venerdì 26 novembre 2010

Di Milano, di suocere e di zaletti


Inutile stare a ripeterlo, l'ho detto e ridetto fino alla nausea (vostra): a me Milano piace un sacco.
Ecco.

Alla faccia delle espressioni talvolta incredule, talvolta di commiserazione, che si dipingono sul volto dell'interlocutore di turno quando mi sente affermare con entusiasmo che io a Milano ci sto bene, benissimo.

Espressioni che diventano di puro sconcerto, quasi sospettose, quando, tra le ragioni di questo mio grande amore, annovero anche il fatto che lì vive la suocera.

La suocera di cui ho parlato tante volte, spesso ingestibile, a volte debordante di euforie inopportune ma capace anche di cupissime apatie, a tratti brusca e scorbutica ma più spesso impacciata e affettuosa, è per me la suocera quasi perfetta.

Soprattutto quando, come regalo di benvenuto, mi fa trovare un vassoio gigantesco di zaletti, i famosi biscotti di farina gialla e uvetta (d'obbligo citare la loro presenza ne La buona moglie, commedia di Goldoni del 1749) che - strano a dirsi - mi piacciono da matti (e lei lo sa).

Dico "strano a dirsi" perché non si tratta del genere di biscotti che abitualmente mi piacciono (intendo dire, ovviamente, quelli enormi con 3 etti di cioccolato e noci o nocciole o mandorle): sono secchi, semplici; eppure, potrei mangiarmene ogni volta un badalucco.

La ricetta, della suocera, non si sa da dove venga.
Me l'ha data al telefono leggendola da un ritaglio di una qualche rivista femminile degli anni '70 che comprava lei, incollato al suo quaderno delle ricette, un raccoglitore gonfio ai limiti del collasso, in cui, da diverse decine d'anni, segna - in modo anarchico e confuso e delirante, l'unico modo che conosca di fare le cose - le sue ricette.

Di solito in questo blog propongo sempre ricette tratte da libri, perché è soprattutto di libri che mi piace parlare e perché, molto banalmente, è soprattutto attraverso i libri che ho imparato a cucinare.

Ma stavolta faccio volentieri un'eccezione.
Questi biscotti sono troppo buoni.


Zaletti della suocera

(per circa 40 biscotti)

150 gr di farina gialla
50 gr di farina 0
50 gr di maizena
100 gr scarsi di zucchero
100 gr di burro
1 uovo intero
75 gr di uvetta (fatta rinvenire in un po' di acqua tiepida)
scorza di limone
1 cucchiaino di lievito
sale

Preriscaldate il forno a 170°.

Il procedimento che ho seguito è molto semplice: si prendono tutti gli ingredienti - tranne le uvette - e si schiaffano nella coppa del robot da cucina.
Si aspetta che si siano amalgamati e si estrae il composto, che sarà molto morbido e piuttosto appiccicoso.

A quel punto lo si trasferisce in una terrina, si aggiungono le uvette strizzate e si mescola ancora.

Avrete sicuramente bisogno di lavorare su una superficie abbondantemente infarinata e forse, come me, dovrete aggiungere anche altra farina all'impasto. Regolatevi voi. Non esagerate, ma fate in modo di riuscire a lavorarlo senza farvi venire una crisi isterica.

Comunque, lavorando sulla superficie abbondantemente infarinata di cui sopra, create dei rotolini di circa 5-6 cm di lunghezza e disponeteli su una teglia foderata con carta da forno a una certa distanza l'uno dall'altro (si espandono in cottura).

Nel mio forno ci hanno messo circa 10'.

Non sono bellissimi?

Enjoy!

27 commenti:

  1. ti invidio molto la suocera! anch'io amo molto milano, ma forse perché ci sono nata.
    gli zaletti mi sembrano molto buoni e anche l'aspetto non è niente male

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  2. .. sentiamo l'Arturi in merito agli Zaèti....ovviamente di Marcella!!!!
    Non conosco Milano...ci sono stata, mi piace molto a Stazione Centrale..girare con il metrò...Per me Milano è il bar Zucca (che non c'è piu'.. :(( ..).. la Galleria senza i negozi pataccari.. è il negozio di Ricordi vicino a La Scala,il cenacolo!!!! e la Borsa valori..quando ancora non c'era l'informatica..tante tessere di un puzzle nella mia mente..e poi il Duomo, imponente, severo nella realtà,ma dolcissimo sulle confezioni azzurre della Motta..
    Milano sono convinta che abbia mantenuto il suo carattere di austerità e rigore..conosciuto però ai pochi.
    C'è ancor ala Fiera degl O Bej O Bej??? Dovrebbe essere fra poco, prima di quella di sant'Ambrogio...
    Ciao
    Clelia
    ps. ultima scoperta per me..il negozio di Medagliani vicino alla Centrale.. sembra andare in Diagon Alley ( qualcuno ha letto Harry Potter???)e trovare il negozio delle bacchette magiche di Mr Olivander....

