lunedì 9 agosto 2010

Di amici in visita e di pesche al caramello


Uno dei vantaggi di vivere in una cosiddetta 'città d'arte' è che spesso gli amici sparsi per mezzo mondo ti vengono a trovare.

Nella scelta della nuova casa ha giocato molto anche la presenza di ben due stanze per gli ospiti; in realtà una sarebbe lo studio della Spia, che però ha graziosamente accondisceso a metterci un divano letto, nel caso in cui ci fosse bisogno di offrire un giaciglio a una seconda coppia di amici visitanti (o ai loro pargoli).

Proprio lo scorso fine settimana, la camera degli ospiti, o chambre d'amis, come si dice in francese con un'espressione che trovo molto molto più bella, è stata ufficialmente inaugurata da un nostro carissimo amico milanese-tedesco in tournée estiva per l'Italia con la sua fidanzata.

Non dirò delle bellissime ore trascorse in loro compagnia, delle appassionanti chiacchierate (soprattutto la mattina appena svegli, incredibile a dirsi), della musica ascoltata insieme e delle passeggiate per Firenze e sulle colline, e non mi dilungherò nemmeno sui bei momenti passati in cucina, a preparare pranzi e cene e colazioni.

Dirò soltanto che per me ci sono poche attività più rilassanti, appaganti e piacevoli che preparare un pasto aiutata da amici. Mi piace anche solo essere intrattenuta dalle loro chiacchiere, mentre taglio, peso, impasto, cuocio, inforno etc etc e loro, appollaiati sugli sgabelli della cucina, e magari spiluccando qualcosa o leccando ciotole e spatole, mi contan su quello che vogliono.

Che felicità! Che beatitudine!

Tra i desserts più apprezzati in questo weekend, le pesche al caramello.

Si fanno in un attimo, si preparano un'oretta prima di consumarle e si mangiano dopo una cena leggera.

Meraviglia!


(per Claudio e Betta, con grandissimo affetto)


Caramel Poached Peaches da Rachel's Favourite Food for Friends di Rachel Allen

per 4-6 persone

200 gr. di zucchero
100 ml di acqua fredda
200 ml di acqua calda
la buccia di mezzo limone, a strisce
4 pesche, tagliate a metà e senza nocciolo
il succo di mezzo limone

In una pentola che possa ospitare agevolmente le pesche mettete i 100 ml di acqua fredda e lo zucchero e lasciatelo sciogliere dolcemente.

Alzate il fuoco e fate bollire fino a quando lo sciroppo non cominci a scurirsi: per quanto grande sia la tentazione di farlo, non usate mestoli, cucchiai o altri ammennicoli per mescolare e sfrucugliare; limitatevi a inclinare la pentola di qua e di là.

Ora, se siete come me, cioè pavidi e pasticcioni, aspettate 3-4 minuti. Non avrete un caramello, ma uno sciroppo, cioè un liquido molto più lento e fluido.

Se invece avete tempre più coraggiose e intrepide resistete fino a 6-8 minuti. Il caramello dovrebbe assumere il colore del whiskey e cominciare appena a fumare. Ci vuole un attimo perché prenda uno spiacevolissimo sapore di bruciato, dunque occhio.

A questo punto abbassate il fuoco - non troppo, deve essere medio - aggiungete l'acqua calda (attenzione, perché il caramello potrebbe sputazzare per qualche secondo), mescolate appena e deponete con grazia le pesche e la buccia di limone nella pentola.

Lasciate cuocere per circa 4-5 minuti: le pesche non devono spetasciarsi, ma ammorbidirsi, mantenendo però forma e consistenza.

Spegnete il fuoco, aggiungete il succo di limone e lasciate le pesche lì, a insaporirsi.

Servitele con panna fresca appena montata, con gelato alla crema, con crema di mascarpone, con yogurt condito con un po' di zucchero mascobado.
C'è da dire - e stento a credere di essere proprio io a dirlo - che sono divine anche così, nature.

Il giorno dopo, a colazione, con dello yogurt bianco o anche con una torta secca, sono la fine del mondo.

Enjoy!

