mercoledì 20 ottobre 2010

Le poesie del mercoledì: Atlante di Margherita Guidacci


Da molti anni riporto frasi, poesie, testi di canzoni e brani tratti dai libri che leggo su vari quaderni.

Quelli più vecchi sono ordinatissimi (quanto tempo avevo che adesso non ho più da dedicare a queste cose!) ma le annotazioni sono spesso smozzicate, confuse, imprecise, i nomi talvolta storpiati.

I più recenti, invece, molto meno ordinati e scritti spesso con la grafia gallinacea di chi va di fretta, sono però la prova di certa mia maniacale diligenza sviluppata con l'età (e gli studi universitari, e il lavoro di traduttrice): ove possibile ecco lì presenti anche tutti i riferimenti precisi, coscienziosamente controllati: nomi degli autori, titoli dei libri, case editrici, numero della pagina da dove è stata presa la citazione etc.

Questi miei ultimi quaderni sembrano più quelli di una ricercatrice impegnata in chissà quali studi che non quello che sono: taccuini dove trovare posto a ciò che mi ha toccata nel tentativo di non perdere, e, se sono fortunata, di ritrovare intatta, o ancora più accresciuta ed arricchita, l'eco che quel brandello di pensiero altrui ha prodotto in me.

Ci sono voci che mi hanno assai parlato un tempo e che ora invece non risuonano più alle mie orecchie (si cambia, ah sì, come si cambia!); altre che invece solo ora rivelano accenti che anni fa non ho colto - cogliendone altri, che allora mi parvero incredibilmente intensi o rivelatori, e che magari oggi, invece, mi appaiono opachi.

Questi miei quaderni sono soprattutto una forma di diario, la registrazione traslata e obliqua della mia vita, ed è per questo che per me sono interessanti. Riesco quasi sempre a ricostruire tutto il percorso che mi ha spinto, un giorno, a trascrivere quei versi, quelle parole, e il processo è talvolta divertente, quasi sempre molto istruttivo - e penoso, a volte, e doloroso anche, ma è giusto così.

La poesia di oggi è di Margherita Guidacci, poetessa fiorentina morta quasi 20 anni fa.
Donna coltissima, studiosa, appartata, per molti critici ingiustamente sottovalutata.
Io la conosco poco, pochissimo, e mi riprometto da tempo di colmare questa lacuna.

I versi di questa sua poesia mi accompagnano da molti e molti anni, significativi e veri, per me, tanto oggi quanto quel giorno di 17 anni fa in cui li ho trascritti per non perderli.


****


- Atlante -


Davanti a te la mia anima è aperta
come un atlante: puoi seguire con un dito
dal monte al mare azzurre vene di fiumi,
numerare città,
traversare deserti.

Ma dai miei fiumi nessuna piena ti minaccia,
le mie città non ti assordano con il loro clamore,
il mio deserto non è la tua solitudine.
E dunque cosa conosci?

Se prendi la penna, puoi chiudere in un cerchio esattissimo
un piccolo luogo montano, dire: "Qui fu la battaglia,
queste sono le sue silenziosi Termopili".
Ma tu non sentisti la morte distruggere la mia parte regale,
né salisti furtivo
col mio intimo Efialte per un tortuoso sentiero.
E dunque, cosa conosci?


****


A chi volesse e avesse qualche minuto di tempo in più, consiglio anche questo video: una puntata di una trasmissione della Rai del 1989, Poeti in gara, dove Margherita Guidacci e Maria Luisa Spaziani leggono due poesie che trovo, personalmente, entrambe bellissime.
(A latere, tanto per deprimersi un po', vi offro anche una riflessione sul tipo di televisione che era possibile avere solo nel 1989 - non nel 1959! - e che oggi, nei tempi oscuri che ci tocca attraversare, appare quasi fantascientifica e utopistica).







6 commenti:

  1. Belle poesie e bellissimo commento con un invito serio alla riflessione :brava!

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  2. @ Grazia: Mi fa piacere ti siano piaciute le poesie (belle quella della Spaziani e della Guidacci in Poeti in gara, vero? E che differenza di stile tra le due, hai visto? Due mondi diversissimi). Quanto alla riflessione finale, io l'ho trovata molto deprimente. È proprio il caso di dire O tempora! O Mores.

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  3. Che dire... sicuramente ringraziare.
    La settimana scorsa lessi Saba, e mi tornarono freschi davanti agli occhi i giorni passati al liceo. Grande, grandissimo, amato fin da subito.
    Oggi questa donna, della quale ahimè non conosco assolutamente niente, ma il fatto che sia fiorentina, non so, mi spinge a leggere e a tentare di capire, almeno un poco.
    Grazie carissima Duck.
    Buona giornata,

    wenny

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  4. @ Wenny: Conosco poco anche io la Guidacci, come ho detto. Frequento la poesia molto meno di quanto vorrei. Perché richiede un altro tipo di lettura, tempi dilatati, aperti alla riflessione, al rimuginamento - almeno secondo me - e raramente me li concedo.
    La scopriremo insieme, d'accordo?
    Buona giornata a te!

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  5. che dirti se non, solo, grazie? grazie per aver scelto la poesia per un appuntamento fisso. grazie per questi spunti (neanche io conoscevo Margherita Giudacci). grazie per l'ultimo cenno che dai sui tempi oscuri che ci tocca attraversare. diamoci la mano e facciamolo assieme.
    un caro saluto!

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  6. @ Tiziana: Che belle parole le tue. Quel che ci salva, in questi tempi oscuri, è proprio ciò che dici tu: non attraversarli da soli, ma insieme.
    Un abbraccio

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