martedì 25 gennaio 2011

Liberiamoci del maiale!

Ecco.
Ci risiamo.
Io speravo non ce ne fosse ancora bisogno, e invece, ce n'è eccome!

Vengo di nuovo contattata da Madama Bavareisa per aderire ad un'altra iniziativa di protesta contro il "loro" (qualcuno l'avrà pur votata questa piaga che ci tormenta da tempo immemorabile) Presidente del Consiglio.

Lo scorso 10 novembre era per protestare contro l'omofobia del governo (vi ricordate? Metti un finocchio a cena).

Il prossimo 6 febbraio, invece, la protesta - sacrosanta anche questa - è contro "gli atteggiamenti insultanti nei confronti delle donne" sempre di quel tanghero lì: il maiale cui si fa accenno sarebbe lui.

(Posso dire, tra parentesi, che a me il maiale sta molto simpatico come animale e che mi dispiace accomunarlo a quel tanghero lì? Ché il maiale è un essere intelligentissimo, che si affeziona agli umani che lo nutrono - e poi se ne cibano. Mentre quel tipo lì... bah. Non trovo correlativi animali adatti. Purtroppo quel coso lì, benché per più di metà sia fatto di silicone, fondotinta e tintura per capelli, è proprio un uomo. Della specie peggiore, ma è un uomo).

Come nel caso della precedente iniziativa, vi copioincollo direttamente il post che Madama Bavareisa ha scritto per l'occasione.
Meglio di lei non saprei fare per spiegare tutto.

Rieccoci qui, un gruppo di bloggers stufe dei comportamenti insultanti nei confronti delle donne del presidente del Consiglio. Atteggiamenti già noti da tempo, ahimé, ma che adesso hanno oltrepassato davvero ogni limite, manifestandosi in modo chiaro ed univoco agli occhi di chiunque abbia un minimo di buon senso e una dose di dignità.
Già quando ci ritrovammo a commentare il gran numero di adesioni e di ricette raccolte per “Metti un finocchio a cena”, uno dei pensieri ricorrenti fu: guarda, non se ne può davvero più… Qualcosa nelle nostre cucine stava fermentando, e non stiamo parlando di kefir e lievito madre, che, non ce ne voglian le fautrici, son tanto buoni e fan tanto massaia bon ton, più crescono e più cresce l’autostima, ma… mah! alla nostra dignità credo aggiungano poco. Quella dignità che negli ultimi mesi è stata calpestata al limite della sopportazione…
E’ in fermento la nostra capacità di reagire, di chiedere rispetto, da parte di chi ci governa, con i mezzi a nostra disposizione: la parola, l’ironia e….mestoli e padelle! Ora basta!! (qui il link alla raccolta firme lanciata da Concita De Gregorio, sul giornale di cui è Direttore).
nel momento in cui le donne vengono scelte e premiate in base non al merito ma a qualcos’altro che con la professionalità, l’impegno, l’intelligenza ha poco o nulla a che fare, è stata riversata addosso l’inutilità del loro sacrificio” (G.Bongiorno, presidente commissione Giustizia della Camera)
Chi è disgustato quanto noi dovrebbe pubblicare entro domenica 6 febbraio una ricetta in cui il maiale sia protagonista…non importa se cucinerete un sontuoso carré o un panino alla mortadella, non è un vero e proprio contest, ma un’iniziativa di dissenso… fotografate un wurstel, se non avete tempo di cucinare, ma partecipate ugualmente! E per i bloggers non-food, sarà sufficiente aprire un post e commentare… a ruota libera!
Basterà esporre il banner dell’iniziativa, spiegando nel post le ragioni della propria partecipazione, i vostri motivi di disgusto, e comunicarci l’adesione fra i commenti a questo a post e/o nell’analogo post che troverete da Kemikonti. (questa volta Gaia, ideatrice e paladina della scorsa edizione, ci fornirà il suo prezioso aiuto dietro le quinte)
Valgono anche le ricette già pubblicate, e ovviamente non solo da donne!! ^_^


per il codice banner, cliccate qui e copiate il codice che vi compare nella finestra: http://tinypaste.com/684b8 per incollarlo nel vostro blog!
Per carità non saremo noi a cambiare le sorti del paese, già l’altra volta c’è stato chi ha detto che non vuole mischiare politica e cucina. Beh, citerò dardadi, una commentatrice della scorsa iniziativa: “tutto ciò che acquistiamo per poter preparare un piatto..è politica, far quadrare i conti è un atto di eroica politica ai giorni nostri” e aggiungo che il nostro essere donne attive degne di rispetto va ben oltre le quattro pareti rassicuranti di una cucina.
Come ci è venuta l’idea del maiale? Beh… per analogia, ovviamente! Sicuramente troveremo mille modi per renderlo appetibile e… per esorcizzare un po’…e liberarcene almeno virtualmente!
Buona cucina!

Segnalate le vostre adesioni a Madama Bavareisa.
Al 6 febbraio, dunque!

2 commenti:

  1. Meritevole iniziativa, anche se ho trovato più geniale, azzeccata e carina quella antiomofobia. Anche a me è simpatico il maialino, e non mi piace molto "accomunarlo a quel tanghero"...

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  2. Post ricco mi ci ficco: quante novità mi sono persa in questi pochi giorni!
    Anche a me piace molto il maiale, povero caro, accostarlo al {posso appropiarmente?} *Peto coi tacchi* mi dispiace. vedrò che posso fare. Grazie per la segnalazione.
    Un bacione,

    wenny

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