11 commenti:

  1. "Spetasciarsi", che gran bella parola (io dico spAtasciarsi, ma poco conta). la pesca spetasciata no, no e poi no! signora mia! la pesca ha da rimanere integra, ma morbida, cedevole ma non zoccolosa. gran bella ricetta. io me lo amo il caramello e me lo berrei a litri (vedi anche anche io ho il lato porcos-nigellonico).. e amo la pesca, forse, con l'albicocca, il frutto piu' elusivo dell'estate. poche, proprio poche quelle buone. anche arrostite in forno sono molto buone, con un sughetto vagamente caramelloso.
    questa tua e della signorina rachelina allen e' una ricetta molto buona/ grazie
    (condividere la cucina e la tavola con i proprio amori, occasionali, temporanei o eterni che siano, amanti, mariti, amici, figli e bambozzi vari e' sicuramente uno dei grandi piaceri della vita, concordo) ste

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  2. grazie per la ricetta, mi stavo proprio chiedendo cosa fare con tutte le pesche che ho in casa.
    Una parte finirà nella marmellata di pesche e more (raccolte in campagna fra tante punture di insetti, prossimamente cucinerò solo dolci a base di more credo), con le altre non ho ancora deciso cosa fare.
    Hai provato il caramello al burro salato? Sarà una delle mie prossime sperimentazioni culinarie.

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  3. @ Stefano: com'è vero, la pesca e l'albicocca sono due frutti elusivi. Io, per esempio, credo di aver mangiato una sola pesca, finora, davvero di mio gradimento. Ma confido molto nel mio prossimo soggiorno in terra pugliese, dove tutto è splendido e buonissimo e saporitissimo (ci saranno ancora le pesche? Ne dubito, ahimé). Condividere il cibo e la sua preparazione con chi si ama - con tutte le gradazioni del caso che sì mirabilmente hai saputo distinguere! - è davvero uno dei piaceri massimi della vita. Sicuramente una grandissima consolazione e fonte di allegria.

    @trameorditi: La marmellata di more! Anche io, con gli amici del post, mi sono fermata in un viottolo accanto a una chiesa francescana (una delle prime, sembra), nel Mugello, per cogliere delle more. Le abbiamo mangiate lì per lì, senza avere la pazienza di portarle a casa per farne qualcosa.
    Il caramello al burro salato è una roba spaziale. L'ho fatto anni fa, in Africa (dove il burro non salato non si trovava), per accompagnare una torta di mele. Meraviglia. Fammi sapere come va l'esperimento!

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  4. .. che buone le colazioni a Firenze!!!!! sono proprio una grande consolazione e fonte di allegria . Sarà che a Firenze riesco a condividere spentolamenti e chiacchere culianrie ed affini nonchè parallele ecc ecc..
    Buono il caramello salato.. le pesche non so.. ma le pere sono divine caramellate.
    Ciao
    Clelia
    Padova

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  5. @ Clelia: La frutta cotta per anni l'ho associata ad un'idea di tristezza e punizione calvinista, ma da quando ho scoperto che si possono cuocere le pere nello sciroppo di vino rosso e spezie e le pesche in questo caramello o in forno (come le mele) sono un'entusiasta neofita! Ma passi spesso da queste parti?

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  6. .. spesso si...e spesso per me significa 3 volte l'anno..
    Ottima la frutta cotta con o senza caramelli.
    Meno strafanti ci sono, più buona è per me..
    Adoro le cose semplici,i gesti quasi rituali che le precedono, e le seguono e le donano.
    Ciao
    Clelia
    padova

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  7. @ Clelia: che cosa bella hai scritto. Bella e verissima. Grazie.

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  8. .. e la spia le mangio'? mi è sfuggito il dettaglio..

    Clelia
    Pd

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  9. @ Clelia: la Spia se l'è spazzolate senza ritegno.

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  10. Finalmente ho trovato il tempo di leggerti - una valanga di impegni domestici mi hanno tenuto indaffarato da quando son tornato. Grazie mille, carissima - per l'ospitalità (è stato tanto bello!), per le passeggiate dentro e fuori porta (inteso qui in tutti i sensi: le chiaccherate a casa, la città, la campagna…), per le colazioni e cene, per le pesche, e per questa ricetta. Va presto sperimentata! Il resto te lo racconto via mail.

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  11. @ Claudio: Caro! Spero che la valanga di impegni domestici abbia compreso anche l'arredamento della tua cucina (il mio è un augurio ovviamente interessato, mi pare ovvio!).
    Grazie a voi, siamo stati tanto bene io e la Spia.
    Un abbraccio a te e alla tua Bettina!

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