piace moltissimo. Ma questa non l'avevo letta e, caspita, è una poesia splendida.
RispondiEliminaPer chi ha una visione proustiana della "malattia" è un manifesto.
Per ora me la copio.
Ma tu dimmi se non sei preziosa!
Buon Natale!
Gil
Auguri Duck, buon natale e buone feste a Te e alla Spia.
RispondiEliminaDue anni fa ho assistito, qui a Bologna, ad una sua lettura pubblica. Eravamo nell'Aula Magna di Santa Lucia, l'ombelico nobile dell'Università di Bologna. Presenti...chessò..un migliaio di persone? non sembri una stima eccessiva: Santa Lucia è una grande chiesa sconsacrata, forse una delle più grandi chiese di Bologna. I gesuiti ci sapevano fare. Comunque...quando lei è entrata siamo scattati tutti in piedi applaudendo come pazzi. Sembrava l'ingresso di una rockstar. E lei, piccola come un uccellino e dell'uccellino ha tutte le sembianze (minuscola, piccoli occhi rotondi, la testa che si muove a scatti) ha chiesto (in polacco poi tradotto) "Ma sono qui tutti per me?". E ci guardava stupita. La cosa che mi ha emozionata è stato sentire il sentimento collettivo sincero, assoluto, di grande amore. Ecco: io voglio bene a Winslawa Szymborska. Grazie Duck, per averla ricordata. Ofelia
RispondiElimina@ oradicena: è una modalità sentimentale "agghiacciante" perché immatura, o meglio, concentrata su di sé, in fondo. Una modalità che è sempre stata mia, sulla quale sto riflettendo molto negli ultimi tempi e dalla quale, me ne sono accorta da un po', mi sto inesorabilmente liberando (con mia grande soddisfazione, puoi immaginare). La connessione con Del Giudice è suggestiva, chissà...
RispondiElimina@ Gil: grazie delle tue delucidazioni via mail. Preziose sono sempre le tue riflessioni e i tuoi stimoli: se una volta ho potuto contraccambiare tanto meglio!
@ Federica: io e la Spia ringraziamo! Passa belle giornate!
@ Oriana: ma che bello il tuo racconto e quanta emozione nel leggerlo. Mi è parso di essere lì, di avere davanti agli occhi quell'uccellino fragile e tenerissimo: quanto può essere seducente e incantevole la genuina sorpresa di chi non sa di essere così tanto amato? Grazie a te per aver condiviso questo bel ricordo.
ciao Duck, ho da poco scoperto il tuo blog (grazie a Tiziana) e adoro le "poesie del mercoledì", questa è bellissima, non la conoscevo, è un piacere leggerla, dire così tanto su chi si ama parlando di chi non si ama...
RispondiEliminagrazie, buon Natale
Sara
Ciao Sara, benvenuta e grazie per avermi fatto sapere che ti piacciono le "poesie del mercoledì". Mi piace sempre molto pensare, ogni settimana, a quella da pubblicare e non può che farmi piacere sapere che anche ad altre persone piace leggerle.
RispondiEliminaAuguri anche a te e a presto!
Io sono una di quelle poche che non la conoscevano... ma questa poesia è talmente piena di saggezza che mi hai fatto venire voglia di procurarmi una sua raccolta. Quale regalo migliore per Natale che avermi fatto conoscere una poetessa? Grazie Duck, e tanti auguri!
RispondiEliminaAuguri a te, Cristina!
RispondiEliminaPer la raccolta, ne è uscita una di tutte le poesie di Adelphi: si intitola La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009), una riserva pressoché inesauribile di incanto.
come non amare questa poetessa.
RispondiEliminaquesta poesia poi è magnifica, tra le mie preferite. grazie, non la leggevo da un pò e mi hai rinnovato l'emozione.
buone feste, Duck!
@ Manusa: che bella cosa che mi hai scritto, grazie a te.
RispondiEliminaBuone feste anche a te, ma buone davvero.