Il mio primo incontro con Stefano Benni è avvenuto circa 2o anni fa, in un pomeriggio autunnale, su una panchina in piazza Cola di Rienzo, a Roma.
Appena uscita dalla libreria dove avevo acquistato Il bar sotto il mare, per l'impazienza di leggerlo subito mi sedetti sulla prima panchina che trovai e, incurante del freddo, stetti lì a leggerlo fino all'ultima pagina.
Poi partii alla ricerca dei suoi libri precedenti: alcuni li ho amati molto, altri meno, ma in tutti ho ritrovato la voce inconfondibile del loro autore, quell'umorismo a tratti sottile, a tratti perfido, venato di malinconia o virante al surreale, quello sguardo sulla realtà che è a volte tenero, a volte giocoso, e sempre intelligente e vibrante di curiosità.
Così come ho avuto un periodo Woody Allen e uno Oscar Wilde, ho avuto sicuramente anche un periodo Stefano Benni, concluso - ahimé - diversi anni fa.
Nel pieno del mio periodo Benni, uscì - con mia grande gioia - una sua raccolta di poesie, Ballate, uno dei libri cui sono maggiormente affezionata.
Ce ne sono alcune brevissime, che mi piacciono tanto, come La giraffa:
La giraffa ha il cuore
lontano dai pensieri
si è innamorata ieri
e ancora non lo sa
o ancora L'animale più veloce del mondo:
Il giaguaro in gabbia,
prodigio di natura
fa più di centoventi
sbadigli all'ora
e l'arguta L'amante distratto:
- Gina, forse nel nostro amor
cambiò qualcosa?
"Forse... non sono Gina,
mi chiamo Rosa".
Ma riprendendo in mano queste Ballate, non posso non ricordare la voce di un mio amico che, in un altro pomeriggio di qualche anno dopo, su un'altra panchina, mi declamò, stile "Gassmann legge Prévert", la seguente poesia (e a ripensarci, ancora mi viene da ridere):
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Io ti amo
Io ti amo
e se non ti basta
ruberò le stelle al cielo
per farne ghirlanda
e il cielo vuoto
non si lamenterà di ciò che ha perso
che la tua bellezza sola
riempirà l'universo
Io ti amo
e se non ti basta
vuoterò il mare
e tutte le perle verrò a portare
davanti a te
e il mare non piangerà
di questo sgarbo
che onde a mille, e sirene
non hanno l'incanto
di un tuo solo sguardo
Io ti amo
e se non ti basta
solleverò i vulcani
e il loro fuoco metterò
nelle tue mani, e sarà ghiaccio
per il bruciare delle mie passioni
Io ti amo
e se non ti basta
anche le nuvole catturerò
e te le porterò domate
e su te piover dovranno
quando d'estate
per il caldo non dormi
E se non ti basta
perché il tempo si fermi
fermerò i pianeti in volo
e se non ti basta
vaffanculo
(da Ballate, 1991)
Un periodo concluso - ahimé - diversi anni fa. Come ci capiamo!
RispondiEliminaMa allora proviamo a fare qualcosa! Oggi per esempio Woody Allen compie 75 anni. Come sapete, dopo aver girato "Husbands and Wives" (1992), il grande regista è stato rapito dagli alieni e sostituito da un demente. Un po' quello
che è successo a Benni, ma anche a Bob Dylan nel 1971 e - si parva licet - a Lucio Dalla, Pino Daniele, Edoardo Bennato e molti altri. Voglio approfittare di questo spazio per lanciare un accorato appello: RIVOGLIO IL VERO WOODY! E anche tutti gli altri! Qualcuno ha degli agganci con Giacobbo o la Sciarelli, per caso?
(Si raccomanda confidenzialità nell'approccio)
E' vero : tutti rapiti dagli alieni e sostituiti con dei cloni ( come nel " Giorno dei Trifidi ".Devo ammettere ( mi scuserete) che Benni non mi piaceva nemmeno prima. E' l'unico caso in cui la copia non é peggiore dell'originale.
RispondiElimina@ Spione tenebroso e Grazia: eh, la Spia lo sa che lutto sia per noi, invece, ricordare il vecchio Woody e anche il vecchio Benni. Per fortuna che il mondo offre, solo a guardare, altri motivi di consolazione (per me, per esempio la cioccolata o i film francesi).
RispondiEliminaCioccolata belga,ovviamente !
RispondiEliminaLa poesia di Benni è su un manifesto gigante in un posto insolito ed altrettanto accattivante...
RispondiEliminaè nell'ANTIRUGGINE di Mario Brunello, pure autografata. Ed è anche una delle poesie che adoro e che mi fa venire i brividi..
(Se desiderate saperne di più su Antiruggine passate di qua o ascoltate Brunelllo ed il suo Maggini . Qui il suo blog http://www.brunelloantiruggine.blogspot.com/ )
Woody allen lo detesto sinceramente.. pensate che quando usci' Manhattan ed eravamo andati a vederlo,ho avuto il coraggio di uscire d sopporttatoWoody Allen. E pensare che mi piaceva 'all'inizio'.....
