Le regole consistono nel segnalare a propria volta 10 blog - soltanto? - e nello scrivere 10 cose di sé che i lettori presumibilmente ignorano - figurarsi! io che, come si dice a Roma, "non mi tengo un cecio in bocca" vi dico sempre tutto, manca solo che vi metta a parte del colore delle mutande che indosso in questo momento - nere.
Di tutto ciò [ma non delle mutande] avevo già parlato, ma in privato, con Isabella Paglia, che nel gennaio scorso era stata tanto gentile da segnalarmi per un altro premio.
Spero si capisca che la mia non è né falsa modestia né leziosa ritrosia e soprattutto che arrivi, ancora una volta, a queste tre fanciulle la mia felice e stupita riconoscenza per la loro gentilezza.
E adesso procediamo...)
Pare proprio che la primavera sia arrivata.
Almeno questo è ciò che mi sta dicendo, da qualche giorno, la grande quercia che dal cortile si erge fino a riempire di verde e di trilli d'uccelli anche le stanze di questa nostra casa al secondo piano.
L'ho osservata attentamente, la quercia, in questi mesi: ha perso tutte le foglie tra novembre e gennaio, ma proprio tutte, aprendo all'improvviso la vista sulle case che si trovano dall'altra parte del cortile e la cui presenza si poteva, fino ad allora, solo intuire, tra un ramo e l'altro.
È rimasta spoglia fino a circa venti giorni fa, quando, appena impercettibilmente, si è coperta di tenerissime gemme, quasi invisibili ad occhio nudo.
Poi, più o meno una settimana fa, una mattina, appena sveglia, sono andata in cucina per fare colazione e aprendo le imposte eccola là, la quercia, completamente coperta di foglie, verdissima.
Sarò sciocca, ma a vederla con il suo abitino verde nuovo di zecca, tutta risuonante di gorgheggi e richiami, ho sentito un moto d'affetto nei suoi confronti e avrei voluto dirle "Congratulazioni! Tanti auguri!" come a chi si sposa o si laurea.
E poi mi è tornata in mente quella scena in Le fabuleux destin d'Amélie Poulain in cui lei, dopo aver accompagnato il signore cieco nella sua breve passeggiata per il quartiere, galvanizzata dalle endorfine che scatena una buona azione totalmente gratuita e disinteressata, cammina immersa nell'aria tiepida e dolce di una mattina primaverile, con il passo elastico, gli occhi sfavillanti (e quel meraviglioso taglio di capelli che mi piacerebbe tanto adottare se non avessi una chioma da Erinni), felice di essere al mondo.
E allora, questa domenica, vi auguro di sentirvi proprio così, felici di essere al mondo.
Buona domenica!
(Mi viene in mente anche mio padre che la prima volta che vide il film, alla fine di quella scena, un po' commosso ma con tono burbero esclamò: "Ma se quel povero cieco non avesse voluto affatto essere accompagnato alla stazione della metropolitana? Magari veniva proprio da lì e ci aveva messo mezza mattinata!")
grazie duck. solo grazie ti dico oggi. anzi, aggiungo anche "che meraviglia!"
RispondiEliminaDuck, oggi mi sento proprio così : felice di essere al mondo, di godermi un sole inatteso, di pregustare una passegiata nel parco, di aver mangiato a colazione quella marmellata magnifica che abbiamo trovato insieme e che tu mi hai regalato, e ora di riascoltare ( e rivedere) anche la "tua"musica
RispondiEliminaA volte sucede e sono momenti preziosi
Buona domenica anche a te
g
Pienamente condivisibile questa vampata d'affetto per la natura che si risveglia, risvegliando anche i nostri cuori. Quanto alla scena del film, forse il babbo (burbero ma comunque commosso) qualche ragione l'aveva: in effetti l'uomo non pare molto convinto della direzione presa, ma quel che più conta pare felice di avere al suo fianco quest'angelica apparizione e di sentirne la voce...
RispondiEliminaBuona domenica!
Lascia stare il commento del babbo! Quella scena è sempre splendida! (a proposito: le mie mutande di oggi, anzi: di questa settimana sono grigie con scritto "cotonella")
RispondiEliminasai che amelie non l'ho visto?
RispondiEliminama conosco yann tiersen, e lo amo molto, anche perché è legato a filo doppio all'inizio della storia con quello che poi è diventato mio marito... insomma, mi fa venire subito dei pensieri romantici...
Quanto mi piace quando ci racconti di te cara Duck e di quello che osservi!
RispondiEliminaProvo già profondo affetto e simpatia per questa quercia di cui ci hai parlato.
Grazie di tutto! E' bello ritrovare il risveglio primaverile anche nel tuo post!
un abbraccio
Sai che la tua quercia con le foglie aperte è una questione di microclima? E'il cortile fra le case che fa "caldino", qui in campagna sono ancora tutte senza foglie . Si diceva che le querce "scoppiano" quando aprono i germogli, perchè l'effetto è proprio quello da te descritto. Anche io ti leggo con grande piacere, una scrittura molto femminile !
RispondiElimina@ Tiziana: grazie a te per esser passata di qui anche oggi.
RispondiElimina@ Grazia: che bello saperti in questo stato "di grazia", appunto (mai nome fu più appropriato!).
@ Zio Scriba: dici che il mio babbo qualche ragione l'aveva? Io lo conosco e so che il commento fu in parte dettato dall'imbarazzo di essersi commosso, il tenerone.
@ Spia: :-)
@ Gaia: be', chissà se ti piacerebbe il film. Io l'ho adorato e continuo a trovarlo irresistibile ogni volta che lo rivedo. Posso prestartelo. Quanto alla musica di Tiersen, che esordio romantico per una relazione!
@ Iulia: che cara che sei a scrivere queste cose. Porterò alla quercia - oggi zuppa di pioggia - i tuoi saluti.
@ Vitamina: hai ragione, perché qualche giorno fa siamo andati a fare una splendida passeggiata a Settignano e lì le querce erano tutte spoglie, senza neanche una misera fogliolina. Abbiamo visto anche uno scoiattolo. Grazie per la "scrittura molto femminile": per alcuni non è un complimento, per me sì. Saluti!