domenica 13 marzo 2011

Sunday Music: The Last Chance Texaco - Rickie Lee Jones

Anni fa ricordo che la Spia mi disse di aver cominciato ad ascoltare realmente musica solo intorno ai 18 anni.

"E prima?" gli chiesi, sconcertata.
"Mah, ascoltavo quello che capitava", mi rispose, non molto convinto e desideroso di non entrare nei particolari (e ne aveva ben donde).

Per fortuna, poi, ci ha pensato il suo amico Alberto (chiamato familiarmente Lupo) a sottoporlo ad un intensivo programma di rieducazione musicale a suon di Beatles, Rolling Stones, Crosby Still & Nash - tra i molti altri.

È quindi forse anche a lui e non solo alla Spia che devo il mio incontro con Rickie Lee Jones, una cantautrice americana che in questa casa amiamo moltissimo.

Alla fine degli anni '70 divenne famosa soprattutto per la sua tempestosa e pittoresca storia d'amore con Tom Waits, una storia di talento, genio, passione e purtroppo anche alcolismo, abbrutimento e violenza.

In tutti questi anni, Rickie Lee Jones ha combattuto - anche lei - le sue belle battaglie con le sue varie dipendenze, continuando a scrivere e cantare musica cambiando genere e look con risultati altalenanti, ma alcuni suoi lavori sono secondo me dei gioielli - a partire dal primo, Rickie Lee Jones, del 1979 - anche quando si tratta di album di cover, genere che di solito detesto (non mi piacciono nemmeno quelle di Mina, per dire) e per il quale invece mi pare quest'artista abbia un vero e proprio talento: il suo album che preferisco, in effetti, è proprio un album di cover di pezzi soprattutto jazz, Pop Pop.

Questa è tra le sue canzoni che mi piacciono di più.

È una canzone strana, che apparentemente parla di distributori di benzina e meccanici, di macchine in panne e serbatoi vuoti e pezzi di ricambio che vanno sostituiti, ma si capisce che invece parla d'altro: di quanto a volte sia difficile capire che cosa c'è che non va, anche se è indubbio che qualcosa non vada, e di come sia complicato cercare di comprendere che cosa si deve fare perché le cose vadano meglio.

Ma credo soprattutto parli di quanta paura faccia, a volte, anche solo accettare l'idea di aver bisogno d'aiuto e decidersi ad andarlo a cercare e fidarsi di chi quest'aiuto può darlo.

Io penso che sia una canzone molto autobiografica e che Rickie Lee Jones la canti con grande intensità e commozione.
Io, almeno, mi commuovo molto ogni volta che la ascolto (ma avrete capito, ormai, che io mi commuovo assai facilmente).

Buona domenica!








11 commenti:

  1. Anche a me piace moltissimo Rickie Lee Jones.
    Sicuramente è una canzone autobiografica e sicuramente anch'io resto sempre commossa quando l'ascolto.
    Mi piace molto la tua interpretazione:
    "Ma credo soprattutto parli di quanta paura faccia, a volte, anche solo accettare l'idea di aver bisogno d'aiuto e decidersi ad andarlo a cercare e fidarsi di chi quest'aiuto può darlo."
    E' una lettura che mi piace e che condivido.
    Grazie cara Duck!
    Buona domenica,
    Lara

    RispondiElimina
  2. Una canzone splendida, che RLJ interpreta con tutta l'intensità di cui è capace e che mi ha fatto amare la sua musica fin dalla prima volta che il Lupo mi fece ascoltare una sua cassetta. E in "Pop Pop" ha dimostrato anche di saper fare delle bellissime cover: una qualità che avevo sempre creduto esclusiva dell'inusitato universo cockeriano (uno di quelli che, per definizione, fanno storia a sé).
    Giusto per rimettere i puntini sgli "i": la Spia ascoltava i Beatles già a 14 anni, ma all'epoca i suoi gusti (questo è vero) lasciavano molto a desiderare. Tanto che ci ha messo un po' a capire che canzoni come "I want you" o "Happiness is a warm gun" valgono cento, mille "Yesterday" e "Michelle".
    Ma tutti, credo, hanno diritto ad una giusta dose di comprensione e indulgenza per i periodi in cui hanno brancolato nel buio della caverna platonica. Purché lo ammettano e siano disposti a evolvere e maturare, naturalmente. Purtroppo, molto spesso, ci tocca invece toccare con mano la dolorosa (per noi) situazione di chi pare essere rimasto al palo. Bloccato sulle posizioni di venti o trent'anni prima. Indifferente al richiamo della propria luce interiore (la "inner light" di harrisoniana memoria) e incapace di rendersi conto di che cosa si è persi e soprattutto sta continuando a perdersi. E non sto certo parlando solo di gusti musicali.

    RispondiElimina
  3. Anche musicalmente è bellissima. Ci sono variazioni improvvise di tono che ti sorprendono.
    Struggente anche quella di Tom. Grazie, Duck!

    RispondiElimina
  4. io sono la solita sfortunata che non può vedere/sentire, però mi segno tutto nel famoso file :)

    un caro abbraccio
    e buona domenica

    RispondiElimina
  5. E ti pareva che non ti seguissi anche da qui, soprattutto per una musica che tu mi hai fatto scoprire.E ora l'ascolto in Mp3 mentre bevo un tè alla menta sui tetti di Marrakech

    RispondiElimina
  6. ps ti sei accorta ? Oltre che di Rikie Lee Jones sto diventando anche tè alla menta- dipendente.Sarà grave ?

    RispondiElimina
  7. @ Lara: che bello scoprire di avere gusti in comune. Buona serata!

    @ Spia: oddio, ho scatenato il dobermann :-) (Ma a chi ti riferisci? Anche di questo ne parliamo dopo in cucina)

    @ Giacy.nta: contenta che ti siano piaciute entrambe.

    @ Iulia: mi dispiace tanto, ma questo vuol dire solo che l'esperienza è rimandata. Buona serata!

    @ Grazia: dotata come sei di appendici tecnologiche sofisticatissime non mi stupisce! Com'è suggestiva l'immagine di te sui tetti di Marrakesh che sorseggi tè alla menta...

    RispondiElimina
  8. @ Grazia: io dico di no, che non è grave :-)

    RispondiElimina
  9. Grazie Duck, con questa canzone che conoscevo mi hai fatto andare un po' indietro, e, più che commozione mi hai fatto venire nostalgia. Buona domenica anche a te, pure se siamo ormai nella fase calante della giornata.

    RispondiElimina
  10. Ebbene sì, eccomi qui, il Lupo. Sono felicissimo di essere stato citato da Duck e Spione per essere stato da stimolo alla conoscenza della grande RLJ. Grazie, mi sono emozionato. ciao

    RispondiElimina
  11. @ Alberto: la nostalgia è sempre un bel sentimento, non trovi?

    @ Lupo: ci siamo emozionati anche io e la Spia a vederti apparire così, out of the blue.
    Grazie ancora per aver contribuito a rendere la Spia un essere umano più civile con gusti musicali meno imbarazzanti (speriamo non legga questo mio commento...)

    RispondiElimina