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  3. ma sai cara duck, che trottolando per il web, mi ero appena imbattuta in un barattolo simile, ma pieno di biglietti dei desideri. una sorta di raccoglitore dei sogni. ogni volta che te ne viene uno, tu svelta svelta lo scrivi e lo butti nel barattolo.
    poi arrivo qui, e trovo lo stesso barattolo pieno di zaletti milanesi.
    ci sarà qualche misterioso nascosto significato simbolico da cogliere?
    mah... ci penserò su circa sette minuti da ora.
    intanto ti bacio.

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  4. @ lise.charmel: sei una milanese in controtendenza! Tra quelli di mia conoscenza, a partire dalla Spia, ce ne sono ben pochi che condividono la tua idea. Quanto alla suocera, sì, sono fortunata. Me la sarò guadagnata con qualche buona azione in qualche vita precedente!

    @ Clelia: attendiamo al varco l'Arturi. Quante belle immagini di Milano nel tuo commento, tutte molto care (a partire dal Duomo, che mi emoziona ogni volta che comincio a scorgerlo salendo le scale della metro). Il negozio cui fai riferimento mi è ignoto: rimedierò alla prossima tournée. Quanto al Bar Zucca, la suocera me ne parla spesso con le lacrime agli occhi: è molto bello sentirla parlare della Milano in cui ha vissuto lei da giovane; doveva esserci davvero una bellissima atmosfera.
    (Sono anch'io una mezza maniaca di Harry Potter, nonostante la mia non proprio tenerissima età!)

    @ Tiziana: chissà se dopo quei 7 minuti sei giunta a una qualche conclusione. Forse che devi prepararti il tuo barattolo dei desideri? (ma poi che ci si fa una volta riempito? lo si spacca in testa a qualcuno se nel frattempo nessuno dei desideri si è avverato?) O una teglia di zaletti? Io opterei per quest'ultima possibilità. Ti bacio anch'io

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  5. macchè duck, non sono giunta a niente. il mistero rimarrà tale.
    posso però rispondere a clelia? sì, la fiera degl O Bej O Bej c'è ancora.
    non che io l'abbia mai vista... in realtà so che c'è perché partecipa un'artigiana che conosco.
    una buona serata a entrambe!

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  6. Basta! Domenica me li faccio fare. La mia cuoca "a basso impatto ambientale" approva. Ti faccio sapere.
    Tutto in controtendenza e tutto condivisibile. Un piccolo miracolo. Brava!
    Gil

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  7. @ tiziana: mistero della pippa nera, direbbe mia zia Lietta!

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  8. @ Gil: uh come sono contenta che la cuoca sia stata persuasa. E posso dire un'altra cosa? Secondo me te li meriti proprio, via.

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  9. io milano la conosco pochissimo, ma le poche volte che ci sono andata mi ha fatto una bella impressione. la dimensione, quei vialoni, l'aria nebbiosa.
    penso che viverci sia faticoso, ma ha un che.

    questi zaletti sono per me. sostituire quei 50 g di farina di grano è un gioco da ragazzi.

    li faccio io o li fai tu per il famoso tè?

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  10. @ Gaia: li faccio io, of course, se mi dici che ci devo mettere. Tu fai quelle robine meravigliose al cioccolato che hai imparato a fare di recente, eh? Eh?

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  11. E a me non li porti ? Oppure, sai che ti dico?Li facciamo insieme il 10 dicembre.Che ne dici?

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  12. @duck domanda tecnica: ma la farina di mais è quella fine tipo fioretto/fumetto o quella grossa normale da polenta?

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  13. @ Gaia: è quella grossa da polenta. La suocera usa sempre quella per la polenta precotta (non so se faccia una qualunque differenza, ma te lo dico lo stesso).

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  14. ... se posso...sarebbe meglio la farina fioretto con la maizena....
    Clelia
    Padova

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  15. @ Clelia: certo che puoi, grazie del consiglio!

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  16. cara Duck, il bar Zucca era favoloso. Davanti, fuori dai portici, si riuniva una cricca di vecchietti assatanati che discuteva di politica sulla ferrea base dei luoghi comuni più triti.
    Anch'io, che non amo i biscotti, amo però i Zaeti (in veneto la l non si pronuncia, ed essi veneti sono). Hanno qualcosa, uno tira l'altro.
    Ti prego, non usare la precotta. E se la trovi, usa la fioretto, come giustissimamante dice Clelia.
    Se proprio ti venisse voglia di prendere un master in Zaettomania comparata, qua c'è una ricetta assolutamente affidabile:

    http://www.cooker.net/doc/C86CAD28E141CD4F86256C810058E014

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  17. cara Duck, il bar Zucca era favoloso. Davanti, fuori dai portici, si riuniva una cricca di vecchietti assatanati che discuteva di politica sulla ferrea base dei luoghi comuni più triti.
    Anch'io, che non amo i biscotti, amo però i Zaeti (in veneto la l non si pronuncia, ed essi veneti sono). Hanno qualcosa, uno tira l'altro.
    Ti prego, non usare la precotta. E se la trovi, usa la fioretto, come giustissimamante dice Clelia.
    Se proprio ti venisse voglia di prendere un master in Zaettomania comparata, qua c'è una ricetta assolutamente affidabile:

    http://www.cooker.net/doc/C86CAD28E141CD4F86256C810058E014

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  18. li ho fatti! sono buonissimi!
    ne ho fatto dose doppia, metà con l'uvetta e metà senza, per i bambini che non gli piace l'uvetta.