Clelia
Padova
..'Ma riprendendo in mano queste Ballate, non posso non ricordare la voce di un mio amico che, in un altro pomeriggio di qualche anno dopo, su un'altra panchina, mi declamò, stile "Gassmann legge Prévert", la seguente poesia (e a ripensarci, ancora mi viene da ridere)..'
RispondiEliminaPerchè?? Mica è LA COMPAGNIA DEI CELESTINI....
è molto profonda e reale...
Clelia
ah le tue scelte di poesie per il mercoledi' ! come la cioccolata belga ;-)
RispondiElimina@ Grazia: assolutamente e rigorosamente belga, ça va sans dire!
RispondiElimina@ Clelia: ripensando a questa poesia mi vien da ridere non perché lei faccia ridere, anche se ovviamente l'ultimo verso, fulminante e spiazzante, credo proprio a quello voglia mirare: sciogliere in una risata dissacratoria la tensione di una passione e di un amore assoluti che però non accettano di essere lo zimbello di nessuno. Mi vien da ridere perché ripenso a quel mio amico, che me la declamava con il piglio da attore dell'accademia d'arte drammatica (faceva parte di una compagnia di dilettanti, allora), con la verbosità alla Gassmann.
E poi, anche se fosse, Clelia cara, perché non potrei ridere della poesia? Per fortuna ognuno è libero, nei limiti della decenza e del buon senso, di avere le reazioni che ha, soprattutto ad una cosa così "personale" come una poesia. O no?
Grazie mille del link. Dev'essere molto bello quel posto e molto bella l'atmosfera che si deve creare durante i concerti. Sono amici tuoi? Li conosci? Ci vai spesso?
@ Vera: grazie, cara. Per me, che sono una chocaholic, è un grande complimento! Un abbraccio
@ Clelia: dimenticavo! Adesso però devi dirci qual è questo posto 'insolito e accattivante' in cui è il manifesto di cui parli.
RispondiEliminaQuanto a Woody Allen: io l'ho amato moltissimo fino a Ombre e nebbia. Da allora lo trovo pressoché intollerabile; ma non gliene voglio troppo: ha fatto delle cose che reputo molto belle prima, e nella mia stima vive ancora un po' di rendita.
ah, ci voleva proprio un Benni del mercoledì!
RispondiEliminala mia preferità è Le piccole cose:
"... e ti dico: cretino, comprati un parrucchino!"
però non concordo su Woody.
a me piace e lo amo moltissimo anche in molti degli ultimi film (post '90 intendo. e facendone il nostro uno all'anno, sono anche parecchi).
anzi, fra questi ce ne sono forse un paio in cima a qualcuna delle mie classifiche personali di sempre.
per precisare, diciamo che non ho un Allen prima e un Allen dopo (dove prima è tutto prevalentemente buono, e dopo tutto prevalentemente no).
ho nel prima e nel dopo cose che adoro (la maggior parte), e cose che considero meno riuscite.
ma come te gliele perdono, semplicemente perché quell'omino lì, quando entra nelle mie corde, riesce a farmi ridere come pochi altri.
@ Tiziana: oh, piace moltissimo anche a me! Infatti sono stata a lungo indecisa tra Io ti amo e Le piccole cose; alla fine ha prevalso la prima.
RispondiEliminaQuanto a Woody Allen: non si può non perdonare quell'omino lì che, come dici tu, ha fatto - secondo me - molte cose ispirate, geniali, riuscite (e ci metto anche e soprattutto i film meno comici, per esempio Un'altra donna, che è uno dei MIEI film o Hannah e le sue sorelle che è forse, sempre secondo me, uno dei suoi maggiori capolavori): anche solo per tutti gli stimoli, le riflessioni, i pensieri, la condivisione e le risate che mi ha offerto in tanti anni, gli sarò sempre riconoscente.
il posto accattivante è ANTIRUGGINE a Castelfranco Veneto, dove suona Mario Brunello quando non è in tournèe e vuole far conoscere la musica come emozione.
RispondiEliminaBenni..ognuno sente in maniera diversa le poesie così sente in maniera diversa a musica. Ti ringrazio per la tua spiegazione in merito.Spesso una canzone, poesia, brano, sequenza di film.. scatenano emozioni o fanno comprendere atteggiamenti vissuti o solo conosciuti.
Clelia
Padova
@ Clelia: perdonami, era evidente che il luogo fosse quello! Cioè, era evidente a chiunque tranne che a una rintronata quale io sono ultimamente.
RispondiEliminaQuanto alla poesia e a come la si vive, la pensiamo alla stessa maniera, mi pare. Se l'arte ha una funzione (e uso il termine 'arte' in modo volutamente generico) è proprio questo - mi sembra: offrirci barlumi di senso, avvicinarci in maniera potente e immediata alla complessa bellezza della realtà, anche quella che non abbiamo vissuto, e celebrarla.
bella questa ballata! e bello benni, mi devo ricordare dove ho messo bar sport ché voglio leggerlo ai pargoli...
RispondiEliminala luisona va scoperta da giovani :-)
@ Gaia: che mamma! I tuoi pargoli son fortunati! Oh come avrei voluto anch'io conoscere la Luisona da giovane!
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