mercoledì 10 novembre 2010

Le poesie del mercoledì: Gli odori dei mestieri - Gianni Rodari

Anche Gianni Rodari - per quanto strano possa sembrare - è stato per me una scoperta dell'età adulta.

Per me, le scoperte che si fanno fuori tempo, così come le esperienze che si fanno in ritardo, hanno spesso in sé un che di malinconico: da una parte, forse, le si apprezza di più, con maggiore consapevolezza; dall'altra, le si vive, fatalmente, con minore abbandono.

Poi, siccome sono un po' una piaga, per quanto felice sia di aver finalmente fatto l'esperienza, non posso impedirmi di rimpiangere tutto il tempo che ho vissuto senza viverla.

La bambina che sono stata, spesso solitaria e silenziosa, affascinata dalle parole e dagli infiniti giochi che con esse si possono giocare, sarebbe stata ben felice di trascorrere ore ed ore con Gianni Rodari (guardatelo in questa foto di gioventù; non vi fanno tenerezza quel viso cosparso di efelidi e quegli occhi tristi, ma dall'espressione ferma e seria?).

Invece quella bambina ha dovuto aspettare un bel po' prima di incontrare questo genio, di cui ovviamente aveva sentito parlare, ma che nessuno le aveva fatto conoscere.

Ci ha pensato la Spia che, piuttosto sconcertato dal fatto che da piccola non avessi mai letto neanche una sua filastrocca, decise di mettersi d'impegno a colmare questa mia lacuna.

La sera, a letto, mi leggeva una sua favola, o una poesia.

Ora, voi non potete saperlo, ma se c'è una cosa bella, bellissima, che ha la Spia è la voce.
Bassa, piena, rassicurante, pacata, con una erre arrotata quel tanto che basta a darle una sfumatura d'interesse in più senza trasformarla in un insopportabile birignao snob.

Tra le mie filastrocche preferite, sicuramente questa.

(Per la Spia: perché non ricominci a leggermi Rodari?)



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Gli odori dei mestieri

Io so gli odori dei mestieri:
di noce moscata sanno i droghieri,
sa d’olio la tuta dell’operaio,
di farina sa il fornaio,
sanno di terra i contadini,
di vernice gli imbianchini,
sul camice bianco del dottore
di medicine c’è un buon odore.
I fannulloni, strano però,
non sanno di nulla e puzzano un po’.


(da Filastrocche in cielo e terra, 1960)

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18 commenti:

  1. Voglio anch'io la Spia che mi legga una filastrocca di Rodari.
    Possiamo fissare un giorno a gennaio a Firenze ?

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  2. Tenerissima questa poesia! Rodari mi fa venire la nostalgia di un mondo in cui l'arte costruiva, anziche' distruggere, ovvero le persone con il loro lavoro di artisti cercavano di aggiungere una sfaccettatura in piu' alla nostra visione del mondo, anziche' cercare di farci credere che il mondo non esiste e se esiste e' brutto.

    La mia maestra delle elementari ci leggeva Rodari e ci ha insegnato a scrivere seguendo gli esercizi da lui suggeriti, come "Prendere i modi di dire alla lettera" (e scriverci una storiella sopra).

    La prossima volta che torno in Italia devo fare incetta di libri di Rodari, che qui mi sto dimenticando l'italiano, sara' meglio fare un BEL ripasso! :)

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  3. @ Grazia: va bene, possiamo accordarci. La prossima volta che vieni a Firenze ti affitto la Spia dalla erre moscia per una filastrocca di Rodari!

    @ Ciccia Pota: illuminata la tua maestra delle elementari: a me facevano leggere robe improponibili, altro che Rodari! È un mistero come io non abbia avuto un totale rigetto della lettura, ma anzi abbia sviluppato negli anni per essa una passione maniacale.
    Bello quando si vive all'estero tornare in Italia e avere la scusa per comprarsi tonnellate di libri!
    A presto

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  4. Gianni Rodari, per molti delle generazioni passate, ha pagato lo scotto di essere stato un autore "didattico", legato in un modo particolare alla letteratura per l'infanzia e, anche per questo, è caduto in parte nel dimenticatoio.
    Non rammaricarti di aver scoperto Rodari in età adulta, perché i dettagli arguti e i risvolti geniali della sua scrittura li puoi comprendere e apprezzare con consapevolezza profonda proprio perché liberata dall'ingenuità dell'infanzia.
    Ho un suo libro, Novelle scritte a macchina, che veniva usato come testo di lettura scolastica negli anni '70. Non è sicuramente il suo lavoro migliore ma ti confesso che lo rileggo spesso e ogni volta mi lascio catturare dalla sua scrittura, dal suo giocare con le parole e i caratteri dei personaggi, dalla sua ironia sottile disseminata ovunque. E' per me sempre una festa, un ottimo modo per ritrovare un po' di serenità.