    sono stata sciocca, e non ho seguito il tuo consiglio di aggiungere altra farina, ho pensato: se metto l'impasto in frigo per una mezzoretta si ferma, poi lo stendo con il sac à poche, e verrà benissimo. me scema! sono venuti buonissimi, ma l'impasto, come dicevi tu, era troppo molle e si sono spatasciati.
    la prossima volta (e ci sarà presto) aggiungerò più farina per renderli più presentabili.

    li ho fatti con la farina grossa da polenta è perfetta, e l'effetto era ottimo, gli dà quel che di croccantino...

    fra i migliori biscotti che abbia mai fatto (spatasciamento a parte) :-)

    grazie davvero dell'idea!

    la prossima volta li farò con il cavolo nero, se saverio continua a fornirci cavoli in tutte le salse :-))))

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  19. @ Esmé: non ho usato e non userò la precotta, non temere, ma mi piace l'effetto grezzo che dà la farina grossa da polenta. Grazie per il link, anche se mi conosco e so che difficilmente prenderò il master (un'impresa che mi sono sentita di affrontare solo per i brownies).
    Mi viene sempre un po' di malinconia pensando alla Milano di anni fa che non ho fatto in tempo a conoscere: ma è sempre bellissimo farmela raccontare da chi l'ha vista e ci ha vissuto. Grazie!

    @ Gaia: hai visto? L'impasto è un po' una piaga. Avevo pensato anche io al sac à poche, ma poi ho cambiato idea, per fortuna. Tu ovviamente scherzi quando dici che la prossima volta li farai con il cavolo nero, ma vedrai se alla fine dell'inverno non saremo arrivate - io e te - a un simile livello di delirio da crucifere!

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  20. Milano, Milano.... questo nome non mi è nuovo, come diceva Totò. Certo 'sta suocera pare finta. Secondo me più di due giorni non si regge, comunque.

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  21. long live the zaeto! L'arturi li adora, sia in versione super ricca della marcella hazan, sia in versione piu' modesta di clelia.
    milano, che dire... l'erba del vicino sempre piu' verde...
    ok, partiamo: Moratti, Ligresti, assenza di verde pubblico, assenza di piste ciclabili, scomparsa della michetta, prezzi esosi, mancanza di simpatia in moltissimi negozi, la moda e i modaioli, lo smog, milano 2,3, 4 = ovvero il berlusconismo, la cocaina, corona, la mafia, l'expo su cui gia' si piange....
    .... basta????
    ... detto cio' Mi ha cose bellissime: il cenacolo a Santa Maria delle Grazie (con il suo giardino delle rane), le pasticcerie (Marchesi), certe vecchie drogherie e macelleri, i cortili, i giardini di via palestro, il castello, la prospettiva castello/arco della pace, alcune cose del bramante, il Cristo Morto a brera, il Quarto stato a brera ecc....
    ecc....
    ..... long live to the zaeto again, giusto per essere chiari
    ps: anche io opterei per la farina fioretto, la Hazan usa farina gialla normale e stessa quantita' di burro e farina (250 g ciascuno!)

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  22. Per Gaia.. mai usato la sac à poche...
    Per l'Arturi..... bella long live to zàéto.. aggiungerei forever...
    Vado a fare la pasta all'uovo..
    Buona domenica
    Clelia

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  23. Cara Duck, ti capisco proprio quando parli della suocera, anch'io sono in una situazione simile.
    Un abbraccio,

    wenny

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  24. @ qbbq: ma vedi, il mio amore per Milano è ben consapevole dei lati meno gradevoli di questa città. È solo che non gli interessano!
    Comunque, Marcella Hazan: alla faccia della leggerezza! Ho l'impressione che nemmeno Nigellona arrivi a simili livelli (adesso mi stiri!)

    @ Wenny: siamo un bel po' fortunate, non trovi? Un abbraccio anche a te

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  25. ... eh vabbe'''' adesso!!!! Nigellona 250 g di burro li usa solamente per spalmare la lente della telecamera per ofuscarla e fare in modo che lei appaia poi bella liscia liscia (oltre ai quintali di botox, ovviamente),,, poi per fare i biscotti lei userebbe 250 ml double cream + 250 ml creme fraiche, leccando sempre il cucchiaio ovviamente....

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  26. @ anonimo (tanto so benissimo chi sei!): è inutile, non riesci a demolirmela la mia Nigellona! E ora che ci penso: Nigellona per me è un po' come Milano. Un sacco di gente ne parla male e si chiede come possa piacermi qualcuno/qualcosa di così lontano dai miei gusti e da me. Eppure... pur consapevole dei suoi lati meno esaltanti, Nigellona è per me sempre Nigellona. E adesso ci starebbe bene una bella faccina...

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