domenica 19 dicembre 2010

Sunday Music: Tears Dry on Their Own - Amy Winehouse

Non c'è molto da scrivere, a parer mio, su Amy Winehouse.

È un genio, io credo.

Un talento vero, potente, originale.

Un personaggio così inusuale e insieme così stereotipato - l'ennesima star dalla vita più che spericolata, perennemente in lotta con la consueta ansia di autodistruzione che al solito si manifesta, ahimé, con le più varie e letali forme di dipendenza.

Sembra incredibile abbia meno di 30 anni e abbia vissuto la vita che finora si è trovata a vivere (o che ha scelto di vivere, a seconda dei punti di vista).

Sembra assurdo che un dono come quello che evidentemente ha non riesca ad esprimersi se non anche attraverso tutta la consueta gamma di abiezioni e abbrutimenti di cui i giornali si affrettano ogni volta, con impietosa dovizia di particolari, ad informarci.

Questa non è forse tra le sue canzoni più rappresentative o più belle, ma è di sicuro tra le mie preferite.

Ci avverto una nota di speranza che, mi piace pensare, possa una volta o l'altra convincere questa talentuosa e tormentata fanciulla che non c'è davvero bisogno di infliggersi ciò che finora si è inflitta.

(Grazie a Francesca)



8 commenti:

  1. Quanto mi piacerebbe spellare certi finti giornalisti. Ma quanti ne sono rimasti veramente, degni di tale nome? se poco c'è da scrivere su Amy Winehouse, tu l'hai fatto al meglio.
    Grazie.

    wenny

    p.s.: auguri, anche se in ritardo!

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  2. E' vero sono questi i sentimenti che si provano nei confronti di Amy, con in più una rabbia feroce per chi spreca una vita, un talento, un dono.
    Peccato !

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  3. Magnifica canzone, magnifica interprete. E grande post, grazie!

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  4. @ Wenny: di giornalisti veri, hai ragione, ne son rimasti davvero pochi. E che rabbia provo anch'io certe volte a leggere certi articoli. Grazie per i tuoi commenti, sono sempre così meditati e sentiti, mai scontati, mai banali. Grazie davvero.

    @ Grazia: La penso come te. Che spreco, davvero.

    @ Cristina: Grazie a te e benvenuta! Sono appena passata dal tuo blog e sono rimasta incantata dai tuoi acquerelli.

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  5. Ho un dubbio. Dal punto di vista puramente statico-strutturale, l'acconciatura a covone di fieno della Amy si configura più come "pignone" o come "cofanone"?

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  6. Caro Spione tenebroso, dopo attenta riflessione e assorta lettura di diversi tomi, sono giunta alla conclusione che si tratti di un cosiddetto "pignone", data soprattutto la forma vagamente a ogiva. Tu che ne pensi?

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  7. Ciao volevo ringraziarti per i suggerimenti alla lettura che ogni tanto scrivi.
    Quest'anno ho regalato molti dei libri che citi, buoene feste e buona lettura!

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  8. @ Chiara: che gentile che sei stata a farmelo sapere, grazie!
    Spero tanto che le persone cui hai regalato i libri di cui ho parlato li amino quanto li ho amati io.
    Buone feste anche a te e tante buone letture!

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