mercoledì 8 dicembre 2010

Le poesie del mercoledì: Senza occhiali intravedo - Vivian Lamarque

(Lo scrivo tra parentesi perché un po' mi imbarazza, anche se mi fa un piacere immenso sapere di avere un posto tutto mio in quel blog bellissimo che è the t-time, ma proprio ieri Tiziana ha pubblicato un lungo, lunghissimo post su di me, nell'ambito di quella sua bella iniziativa che va sotto il nome di perché a me piace con la quale promuove "la creatività femminile" sul web.

Se avete voglia e tempo, andate a leggere qui e capirete bene perché da ieri pomeriggio c'è un sorriso beatamente idiota stampato sul mio faccione miope, faccione che avrete anche il privilegio di vedere, visto che c'è anche una mia foto.
Aaargh, che colpo!
Vi siete ripresi? Bene, adesso se volete e non avete niente di meglio da fare, restate pure qui, sedetevi sulla poltrona - ché forse ne avete bisogno - e leggetevi la vostra poesia del mercoledì).


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Mi è molto difficile scrivere il post di oggi, perché non so quale poesia scegliere.

Persino adesso, proprio in questo momento, non ho ancora deciso.

È così difficile nel caso di Vivian Lamarque, una delle mie poetesse preferite.

In questi giorni, per preparare questo post, ho ripreso in mano il volume della Mondadori che raccoglie tutti i suoi testi di poesia dal 1972 al 2002.

Ogni volta che potevo, quando avevo un momento di tempo, lo sfogliavo: una poesia letta in piedi mentre mescolavo il risotto, un'altra mentre attendevo che scattasse il bollitore per versare l'acqua calda nella teiera, un'altra ancora mentre la Spia si lavava i denti, prima che fosse il mio turno di usare il bagno.

Non so decidere, davvero.

Perché Vivian Lamarque ha una voce particolare che suona evidentemente assai familiare al mio orecchio e praticamente ogni cosa che ha scritto e che scrive trova la strada per arrivare a me.

A volte è una strada brevissima, fulminea, diretta; altre è un sentiero più tortuoso, che a tratti scompare alla vista, sembra perdersi, poi torna ed arriva comunque dove deve arrivare.

Come canta lei la nostalgia dell'amore, dell'amore impossibile, negato, sfuggente, come canta lei il dolore del desiderio non corrisposto, forse nessuno (e le sue poesie dedicate al suo analista sono capolavori, da questo punto di vista).

Ma non aspettatevi parole tetre, pesanti, di intensità morbosa.
Al contrario.
Se aprirete un suo libro vi troverete piume, un'incantevole alchimia di leggerezza, ironia, tenerezza appassionata, goffaggine, entusiasmo infantile, malinconia, umorismo.

Non posso certo copiare l'intero volume, dunque eccovi la vostra poesia di oggi.

È una sola, e nemmeno delle più rappresentative e famose, la prima che mi è capitata sott'occhio stamattina.

Ma se volete farvi un regalo, andate a cercare anche le altre, leggetele.
Mi ringrazierete, ne sono certa.


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Senza occhiali intravedo


Senza occhiali intravedo
che quasi quasi mi vuoi bene
infatti pressappoco stai sorridendo proprio a me.
Ma con gli occhiali non si scherza
metto a fuoco perfettamente la tua figura seduta
così moderatamente gentile
e bendisposta nei miei confronti
sorridente per buona volontà.

(da L'amore mio è buonissimo, 1978)

8 commenti:

  1. Bella scelta davvero questa.,E te lo dico da miope contenta
    A volte é meglio vederci male
    Grazie

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  2. Ho salvato il libro per un prossimo acquisto sul nuovo sito italiano di amazon :)

    Ho sempre bisogno di leggere parole leggere e gentili!

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  3. e non me l'avevi detto che la vivian l'amavi anche tu! però da qualche parte io lo sapevo lo stesso... buon tutto :)

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  4. @ Grazia: da miope contenta anch'io non posso che essere d'accordo con te!

    @ Ciccia Pota: che bella cosa che hai scritto. Vedrai, ti piacerà moltissimo Vivian Lamarque.

    @ Chiara: lo sapevi lo stesso eh? Non mi stupisce affatto. (Ma perché non riesco a vedere il tuo profilo qui su blogger?)

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  5. (Donna Zobeide? Ohibò, questa mi mancava! Che papera eclettica! Splendide entrambe, tu e la Tiziana).
    Un abbraccio

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  6. Che gioia vedere il tuo viso, leggere qualcosa in più che ti descrive..grazie a Tiziana!

    Anche a me piace moltissimo Vivian, le sue posie le leggo, sottolineo e ripeto fin da quando ero adolescente, ho l'immensa fortuna di conoscerLa, è una cara amica di famiglia, le sue posie sono speciali, gentili così come le favole per bambini, le filastrocche e tutto ciò che il suo inchiostro azzurro traccia sulla carta!

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  7. @ valigiesogni: eclettica non so; di sicuro curiosa. Grazie per lo 'splendida', che divido con gioia con Tiziana.

    @ Federica: oh donna fortunata! Com'è bello sapere che oltre a scrivere poesie tanto belle Vivian Lamarque è anche una persona tanto cara!

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