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  5. strano, non avevo mai visto una foto sua e non me lo immaginavo per niente cosi, ma invece grasso grassissimo !
    anche i miei figli sono stati "nutriti" con Rodari ,-)

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  6. @ Asa_Ashel: benvenuto e grazie per il tuo commento. Hai ragione, non dovrei rammaricarmi di essermi persa Rodari quando ero bambina: ora ne posso sicuramente apprezzare sfumature che allora non avrei notato. Continuo però a pensare di essere stata in parte 'scippata' di una bella esperienza infantile (ma questo perché, come scrivevo nel post, fondamentalmente sono un po' una piaga). E hai ragione: la lettura di Rodari è un'immediata, sicura fonte di serenità. A presto!

    @ Vera: ciao cara. Devo dire che anche io lo immaginavo completamente diverso. Ho trovato diverse foto sue, ma questa da giovane mi ha tanto colpita: mai mi sarei aspettata quello sguardo serio e triste. Ma si sa, spesso chi sa far ridere ci riesce proprio perché è ben consapevole di tutto ciò che invece, nella vita, non fa ridere per niente. Fortunati i tuoi figli ad avere una mamma che ama Rodari!

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  7. ... esiste bella edizione con disegni di munari. io però l'ho amato fin da bambino (le filastrocche). Mi divertivano molto e ancora oggi le sento proprio troppo belle
    stefano

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  8. "Chi è questo bel giovine?" è stata la prima cosa che ho pensato quando ho aperto la tua pagina (visto che ho deciso di concedermi qualche momento "investigativo" prima di cominciare a leggere il post :)). Avrei detto chissà quale letterato... inglese, però, sì, un bel giovine fresco fresco di Cambridge o Oxford. E invece, guarda un pò chi mi leggevano la maestra e la mamma...
    Un abbraccio, e grazie,

    wenny

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  9. ti ricordi questa?

    "c'era una volta un gatto
    che andava in Canadà.
    (e questa è la metà)
    Portava un cartoccetto
    di pane col prosciutto.
    (e questo è tutto.)"

    io ogni volta mi commuovo...

    ciao Duck

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  10. @ Stefano: che bella deve essere la tua edizione. E comunque sì, credo davvero che Rodari sia riuscito a dar vita a un mondo che non può non suscitare sentimenti di bellezza, significato, tenerezza. Era davvero un genio, secondo me.

    @ Wenny: anche io sono stata molto colpita da questa foto. L'espressione è così intensa. E hai ragione: è un viso molto 'inglese'. E a me piace moltissimo questo fatto.

    @ Grazia: le filastrocche di Rodari sono tutte bellissime. Mi pare impossibile non commuoversi. Ti abbraccio

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  11. .. a me piacevano le Favole al Telefono... leggendo il post la mia mente è corsa qua
    http://www.youtube.com/watch?v=HlQMz2VFiJQ

    le filastrocche sono sempre magiche!!!
    Clelia

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  12. le favole al telefono!!!!! magiche!
    + carina questa di Renato Zero, proprio non male.
    grazie
    s

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  13. @ Clelia: grazie per il link. A me Renato Zero fa una simpatia irresistibile, anche se non mi piace tutto quello che ha fatto e che fa e lo trovo spesso debordante e ingestibile. Però mi sta simpatico, non posso farci niente.

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  14. Da ragazzina adoravo LA FONTANA MALATA..mi faceva sognare il ticchete tacchete... Sognare è quello che rende gestibile il quotidiano e sopportabile il trascorrere del tempo. La filastrocca porta indietro nel tempo.. ricorda arti e mestieri, gusti e sapori, storie e tradizioni in poche frasi.. e scatena la fantasia....

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  15. @ Anonimo: sei Clelia che ha dimenticato di firmarsi? Chiunque tu sia sottoscrivo ogni parola, da La fontana malata (studiata all'università, però) alle riflessioni sulle filastrocche. A me piace moltissimo, delle filastrocche, proprio la musicalità, le rime baciate, il poterle mandare a memoria facilmente, il rimando a un mondo spesso onirico, surreale, in cui la realtà va al contrario o svela aspetti di sé normalmente celati, appena intravisti, ma ben noti ai bambini (di tutte le età!).

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  16. Scusa Duck... avevo dimenticato di firmare il post. Troppo sonno a quell'ora....
    Rodari non è uno scrittore 'didattico'.. come non lo è la Gandolfi o Dalth o altri.. Scrivono ai piccoli che grandi diventeranno ed ai grandi, che leggono, che si sentono 'piccoli' cresciuti .
    Torno ai miei numeri
    Ciao a Firenze
    Clelia
    Padova
    (indirizzo completo stavolta!!!!!)

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  17. anche io l'ho scoperto tardissimo.
    carina questa.la Filastrocca impertinente:

    Filastrocca impertinente,
    chi sta zitto non dice niente;
    chi sta fermo non cammina;
    chi va lontano non s’avvicina;
    chi si siede non sta ritto;
    chi va storto non va dritto;
    e chi non parte, in verità,
    in nessun posto arriverà

    buona domenica!

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  18. questa filastrocca la lesse mia figlia alla materna, anzi, ci fecero sopra tutto un lavoro bellissimo, mi ricordo che dovetti portare a scuola noce moscata e cannella (un destino!), insomma, è legata a un ricordo pieno di tenerezza, la mia bambina quando aveva quattro anni! grazie di avermela fatta ricordare

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